L’estate non dovrebbe essere un ostacolo all’allattamento al seno, come sottolineano i pediatri della Società Italiana di Pediatria (SIP). Allattare al seno, anche durante l’estate, è molto utile per la salute del bambino e ci sono almeno quattro valide ragioni per incoraggiare le mamme a farlo: il latte materno nutre e idrata il bambino, è comodo, economico e riduce il rischio di infezioni.
I dati
In Italia, purtroppo, i tassi di allattamento esclusivo al seno sono ancora bassi, con meno della metà dei bambini allattati esclusivamente al seno a 2-3 mesi di età e percentuali ancora più basse in alcune regioni come Sicilia e Campania (rispettivamente 30%). Anche quando i bambini raggiungono i 4-5 mesi, solo il 30% continua ad essere allattato in modo esclusivo al seno (con percentuali ancora più basse in Sicilia e Campania, rispettivamente 13% e 16%). Questi dati sottolineano la necessità di promuovere l’allattamento in modo più attivo.
Primi mesi
I benefici dell’allattamento per la mamma e il bambino sono ampiamente documentati, e sia l’OMS che l’UNICEF raccomandano l’allattamento esclusivo fino ai 6 mesi di età, con possibilità di prolungarlo fino ai 2 anni, se desiderato sia dalla mamma che dal bambino. Per questo motivo, la SIP ribadisce l’importanza di sostenere, proteggere e promuovere costantemente l’allattamento, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino. Durante l’estate, è essenziale diffondere queste informazioni per incoraggiare le mamme a fare la scelta giusta per il benessere del loro bambino.
Oltre i 2 anni
Se è vero che allattare al seno ha grandi vantaggi, proseguire oltre i 2 anni è invece sconsigliato. Le ragioni sono molte, ma ce ne sono almeno due fondamentali. In primis, intorno ai 2 anni molti bambini cominciano a dimostrare segni di indipendenza e desiderio di esplorare il mondo circostante in modo più attivo. A questo punto, il distacco dal seno può facilitare il processo di sviluppo dell’autonomia, contribuendo alla crescita del bambino come individuo. Inoltre, continuare ad allattare al seno oltre i 2 anni potrebbe comportare rischi per la salute della madre e del bambino. Ad esempio, potrebbe aumentare il rischio di carie dentali nel bambino a causa dell’esposizione prolungata ai carboidrati presenti nel latte materno.