Pillola o preservativo? Le millennial non sembrano avere dubbi: meglio la pillola. A svelarlo è una ricerca internazionale «Women and contraception: From baby boomers to millennials – has anything really changed?». L’indagine di mercato puntava a confrontare le aspirazioni, lo stile di vita e le scelte contraccettive delle millennial (di età compresa fra i 21 e i 29 anni) con gli stessi parametri delle loro madri, le “baby boomer” (oggi fra i 50 e i 65 anni), alla stessa età. L’obiettivo era valutare quanto fosse realmente cambiata la situazione fra le due generazioni. Il sondaggio, che ha preso in considerazione anche l’Italia ha confermato che nonostante i molti progressi che ci sono stati nel mondo della contraccezione femminile, la “pillola” rimane il contraccettivo più conosciuto tra le ragazze di età compresa fra i 20 e i 29 anni, insieme al profilattico che è utilizzato solo dal 22% di esse.
Le malattie
Uno dei temi che viene spesso sottovalutati è quello delle malattie sessualmente trasmissibili, in primis l’Hiv, ma anche la Gonorrea, la Tricomoniasi, la Clamidia e la Sifilide. Spesso viene sottovalutato anche il Papilloma virus o HPV, che è la causa delle infezioni più diffuse e frequenti e colpisce soprattutto le donne. Questo tipo di infezione rientra tra le malattie sessualmente trasmissibili, ma non si contagia solo tramite la penetrazione sessuale. Il Papilloma virus infatti può essere trasmesso attraverso contatti cutanei e delle mucose, per questa ragione il solo preservativo non basta a prevenire il contagio. L’Hpv è una malattia asintomatica, non vi sono al momento cure per questo genere di infezione e spesso si estingue da sola. In una piccola percentuale di casi provoca lesioni al del collo dell’utero, che possono trasformarsi in forme tumorali (con l’esame del Pap test possono essere rinvenute eventuali trasformazioni).
Il preservativo
Alla base della disaffezione che i giovani hanno per il preservativo ci sono ragioni di carattere psicologico ma anche economico. Il condom è infatti considerato «troppo caro, scomodo, innaturale». Da un’importante ricerca 4 giovani su 10 non lo usano, con tutti i problemi che ne derivano. I dati nazionali sul consumo dei preservativi in Italia documentano un’importante riduzione dell’uso , a fronte di un allarme della Amcli (Associazione microbiologi e clinici italiani), che a dicembre scorso ha riportato un incremento generale di malattie sessualmente trasmesse. Insomma, la protezione dalle malattie sessualmente trasmesse con il preservativo non sembra essere di moda. Dalle indagini eseguite dalla Fondazione Foresta Onlus nel 2015-2016 su oltre 2000 giovani emerge che oltre il 40% degli intervistati riferisce di avere rapporti liberi. Ed è noto che l’80% delle infezioni da Hiv si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti. Quindi, meglio pensarci prima e fare la scelta giusta.