Febbre mediterranea: trovata cura per 3 malattie autoinfiammatorie
Un nuovo farmaco efficace per 3 malattie autoinfiammatorie rare, recentemente scoperte e caratterizzate da episodi ricorrenti di febbre e infiammazione. La sua efficacia è stata valutata durante una sperimentazione clinica a livello mondiale coordinata dai medici della Reumatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine.
Le tre malattie coinvolte nel trial sono la febbre mediterranea familiare (FMF), il deficit di mevalonato chinasi (MKD) e la sindrome periodica associata al recettore 1 del fattore di necrosi tumorale (TRAPS). La FMF è la più diffusa delle tre, nasce in Medio Oriente ed è ben nota nel bacino del mediterraneo. Le altre due sono malattie molto rare e definite di recente. Tutte e tre sono genetiche, causate dalle mutazioni di tre geni coinvolti nella risposta infiammatoria.
Bambini o adulti, colpiti da queste patologie, hanno episodi febbrili ricorrenti: la frequenza può variare da una volta ogni 15 giorni a una ogni qualche mese. La durata degli episodi è variabile da una malattia all’altra: si va dai 2-4 giorni nella FMF fino a diverse settimane nella TRAPS. Assieme alla febbre questi pazienti possono avere artrite, pleurite, pericardite, peritonite e rash cutanei. La qualità di vita è compromessa.
Qualche anno fa era stato scoperto nel meccanismo delle 3 malattie il ruolo centrale di una molecola dell’infiammazione, l’interleuchina 1, che viene prodotta in eccesso in conseguenza delle mutazioni genetiche. «Da questo dato ottenuto in laboratorio e trasportato al letto dei pazienti è stato disegnato il trial clinico che, in maniera assolutamente innovativa – spiega il dottor Fabrizio De Benedetti, responsabile di reumatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e coordinatore mondiale del trial clinico – ha messo insieme le tre malattie in un’unica sperimentazione costruita su misura. Le conoscenze dei meccanismi molecolari delle malattie permettono infatti oggi di disegnare approcci innovativi basati, non tanto sulla diagnosi di ogni malattia, ma piuttosto sul meccanismo molecolare, Il target, che si vuole specificatamente colpire».
È stato usato un anticorpo specifico, che agisce in maniera mirata bloccando l’attività biologica dell’interleuchina 1 (nome scientifico canakinumab). I pazienti inclusi nel trial sono 181, provenienti da 59 istituti di 15 Paesi. «Soprattutto nel campo delle malattie genetiche, che hanno esordio in età pediatrica, studiare i bambini permette di acquisire informazioni utili anche nel trattamento dell’adulto – aggiunge De Benedetti – Se è vero che i bambini non sono piccoli adulti, è vero però che gli adulti sono grandi bambini». I risultati hanno dimostrato una straordinaria efficacia in tutte e tre le malattie con la pressoché totale scomparsa degli episodi febbrili, migliorando decisamente la qualità della vita dei pazienti. I pazienti con FMF sono passati da una media di 20/25 episodi febbrili all’anno a 1 e mezzo, quelli con MKD da 15 a 1 mentre i pazienti con TRAPS da 10 a 1.
«Per la FMF esiste una terapia, la colchicina, ma il 5%-10% dei pazienti non risponde a questo trattamento. Per la TRAPS e la MKD invece non esisteva un trattamento efficace – spiega il dottor Fabrizio De Benedetti – Per questo motivo era essenziale trovare una nuova modalità di trattamento per queste tre malattia orfane. I risultati dello studio, in termini di efficacia e di sicurezza del farmaco hanno permesso di ottenere la sua autorizzazione sia dall’EMA (Agenzia Europea del Farmaco), sia dall’FDA (Food and Drug Administration). Il farmaco dovrebbe essere presto disponibile anche in Italia».