Ansia, ecco perché ci paralizza
In tempo di esami è frequente sperimentare una forte sensazione di ansia, spesso non si riesce a dormire bene o ci si sente impreparati. Proviamo allora a capire come e perché si genera ansia e come si può fare a tenere a bada questa sensazione per nulla piacevole. La prima considerazione riguarda il “futuro”, inteso come momento nel quale ci sentiamo già proiettati. L’ansia non riguarda mai il presente, ma piuttosto un tempo che verrà a più o meno a breve: un tempo in cui dobbiamo trattenere e contenere l’eccitazione pronta per l’azione. Questo anche dal punto di vista fisico ci mette sotto pressione: il respiro è corto, la gola è chiusa, il diaframma è contratto. Spesso le spalle e lo stomaco sono in tensione e siamo agitati senza la capacità di concentrarci su qualcosa.
PRONTI ALL’AZIONE
Come tutti i meccanismi di difesa del nostro corpo, anche l’ansia ha il suo perché. Non si tratta di un sentimento inutile, il problema è quando si crea quello che si può definire un corto circuito. Andiamo con ordine. L’ansia è un importante segnale di “carica per l’azione”, siamo pronti ma non è ancora il momento di lasciar andare l’adrenalina in circolo. E’ un po’ come se fosse un riscaldamento del motore in vista della corsa. Una preparazione. Si tratta però di un’arma a doppio taglio quando non si riescono a contenere i pensieri e l’ansia diventa un fattore paralizzante. Il punto non è cercare di eliminare l’ansia, ma viverla nel migliore dei modi.
GOVERNARE IL PENSIERO
Respirare profondamente è solo uno dei modo di tenere a freno l’ansia. Aiuta il corpo a rilassarsi e ad abbandonare la risposta di “attacco o fuga” innescata dalla paura. Questo meccanismo di difesa è una reazione fisiologica agli stimoli percepiti come minacciosi, che serve ad allontanare il pericolo eliminandolo direttamente (attacco) o allontanandosene (fuga). Quando siamo in ansia per qualcosa attiviamo inconsapevolmente questa risposta: il battito cardiaco aumenta e la respirazione si fa più veloce. Respirare profondamente può aiutare a interrompere questo meccanismo. Anche fare sport può essere di grande aiuto, a causa dell’azione delle endorfine (neurotrasmettitori che si comportano come oppiacei naturali) e dell’effetto svolto dalla percezione del proprio corpo. Muoversi contribuisce a potenziare il senso di padronanza di sé che spesso con l’ansia viene meno, e a concentrarsi sulle sensazioni positive. Esistono moltissimi modi di governare l’ansia, non necessariamente ne esiste uno solo giusto per tutti. Ciascuno può trovare la propria strada, l’importante è non trattenerla dentro perché può essere molto invalidante.