Trattamenti estetici: + 130 % richieste in Italia, 73% adolescenti ne ha fatto uso
Negli ultimi anni si assiste a un’impennata delle richieste di trattamenti di medicina e chirurgia estetica nel nostro Paese. Secondo i dati si tratta di un aumento del 130 per cento rispetto al 2020. L’assenza di una regolamentazione precisa in materia aumenta il rischio di imbattersi in figure improvvisate o non autorizzate. A mettere in guardia sui pericoli, soprattutto per le fasce più vulnerabili, come i teenagers, sono i vertici della SIDeMaST – riuniti in occasione del 97° Congresso Nazionale, in corso a Napoli. L’obiettivo è anche dare agli esperti più strumenti anche per la valutazione psicologica. Sono soprattutto i ragazzi e le donne ad essere più influenzati nelle scelte da canoni di bellezza spesso irreali proposti di continuo sui social.
I dati sui trattamenti
Secondo le stime disponibili, i trattamenti di medicina e chirurgia estetica sono aumentati almeno del 20% nell’ultimo anno. Inoltre si stima che le richieste siano cresciute del 67% rispetto al 2019 e addirittura del 130% rispetto al 2020 (dati SICPRE). Condizioni di vita meno confortevoli, lo smart working e la maggior sedentarietà hanno portato molte persone a riflettere sulla propria condizione fisica e a far ricorso a delle “tecniche migliorative”. I trattamenti più richiesti vanno dalla esfoliazione profonda della cute all’autotrapianto dei bulbi piliferi, fino ai filler di acido ialuronico, alla tossina botulinica, ai peeling chimici e ai fili di trazione.
“Formare dermatologi e medici preparati e coscienziosi, fornendo loro nozioni e occasioni di approfondimento deve essere missione imprescindibile di SIDeMaST – spiega la dott.ssa Maria Carmela Annunziata, Dirigente Medico presso la UOC di Dermatologia Clinica della Federico II di Napoli e Membro della SIDeMaST. La medicina estetica è finalizzata al raggiungimento e al mantenimento della salute intesa come benessere psicologico e fisico. Nella società contemporanea l’immagine costituisce un elemento fondamentale per rapportarsi agli altri e pertanto necessita di cure e cura. È evidente che soltanto un approccio clinico può garantire non solo l’efficacia, ma soprattutto l’adeguatezza dei diversi interventi nel rispetto e salvaguardia del paziente”.
Trattamenti estetici e dismorfismi
I disturbi psicologici come ad esempio i dismorfismi corporei aumentano con la diffusione dei social media. Lo specialista ha il compito di accertare l’idoneità del paziente ai trattamenti. La valutazione dell’aspetto psicologico e psicopatologico è una tappa iniziale del percorso dermocorrettivo. Questo vale soprattutto nei pazienti più giovani. Uno studio rivela che in Italia il 73% delle adolescenti italiane ha ammesso di aver fatto ricorso a qualche forma di trattamento estetico. Vengono fatti soprattuto per le cicatrici da acne, la rimozione dei peli superflui o delle smagliature, per la cellulite, ma anche per rimpolpare le labbra e migliorare il naso (rinofiller) “I trattamenti estetici non sono certamente una novità – spiega la dott.ssa Maria Pia De Padova, coordinatrice del Gruppo SIDeMaST di Dermatologia estetica – ma se prima rappresentavano una risorsa per la popolazione più adulta che voleva migliorarsi e apparire sempre al meglio e per quanti volevano correggere i propri difetti fisici, a volte condizionanti, oggi sempre più giovani e in particolar modo i giovanissimi vogliono sentirsi al passo con i look ‘social’, omologandosi ai propri coetanei e a un ideale estetico standardizzato dai social media”.
La corsa verso l’illusione
Il medico ha il compito di indirizzare al meglio i pazienti per questo è importante l’aggiornamento continuo sulle tecniche innovative. Un aspetto problematico in particolare per i più giovani è – conclude la dottoressa De Padova: “l’idealizzazione della bellezza e la convinzione diffusa che il successo nella vita sia in qualche modo intrecciato con gli attributi fisici. Diventa dunque fondamentale valutare come adeguate le procedure di interventi estetici eseguiti nell’interesse della salute e dell’equilibrio psicologico del paziente. Non sono ad esempio incoraggiabili tutte le procedure volte al raggiungimento della bellezza ideale, all’alterazione dei propri tratti etnici che possono successivamente causare vere e proprie crisi di identità”.