Re Carlo III e il cancro: diagnosi, cure e incognite
L’incidenza dei tumori aumenta con l’età, ma non tutti sono a progressione lenta negli anziani. L’andamento delle neoplasie nell’anziano dipende dalla biologia del tumore. Ad oggi, le informazioni sulla neoplasia diagnosticata di recente a Re Carlo III non consentono previsioni. Alcune forme possono avere un decorso più lento, come alcuni tumori della prostata che nella terza età vengono spesso monitorati senza intervento chirurgico. Altri, invece, come quelli polmonari, della vescica o del colon, possono avere un’aggressività simile a quella riscontrata nei più giovani. Pertanto, l’età da sola non è sufficiente per capire la natura del tumore. In generale oggi le terapie tendono ad essere ritagliate sul singolo caso.
Il tumore di Re Carlo III
Il Regno Unito è stato colpito dalla notizia del cancro di Re Carlo III, il quale ha subito un intervento alla prostata il 26 gennaio, una condizione inizialmente considerata “benigna”. Si è invece trasformata in una diagnosi di cancro, condivisa pubblicamente dal Buckingham Palace.
Un tumore, 72 anni fa, si portò via prematuramente il nonno Giorgio VI, sovrano della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Dopo di lui presero il via i sette decenni del lungo regno di sua madre, Elisabetta II.
Diagnosi e cure
Durante l’operazione alla prostata, è emerso un problema separato, identificato successivamente come una forma di cancro. Re Carlo continuerà a svolgere i suoi compiti costituzionali durante la terapia, mantenendo la carica di capo di Stato, ma rinviando gli impegni pubblici esterni. La durata del trattamento non è specificata, ma il monarca ha espresso ottimismo e gratitudine al personale medico.
Malattia resa pubblica
In un gesto senza precedenti, Buckingham Palace ha condiviso la diagnosi con il pubblico per prevenire speculazioni e promuovere comprensione nei confronti di chi affronta il cancro.
Un gesto che sensibilizza anche sull’importanza di prestare attenzione ai sintomi e di effettuare indagini in caso di dubbi. Dopo i 70 anni, infatti, non sono più previsti screening di popolazione a livello nazionale.