Oms, ecco le linee guida per prendersi cura di sé
L’ Oms ci invita a riflettere sul significato del prendersi cura di sé. In effetti, se in America l’automedicazione passa soprattutto attraverso il paracetamolo (assurto a panacea di tutti mali), in Italia c’è una forte propensione all’acquisto di svariati farmaci da banco assunti poi come fossero caramelle. Antinfiammatori, antidolorifici e purtroppo anche antibiotici sono d’uso comune per la maggior parte degli italiani, che spesso saltano il consulto medico e vanno dritti al bancone del farmacista. Il tema che le Istituzioni spingono ormai da tempo è quello di saper prendersi cura di sé, ma non basta. Lo si deve anche fare nel modo corretto.
LINEE GUIDA
Quattrocento milioni di persone in tutto il mondo non hanno accesso ai servizi sanitari essenziali. Accanto alla necessità di far sì che anche a loro venga esteso questo diritto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) richiama l’attenzione sull’importanza di imparare a prendersi cura di se stessi, lanciando le prime Linee Guida sugli interventi di autocura. La cura di sé, precisa l’ Oms, è «la capacità di individui, famiglie e comunità di prevenire e affrontare malattie, con o senza il supporto di un operatore sanitario».
#SELFCARE
A promuoverla, all’insegna dell’hashtag #SelfCare, sarà dedicato il mese che va dal 24 giugno al 24 luglio e un’attenzione particolare sarà rivolta alla salute sessuale e riproduttiva, che tanto incide su quella generale. «Oggi – sottolinea il direttore dell’ Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus – 214 milioni di donne nei Paesi in via di sviluppo vogliono evitare la gravidanza ma non possono accedere a contraccettivi. Ogni anno avvengono 22 milioni di aborti in condizioni non sicure e più di un milione di infezioni sessualmente trasmesse sono acquisite ogni giorno».
HPV E AIDS
Nelle linee guida, si consigliano interventi come l’auto-campionamento per l’Hpv e altre infezioni sessuali, l’uso di contraccettivi auto-iniettabili e di kit per conoscere i giorni fertili, l’autotest dell’Hiv e l’autogestione dell’aborto medico. In sostanza sono «interventi che possono essere effettuati al di fuori del settore sanitario convenzionale» ma, precisa l’ Oms, «non sostituiscono servizi sanitari, né costituiscono una scorciatoia per raggiungere una copertura sanitaria universale». Le linee guida saranno ampliate per includere altri interventi di auto-cura, anche per le malattie non trasmissibili.