Così in Europa muoiono 4milioni di persone ogni anno
Con l’aumento della sedentarietà e un’alimentazione sempre più orientata al fast food l’incidenza delle malattie cardiovascolari è più che raddoppiata. In Europa sono 4milioni i decessi annui legati alle malattie del cuore, e il 55 per cento di queste morti sono al femminile. Ai costi altissimi in termini di vite si aggiungono poi quelli, non meno forti, in termini economici. Le malattie cardiovascolari costano ai contribuenti circa 210 miliardi di euro l’anno.
Il colesterolo degli italiani
Come rilevato dai dati dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare (Health Examination Survey) dalla fine degli Anni 90 ad oggi il valore medio del colesterolo degli italiani è aumentato in maniera significativa sia negli uomini (dal 205 a 211 mg/dl) che nelle donne (da 207 a 217 mg/dl). Stesso trend per quel che riguarda l’ipercolesterolemia, passata dal 20,8 al 34,3 per cento negli uomini e dal 24 al 36,6 per cento nelle donne. Il dato che sorprende è che gli uomini si curano meglio delle donne: quelli che raggiungono l’obiettivo con il trattamento sono aumentati dal 13,5 al 24 per cento del totale, mentre le donne “a target” sono cresciute dal 9,6 per cento al 17,2 per cento del totale.
Quando cominciare a misurare il colesterolo
Uno dei problemi che può disorientare i pazienti è che non esistono criteri condivisi né su quando iniziare lo screening per le dislipidemie, né su ogni quanto ripetere gli esami. Né tantomeno a quale età smettere di misurare il colesterolo. Il medico dovrebbe regolarsi sulla base del profilo di rischio individuale del paziente, ma è comunque raccomandabile fare un primo screening negli uomini intorno ai 40 anni e nelle donne intorno ai 50 o in post-menopausa, come suggerito anche dalle linee guida Esc. Questa valutazione andrebbe tuttavia anticipata (intorno ai 35 anni nei maschi e a 45 anni nelle femmine) nei soggetti con familiarità per ipercolesterolemia e/o eventi cardiovascolari in età giovanile e in pazienti diabetici e con arteriopatia periferica, a prescindere dall’età. «Il forte impatto patogenetico di un livello elevato di colesterolemia totale ed il basso costo del test potrebbero suggerire comunque il dosaggio in occasione di un prelievo di routine, in un’ottica di medicina di popolazione o del territorio con ruolo opportunistico e funzione anticipatoria – sottolinea il professor Massimo Volpe, presidente eletto della Siprec – attualmente in Italia non è previsto il dosaggio gratuito dei valori di C-Ldl per diversi gruppi di pazienti affetti da dislipidemia».
Come, quando e soprattutto su chi intervenire con i farmaci?
Solo sui soggetti ad alto rischio, o anche in quelli a rischio intermedio o addirittura basso? La sensibilizzazione riguardo la correzione degli stili di vita deve essere offerta a tutti fin da giovanissimi e in questo la medicina del territorio riveste un’importanza strategica.
Su colesterolo e il rischio cardiovascolare gli esperti della Società italiana per la prevenzione Cardiovascolare (Siprec), in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e la Fondazione italiana per il cuore, hanno redatto un position, fornendo indicazioni su esami e terapie da effettuare. Il documento è stato presentato oggi a Napoli, nel corso del XV° Congresso nazionale Siprec.