In Lombardia l’Aids torna a far paura
Sono numeri in preoccupante crescita quelli legati all’Aids in Lombardia. Nella regione sono 26mila, infatti, i sieropositivi accertati di cui la metà nella sola Milano. Ogni anno, si registrano 900 nuovi casi e solo nei primi tre mesi del 2016 si sono infettate 125 persone. Il virus non colpisce più soltanto chi vive ai margini della società, o i soggetti più fragili, ma si diffonde sempre più frequentemente tra giovani e adulti sia eterosessuali che omosessuali. Le fasce più colpite sono quelle dai 25 ai 40 anni, segue quella che va dai 40 ai 55 anni. C’è poi un fenomeno inedito: cresce il numero dei sieropositivi ultrasessantenni.
Per far fronte a questa situazione, è stato approvato in Consiglio regionale un emendamento che stanzia 30mila euro nel secondo semestre 2016 per campagne di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, in particolare l’Hiv e l’Aids con l’obiettivo di duplicare la cifra nei prossimi anni.
“I dati che ci vengono forniti dal sistema sanitario regionale, ha spiegato il vicepresidente del Consiglio Fabrizio Cecchetti, sono infatti molto preoccupanti, perché assistiamo ad un ritorno del virus in Lombardia, che è la seconda regione italiana per incidenza di nuove diagnosi da Hiv. Milano è la città più colpita del Paese e ha un’incidenza di diffusione del virus paragonabile a realtà come New York”.
Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, nel 2014 (ultimi dati disponibili) nel nostro Paese sono state segnalate 3.695 nuove diagnosi di infezione da HIV, una cifra che rappresenta un’incidenza di 6,1 nuovi casi ogni 100.000 residenti. Tra le Nazioni UE, l’Italia si colloca al dodicesimo posto.