Infezioni, semplici procedure risparmierebbero migliaia di vite
In Europa, ogni anno, le Infezioni Correlate all’Assistenza provocano direttamente 37mila decessi e sono concausa di altri 110mila. Eppure, alcune procedure potrebbero evitare migliaia di morti, giorni in più di ricovero e di conseguenza costi per il sistema sanitario. I dati sono riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS che ha lanciato da tempo l’allarme per quella che è una vera e propria emergenza di sanità pubblica. Oltre ai morti, sempre in Europa, le infezioni ospedaliere provocano ogni anno 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza. I costi diretti, invece, ammontano a circa 7 miliardi di euro all’anno, secondo le stime.
Come evitare le infezioni ospedaliere
Secondo i dati, lavarsi le mani nel modo corretto può ridurre tra il 30 e il 40 per cento delle infezioni legate alle pratiche assistenziali. In altre parole, basterebbero semplici accortezze, come l’igiene delle mani o la sanificazione degli ambienti per risparmiare migliaia di vite umane.
Oltre alla mancanza di procedure per limitarne la trasmissione, l’uso eccessivo degli antibiotici e la presenza di germi multiresistenti negli ospedali, sono tra le principali cause delle infezioni ospedaliere. Inoltre, oggi ci sono sempre più pazienti fragili, spesso arrivano in ospedale già colonizzati da germi multiresistenti, spiegano gli specialisti. Per questo è necessario che tutti i pazienti siano monitorati dal loro ingresso in ospedale.
Il modello in Abruzzo
In Abruzzo viene usata una procedura che ha riportato una riduzione dei casi nell’ultimo decennio, con un monitoraggio già all’ingresso in ospedale. Ora aggiungerà un corso per formare gli specialisti, in cui l’infettivologo mantiene un ruolo di regista, con il coinvolgimento di tutti i reparti degli ospedali. Il modello è stato preso come esempio, nell’incontro “Microbiology & Infections Pescara 2023”, patrocinato dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT e dall’Associazione Microbiologi Clinici Italiani – AMCLI.
Intercettare i germi con l’intelligenza artificiale
“Nel monitoraggio delle resistenze agli antibiotici, con il supporto dell’Istituto Zooprofilattico, stiamo realizzando una app con cui conoscere i germi che circolano in ciascun ospedale e contestualmente individuare gli strumenti per intervenire”, sottolinea Giustino Parruti, Direttore UOC Malattie Infettive Asl Pescara e Presidente SIMIT Abruzzo e Molise.
“Stiamo definendo una stretta sull’infection control tramite l’uso della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale – racconta. “Serve però il supporto dell’azienda ospedaliera per sviluppare modelli capillari che cambino l’organizzazione, eliminino il sovraffollamento, garantiscano cicli di pulizia sufficiente, monitorino tutti gli interventi, favoriscano l’informatizzazione”.
Prevenire le infezioni
“Interveniamo già nelle fasi di colonizzazione dei batteri – spiega Parruti – che precedono le infezioni. L’obbligo è di segnalare i batteri Alert, i più pericolosi per la salute dei pazienti, anticipando così l’infezione con un intervento preventivo in fase preclinica. In secondo luogo, vi sono i buoni risultati ottenuti in Rianimazione, sia nei confronti di infection control e antimicrobial stewardship, che per l’uso corretto degli antibiotici. Inoltre, vi è stata un’efficace risposta alla pandemia con il distanziamento dei pazienti, grazie alla disposizione di spazi e personale per assistere i pazienti con Covid senza dover ricorrere alla conversione delle aree di degenza. Tuttavia, serve un impegno costante e si devono fronteggiare periodiche situazioni di affollamento degli ospedali in cui si verifica una crescita notevole anche delle infezioni. Vogliamo difendere questi risultati: il paziente ha bisogno di spazi, risorse e di un numero adeguato di sanitari per essere assistito efficientemente”.