Colesterolo: quando iniziare a tenerlo d’occhio
Il colesterolo appartiene alla famiglia dei lipidi o grassi ed è presente nel sangue e in tutti i tessuti. Viene in gran parte prodotto dall’organismo, mentre in minima parte viene introdotto con la dieta. Si tratta di un componente indispensabile per la costruzione delle membrane cellulari ed è coinvolto in processi fondamentali per il funzionamento dell’organismo. Tuttavia, quando i livelli sono alti, è uno dei fattori di rischio maggiori per le malattie cardiovascolari. Ne ha parlato la dottoressa Tiziana Ammaturo, Cardiologa di Humanitas.
Colesterolo LDL e HDL
“Il colesterolo presente nel sangue viene trasportato all’interno di strutture molecolari chiamate lipoproteine. Si riconoscono almeno due tipi principali di lipoproteine: le lipoproteine a bassa densità o LDL (Low Density Lipoprotein, da cui deriva la sigla), conosciute anche come colesterolo ‘cattivo’, e le lipoproteine ad alta densità o HDL (High Density Lipoprotein), conosciute a loro volta come ‘buono’.
L’eccesso di colesterolo LDL è un pericolo per la salute delle arterie perché queste lipoproteine, che trasportano l’eccesso di colesterolo dal fegato alle cellule del corpo attraverso le arterie, possono andare incontro a modificazioni strutturali, con conseguente accumulo nelle pareti dei grossi vasi arteriosi” – ha spiegato l’esperta.
Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di placche che ostruiscono o occludono il flusso sanguigno, con conseguenti rischi per il sistema cardiovascolare. Al contrario, le HDL favoriscono la rimozione del colesterolo dal sangue e la sua eliminazione tramite i sali biliari.
Quando iniziare a misurarlo
Se il paziente è considerato a basso rischio di malattie cardiache, la misurazione del colesterolo dovrebbe iniziare all’età di 40 anni circa. “Quando ci sono invece fattori di rischio di malattie cardiovascolari quali diabete, obesità, abitudine al fumo, pressione arteriosa elevata e una storia familiare di malattie cardiache – come infarti o ictus – è necessario anticipare e implementare i controlli”. La decisione su quando iniziare lo screening dovrebbe essere discussa con il medico di base. Alcuni pazienti infatti sono geneticamente predisposti a sviluppare l’ipercolesterolemia. In questo caso si parla di “ipercolesterolemia ereditaria o familiare” che è associata a una serie di mutazioni genetiche.
“Attraverso un esame del sangue è possibile dosare i livelli di colesterolo totale, LDL e HDL. I valori sono espressi in milligrammi per decilitro (mg/dl) e sono associati a gradi differenti di rischio cardiovascolare. Livelli bassi di colesterolo totale e di colesterolo LD”, conclude l’esperta.