Salute e Legge di Bilancio 2025: all’evento della Fondazione Mesit le proposte per garantire risorse e innovazione
Più personale medico, investimenti nei farmaci innovativi e aumento della spesa farmaceutica. Sono alcune delle proposte emerse nell’evento “Salute e legge di bilancio 2025”, organizzato dalla Fondazione Mesit con il contributo non condizionato di Sanofi Italia. Alla sede di Confitarma a Roma, rappresentanti delle istituzioni, dell’industria e del mondo accademico hanno discusso il futuro del Servizio Sanitario Nazionale, tra criticità, cifre e piani d’azione per un settore in sofferenza. Nel frattempo è in corso l’iter parlamentare che porterà all’approvazione del testo definitivo della Legge di bilancio, entro fine anno.
Il nodo del personale sanitario
Durante l’evento, Marco Trabucco Aurilio, presidente della Fondazione Mesit, ha descritto una situazione difficile per il personale sanitario: “Nel nostro Servizio Sanitario Nazionale mancano i medici, scoraggiati dalle retribuzioni tra le più basse d’Europa, dalle crescenti violenze e dal numero di contenziosi in aumento”. La crisi nel settore sanitario è testimoniata dal fenomeno della “fuga dei camici bianchi”, sempre più attratti dalle opportunità offerte da Paesi esteri, dove le condizioni di lavoro e le prospettive di carriera risultano più competitive, come evidenziato da Beatrice Lorenzin, senatrice del Partito Democratico. L’ex ministra della Salute ha sottolineato la carenza di 65mila infermieri, auspicando una riforma radicale delle professioni mediche.
Qualità degli investimenti
La Legge di Bilancio sottolinea l’importanza della qualità degli investimenti. Tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di fare una programmazione e revisione della spesa basata sull’effettivo valore generato per la salute dei cittadini. Il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha osservato come negli ultimi anni ingenti investimenti abbiano portato solo risultati parziali. “Dobbiamo puntare su interventi mirati, senza perdere di vista l’importanza di ottimizzare la spesa”, ha detto.
Spesa farmaceutica e innovazione
Marcello Cattani, presidente di Farmindustria e amministratore delegato di Sanofi Italia, ha chiesto un aumento dello 0,55% del tetto alla spesa farmaceutica, portandolo al 15,8% del Fondo sanitario nazionale, contro l’attuale 15,3%. “L’aspettativa di vita negli ultimi venticinque anni è aumentata grazie ai farmaci”, ha affermato, sottolineando la necessità di incentivi per l’industria farmaceutica che traina l’economia del Paese. Cattani ha richiesto la revisione dei criteri di accesso al fondo per i farmaci innovativi (che oggi conta 500 milioni inutilizzati), suggerendo di includere anche gli antibiotici “reserve”, progettati per combattere le infezioni resistenti agli antibiotici comuni.
Il presidente di Farmindustria ha anche messo in evidenza la questione del payback, un meccanismo che richiede alle aziende farmaceutiche di contribuire finanziariamente al sistema sanitario in caso di sforamento della spesa regionale. “Il payback sulla spesa farmaceutica ospedaliera rappresenta una tassa extra di 2 miliardi di euro all’anno. Occorre trovare un equilibrio, evitando di penalizzare un settore che rappresenta il cuore dell’export italiano”, ha dichiarato, proponendo per il 2025 la stabilizzazione del payback ospedaliero e l’abolizione del payback dell’1,83% sulla spesa convenzionata, che grava sulle aziende già colpite dall’aumento dei costi di produzione. Eliminare quest’ultimo, ha affermato, libererebbe circa 160 milioni di euro.
Dati sanitari e prevenzione
Un ulteriore tema cruciale discusso è stato quello della prevenzione. Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali ha insistito sull’importanza di investire in prevenzione e di adottare un approccio strategico che superi il semplice aumento della spesa sanitaria. È stato citato l’esempio della Germania, dove, nonostante le ingenti risorse destinate alla sanità, si registrano tassi di mortalità più elevati rispetto a Paesi con investimenti inferiori ma meglio distribuiti.
La prevenzione rappresenta quindi una scelta strategica, non solo per ridurre i costi, ma per migliorare la qualità della vita e anticipare i bisogni sanitari della popolazione. In Italia, una legge approvata nel 2024 ha introdotto lo screening per il diabete di tipo 1 e la celiachia nella popolazione pediatrica, un provvedimento accolto positivamente dalla comunità scientifica internazionale e pubblicato sulla rivista Science, ha ricordato.
Lorenzin ha richiamato l’attenzione sull’utilizzo dei dati sanitari, un asset strategico per migliorare la prevenzione. “Con una sandbox normativa, si potrebbe permettere l’uso protetto dei dati a ospedali, regioni e centri di ricerca”, ha spiegato. La proposta è pensata per promuovere una medicina più predittiva e mirata, ottimizzando le risorse disponibili.
Liberare risorse dal fumo per investirli in salute
Nel corso dell’incontro, Trabucco Aurilio ha ricordato la proposta dell’Associazione Italiana di Oncologia, che prevede una “tassa sulle sigarette” destinata al Fondo Sanitario Nazionale. Beatrice Lorenzin e Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Affari Sociali, hanno espresso sostegno a un prelievo sul costo delle sigarette, normali ed elettroniche. Lorenzin ha spiegato di aver già avanzato proposte simili in passato, sia dalla maggioranza sia dall’opposizione, incontrando sempre forti resistenze.