Alcol, Oms: nessun consumo è sicuro. Ogni 10 secondi una vittima
Ogni dieci secondi, una persona nel mondo muore per cause legate all’alcol. Il dato emerge dal rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), intitolato “Global status report on alcohol and health and treatment of substance use disorders”. Per l’Oms non esiste un livello di consumo che sia privo di rischi per la salute. Per questo, le ultime raccomandazioni suggeriscono di evitare del tutto l’alcol. La posizione ha sollevato non poche discussioni, soprattutto in contrapposizione alle linee guida nazionali che spesso suggeriscono un consumo moderato. In realtà, quelle nazionali sono raccomandazioni per un basso rischio.
Milioni di morti collegati al consumo di alcol
L’OMS ha stimato che circa 2,6 milioni di decessi nel mondo sono associati al consumo di alcol, pari al 4,7% di tutte le morti globali. Tra queste, il 22% è dovuto a malattie dell’apparato digerente, il 20% a incidenti, il 17,8% a malattie cardiovascolari e diabete, il 15% a tumori maligni, il 10,8% a patologie perinatali legate all’alcol in gravidanza e il 7,7% a episodi di violenza intenzionale.
Nel complesso, contribuisce al 2,8% di tutti i decessi e degli anni di vita persi per disabilità o morte prematura (DALY). Inoltre è responsabile del 16,4% dei decessi per infortunio o incidente, del 4,3% delle morti per cancro e del 23% dei decessi per malattie del tratto digerente. Significativo il dato sulla cirrosi epatica: circa il 42% dei decessi per questa patologia è causato dal consumo di bevande alcoliche.
Falsi miti: il vino rosso non fa bene al cuore
Il falso mito che il vino rosso faccia bene al cuore è uno di quelli che resistono nonostante le evidenze scientifiche dimostrino il contrario. La credenza diffusa che un bicchiere di vino rosso a pasto possa avere effetti benefici sulla salute cardiovascolare è priva di fondamento scientifico. Lo conferma l’Istituto Superiore di Sanità, che ha incluso questa idea tra i falsi miti legati all’alcol. La Federazione mondiale dei cardiologi e la Società europea di cardiologia sono d’accordo: parlare di benefici del vino rosso distoglie l’attenzione dai reali danni che il consumo di alcol può causare.
I rischi dell’alcol: problema globale
Le bevande alcoliche contengono molti composti che hanno effetti nocivi sulla salute, tra cui l’acetaldeide, un metabolita dell’alcol, il metanolo e il carbammato di etile. Non mancano neppure i metalli pesanti come rame, ferro, manganese, nichel, stagno e zinco, presenti sia nelle bevande commerciali che in quelle prodotte in casa o illegale. Il rapporto OMS del 25 giugno 2024 evidenzia che il consumo di alcol è legato a oltre 200 patologie, inclusi cancro, malattie cardiovascolari, disturbi mentali e comportamentali, e lesioni a organi e tessuti. Gli effetti negativi dipendono dalla quantità consumata e dalla frequenza degli episodi di abuso. Anche per chi beve poco, i rischi ci sono.
Italia: il consumo non cala
In Italia, nonostante i dati allarmanti, il consumo di alcol non è diminuito negli ultimi vent’anni. Nel 2022, un uomo su cinque e poco meno di una donna su dieci hanno consumato alcol in modi che aumentano il rischio per la salute.
Oltre tre milioni di italiani, circa una persona su venti, hanno praticato il binge drinking, ovvero hanno bevuto per ubriacarsi. Il 12,7% degli uomini e il 6,1% delle donne sopra gli 11 anni hanno dichiarato di aver ecceduto abitualmente nel consumo, per un totale di circa cinque milioni di persone, una cifra solo leggermente inferiore rispetto al 2011. Nonostante questi numeri, circa il 28% degli italiani è astemio, con variazioni significative tra le diverse regioni.
Obiettivi mancati: il piano Oms per il 2025
Il rapporto OMS presenta una cattiva notizia per l’Italia che non raggiungerà l’obiettivo previsto per il 2025 di riduzione della mortalità legata all’alcol. Le tendenze attuali indicano che l’obiettivo globale di ridurre del 20% il consumo dannoso non sarà raggiunto entro il 2030. Tuttavia, c’è ancora margine per migliorare, partendo dalla sensibilizzazione per implementare pienamente il Piano d’azione globale sull’alcol 2022-2030, con particolare attenzione alle misure ad alto impatto racchiuse nel pacchetto SAFER dell’OMS.
Giovani più a rischio
I giovani sono i più colpiti: nel 2019, la percentuale più alta di decessi attribuibili all’alcol (13%) si è verificata tra le persone di età compresa tra i 20 e i 39 anni. L’alcol, per i giovani, non è solo una questione di abuso, ma rappresenta un pericolo per la loro salute futura e per la società.