Pnrr, digitalizzazione e sostenibilità. Le sfide post-pandemia
La missione “Salute” del PNRR rappresenta una sfida per il futuro del SSN. Di come cambia la sanità italiana, anche alla luce della prossima legge di bilancio, si è parlato all’undicesimo Healthcare Summit de Il Sole 24 Ore. Il dibattito è stato aperto dal Ministro della Salute Orazio Schillaci.
Nel suo intervento, il ministro ha affermato che, nonostante una situazione economica complicata dovuta alla post pandemia, alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica, il Governo ha stanziato per la sanità 2,2 miliardi di euro in più rispetto a quanto previsto per il 2023, con una chiara inversione di tendenza rispetto al passato.
In merito al Pnrr, il ministro ha ricordato i 7 miliardi di euro di investimenti per la riorganizzazione della rete territoriale e la telemedicina destinati a costruire le infrastrutture. Dovranno, però, essere popolate di professionisti della sanità e di tecnologie in modo che i cittadini abbiano risposte concrete ai bisogni di salute.
Per quanto riguarda il personale, il ministro Schillaci ha ribadito di voler anticipare gli incentivi economici previsti per il personale del pronto soccorso. Dovrebbero partire dal 2024, nel quadro di uno sforzo generale mirato a retribuire meglio tutti gli operatori.
Il futuro, tra manovra e PNRR
L’intervento di Alberto De Negri, Partner KPMG, Head of Healthcare per l’Europa, relativo a “Digitalizzazione dei processi e innovazione dei modelli di servizio nella sanità” ha introdotto la tavola rotonda politico – istituzionale intitolata: “Tra manovra e PNRR: la vera sfida della sanità del futuro”.
Al dibattito hanno partecipato Massimiliano Boggetti, Presidente Confindustria Dispositivi Medici, Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione Gimbe, Marcello Cattani, Presidente Farmindustria, Enrico Coscioni Presidente Agenas, Fiorenzo Corti, Vicesegretario nazionale FIMMG, Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna, Fabio Torriglia, Vicepresidente Egualia, Barbara Mangiacavalli, Presidente FNOPI, Giovanni Migliore, Presidente Fiaso.
Nella tavola rotonda Marcello Cattani, presidente di Farmindustria ha affermato come sia necessaria una programmazione ed una visione strategica in grado di legare la salute alla filiera industriale. Dal punto di vista della governance, secondo Cattani va superato il meccanismo dei tetti, nato 15 anni fa e che genera un payback insostenibile per le aziende e per il quale si rende indispensabile una soluzione.
Anche Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi Medici ha criticato il sistema del Payback. In particolare, ha sottolineato la necessità di superare uno strumento che nasce dalla farmaceutica ma che è inapplicabile per i dispositivi medici.
Boggetti ha poi richiamato l’importanza dell’innovazione senza la quale le professioni mediche e sanitarie non possono esercitare la propria opera e sulla quale è necessario investire per sostenere la competitività. Inoltre, ha lanciato un allarme sulla questione delle materie prime il cui approvvigionamento può mettere a rischio molte aziende.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una coraggiosa riforma del sistema sanitario nazionale che dia piena attuazione all’ articolo 32 della Costituzione. Cartabellotta ha richiamato il sistema politico ad assumere decisioni coraggiose, coerenti e ragionevoli sulla sanità per preservare efficienza ed efficacia del sistema.
La trasformazione digitale
La missione 6 “Salute” del PNRR, la sfida della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica per conciliare efficienza ed efficacia del SSN sono state affrontare da Andrea Celli, Amministratore Delegato Philips Italia e Managing Director Philips Italia, Israele e Grecia nell’intervento “L’innovazione come leva di sviluppo per una Sanità 4.0”.
“La trasformazione digitale dell’ecosistema sanitario” è stato il titolo dell’intervento conclusivo di Elena Bottinelli, Head of Digital Transition and Transformation del Gruppo San Donato.
Celli ha ricordato l’importanza di spendere nel modo più efficace possibile i 20 miliardi che il PNRR destina all’innovazione del sistema sanitario nazionale. Si tratta dell 10% del valore complessivo, in uno scenario nazionale nel quale tra il 2030 e il 2035 più del 35% della popolazione sarà over 65. Celli ha inoltre ricordato le sfide che le aziende legate alla sanità devono fronteggiare, connesse in particolare all’inflazione, alla mancanza di materie prime e di componentistica elettronica e alle dinamiche geopolitiche. In relazione a questo, è fondamentale per Celli prorogare dal 30 giugno al 31 dicembre del prossimo anno la scadenza per l’installazione e il funzionamento delle infrastrutture e delle apparecchiature legate a sanità 4.0.
Per Elena Bottinelli è necessario inserire tutte le soluzioni digitali all’interno di un percorso completo del paziente, lavorando con un partner tecnologico per creare una piattaforma omnicanale e prevedendo una formazione adeguata per i pazienti.
Non è possibile, infatti, copiare quello che avviene nel mondo analogico e trasferirlo in digitale. Elena Bottinelli ha inoltre auspicato una revisione delle tariffe visto che una televisita ha lo stesso costo di una visita in presenza, nonostante i grandi investimenti necessari su ambiti quali la cybersecurity.