Crisi climatica. ISS: Italia tra i paesi vulnerabili
Il cambiamento climatico, dovuto soprattutto alla combustione di combustibili fossili, sta accelerando. I dati parlano chiaro: si registrano trend negativi a livello globale e l’Italia non fa eccezione. Le proiezioni mostrano che, senza una drastica riduzione delle emissioni, le temperature medie globali aumenteranno di oltre 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.
Italia vulnerabile
“C’è molta attesa per la COP26, dove verranno prese decisioni che hanno la possibilità di cambiare in meglio il corso degli eventi – scrive il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro -. È essenziale che gli operatori di salute pubblica siano ora proattivi per supportare gli sforzi per preservare un mondo vivibile, ospitale e giusto per noi e per le generazioni future”.
Le ripercussioni sui bambini
Ad agosto, l’UNICEF ha pubblicato l’Indice di Rischio Climatico per i Bambini che ha rivelato che il 99% dei 2,2 miliardi di bambini del mondo – praticamente tutti – sono esposti ad almeno una minaccia ambientale, tra cui ondate di calore, cicloni, inondazioni, siccità, malattie trasmesse da vettori, inquinamento atmosferico e avvelenamento da piombo.
“Il 2021 si prevede sarà uno degli anni più caldi mai registrati, secondo i nostri colleghi del WMO – ha dichiarato Gautam Narasimhan, Responsabile Globale UNICEF per Clima, Energia e Ambiente per COP26 e l’impatto del cambiamento climatico sui bambini. “Ci sono molte dichiarazioni dai leader del mondo in cui le parole “bambini” e “giovani” sono menzionate diverse volte. Ma mentre i leader parlano ancora una volta dell’impatto della crisi climatica sui bambini, troppo pochi intendono trasformare queste parole in azioni significative che tengono in considerazione effettivamente i bambini”.
Secondo la nuova analisi UNICEF “Making Climate and Environment Policies for & with Children and Young People” due terzi dei piani climatici dei paesi non affrontano i bisogni e le priorità dei bambini.