Campagna vaccinale, la Campania chiede aiuto ai medici di famiglia
La Regione chiama, i medici di famiglia rispondono. L’appello è quello a completare nel più breve tempo possibile la campagna vaccinale, elemento che può fare la differenza in vista dell’inverno. «Tutti noi medici di famiglia – dice Silvestro Scotti – siamo una figura essenziale per evitare che il Sistema sanitario regionale vada in burnout e quindi, in ultima analisi, per evitare che i pazienti più fragili vengano travolti dall’onda d’urto del Covid e dell’influenza di stagione». Parole che accompagnano la risposta di grande responsabilità da parte dei medici della medicina generale che, per voce di Scotti, hanno preteso però il rispetto delle forniture di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari come presupposto alla campagna vaccinale. «Il presidente De Luca- chiarisce il segretario generale FIMMG – ha garantito che negli studi dei medici di medicina generale arriverà tutto il necessario a garantire il lavoro in sicurezza. Si stanno anche accelerando le procedure di distribuzione delle dosi ai vari distretti, così che nei prossimi giorni possano esserci i necessari approvvigionamenti».
L’APPELLO
Da sempre in prima linea, i medici di medicina generale ribadiscono ancora una volta l’importanza della campagna vaccinale: «É uno dei presidi fondamentali per evitare che alla marea montante del Covid – aggiunge Scotti – si sommi quella dell’influenza, cosa che potrebbe far saltare completamente il Servizio sanitario regionale. La medicina generale – conclude – ha dato prova di enorme responsabilità nell’assistenza e nel portare avanti un opera di prevenzione oggi più che mai indispensabile. È sotto gli occhi di tutti che il carico per i nostri studi è enorme, ma ora bisogna individuare modelli che possano facilitare l’accesso dei cittadini alla vaccinazione, soprattutto guardando a pazienti anziani e cronici, che sono esposti ad un rischio altissimo».
TAMPONI
Intanto, ieri, sia i pediatri di libera scelta che i medici di medicina generale hanno raggiunto l’intesa con il Governo per la realizzazione di tamponi antigenici rapidi. «Siamo pronti – spiega il vice presidente nazionale FIMP Antonio D’Avino – a fare ancora di più per la salute pubblica. Ovviamente, portando avanti un’attività che possa essere svolta in sicurezza, con la dotazione di tutti i dispositivi di protezione individuale definiti dalle normative. Negli studi che hanno le giuste caratteristiche e nelle strutture distrettuali della ASL saremo presenti per sottoporre i piccoli pazienti ai tamponi antigenici rapidi, strumenti essenziali per consentire ai genitori di tornare al lavoro, riammettendo in comunità i bambini asintomatici che hanno avuto contatti con soggetti positivi». Così come previsto dall’intesa siglata ieri, il target dei tamponi rapidi è quello dei contatti stretti asintomatici, individuati dal pediatra di libera scelta oppure individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione e, solo occasionalmente, dei casi sospetti di contatto che il pediatra si trova a dover visitare. Inoltre, i tamponi rapidi saranno effettuati ai contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento, identificati in base ad una lista trasmessa dal Dipartimento di Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione al pediatra.