Storia di Claudia: prima sterile poi mamma
Grazie ad un reimpianto del tessuto ovarico Claudia (nome di fantasia) è riuscita ad avere una gravidanza nonostante da giovanissima fosse stata colpita da una malattia che, come conseguenza delle cure, l’aveva resa sterile. Oggi Claudia non solo sta bene, ma può stringere al petto la sua bimba. Una storia incredibile che arriva da Verona e che si lega indissolubilmente all’attività assistenziale dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
La storia
Questa felice nascita, un parto naturale a termine, è stata la miglior conclusione possibile di una storia iniziata molti anni prima. Negli anni dell’adolescenza, infatti, Claudia si era ammalata di Sarcoma di Ewing e per effetto delle chemioterapie ha perso la capacità riproduttiva. I medici le proposero di prelevare del tessuto ovarico e crioconservarlo per poi reimpiantarlo al momento opportuno.
Preservare la fertilità
Quel momento è arrivato 15 anni dopo, quando ormai era considerata una ex paziente oncologica. Claudia a quel punto si è rivolta al Centro di Procreazione medicalmente assistita dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, diretto dal dottor Gugliemo Ragusa, per essere presa in carico con la fecondazione in vitro e essere seguita nella stimolazione del tessuto ovarico reimpiantato. Il lieto fine della storia è stata una vicenda clinica che ha coinvolto molti professionisti dell’Azienda Ospedaliera.
La tecnica
Come avviene la procedura? Il tessuto, di una o di entrambe le ovaia, viene asportato mediante una biopsia eseguita in via laparoscopica, e deve essere crioconservato in azoto liquido. Al momento opportuno, poi, tale tessuto può essere scongelato e reimpiantato nella paziente nell’ovaia dove è stato effettuato il prelievo (reimpianto ortotopico) o in siti corporei molto vascolarizzati, come ad esempio il sottocute dell’addome (reimpianto eterotipico). Nel primo caso è possibile recuperare sia la funzione ormonale che quella riproduttiva, ripristinando anche il ciclo mestruale, mentre nel secondo si ripristina solamente la funzione ormonale ovarica
Pochi casi al mondo
Al mondo, finora, sono state registrate più di 130 nascite avvenute grazie a questa procedura. Le probabilità di concludere con successo una gravidanza dopo il reimpianto di tessuto ovarico crioconservato arrivano al 40%. Si stima che una donna su 49 svilupperà un cancro tra la nascita e i 39 anni per questo la preservazione della fertilità è un fattore importante.
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