Infertilità di coppia, Napoli “sotto la lente”
Parte da Napoli un progetto che cercherà di indagare le cause dell’infertilità di coppia, il numero di casi e il modo in cui i medici di medicina generale contribuiscono a indirizzare i loro pazienti verso specifici percorsi di prevenzione, diagnosi e terapia dedicati alla fertilità e alla riproduzione. Napoli diventa dunque una sorta di laboratorio esperienziale, grazie alla collaborazione dei medici di famiglia della Fimmg che hanno siglato un protocollo d’intesa con la Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU).
I DATI
Quello dell’infertilità di coppia è un problema sempre più presente e la Campania, visto il numero di casi, è tra le regioni dove maggiormente la fertilità sembra essere a rischio. Un problema che comunque non risparmia il resto d’Italia. Il nostro Paese, infatti, ha il tasso di fertilità più basso d’Europa e fra i più bassi del mondo (1,17 figli in media per donna) e oltre il 15% delle coppie ha problemi di fertilità, ovvero non riesce a concepire nel corso di un anno di tentativi non protetti. Vincenzo Schiavo, referente Fimmg del progetto, spiega che «i modelli di organizzazione della medicina generale nelle aggregazioni funzionali territoriali con presenza di personale fiduciario, contribuiranno a sostenere e promuovere informazioni mirate alla prevenzione del rischio di infertilità soprattutto nelle giovani generazioni in quanto le rilevazioni statistiche attuali mettono in luce un’allarmante indice di fertilità in netto calo nei giovani».
IL PROTOCOLLO
Il primo passo che la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale di Fimmg e della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU) faranno assieme sarà quello di mettere a fuoco più aspetti possibili che riguardano la coppia infertile e il singolo paziente. In pratica, i medici di medicina generale che afferiscono alla Fimmg saranno chiamati a rispondere a un semplice e dettagliato questionario, che nei prossimi giorni coinvolgerà preliminarmente gli iscritti di Napoli. In questo modo, da un lato sarà possibile arrivare a una sorta di identikit delle coppie che si rivolgono al proprio medico di famiglia per problemi che riguardano la sfera sessuale e riproduttiva, dall’altro si potrà comprendere in che modo i medici di medicina generale contribuiscono ad individuare una soluzione.
STRATEGIE TERAPUTICHE
«Questa opportunità – spiega Luigi Sparano, segretario provinciale Fimmg Napoli – consentirà ai medici di medicina generale di fare emergere con tempestività “lo stato della salute riproduttiva” della popolazione in carico, favorendo la possibilità di reclutare percorsi diagnostici in tempi ragionevoli finalizzati ad adottare le migliori strategie terapeutiche». Mentre Antonino Guglielmino, presidente area ginecologica della SIRU, sottolinea che l’iniziativa ha l’obiettivo di favorire una collaborazione tra gli operatori della salute riproduttiva in tutti i suoi aspetti per l’inquadramento della coppia infertile, dalla prevenzione primaria al percorso diagnostico e terapeutico.