Fumare aumenta il rischio di sviluppare un tumore del polmone, questo lo sanno tutti. Ciò che non tutti sanno, e che si dice meno, è che il fumo è un grande nemico anche di denti e gengive. Basti pensare che il fumo fa impennare i costi per le cure dentistiche per la malattia gengivale (parodontite) fino quasi a raddoppiarli, non solo perché aggrava la malattia e rende le cure meno efficaci aumentando il numero di sedute dentistiche necessarie, ma anche perché aumenta il rischio di complicanze. In particolare aumenta la perdita di denti e le difficoltà a mantenere in salute gli impianti utilizzati per la loro sostituzione.
Paradontite
Lo rivela il follow up di uno studio iniziato nel 2014 su un gruppo di pazienti norvegesi coordinato da Ystein Fardal insieme con Gerard Linden della School of Medicine Dentistry and Biomedical Science presso la Queen’s University di Belfast in collaborazione con colleghi inglesi, norvegesi e statunitensi. Lo studio mette in relazione il costo del trattamento della parodontite con i costi complessivi legati al fumo di sigaretta, evidenziando che se si smettesse di fumare la sola spesa risparmiata per l’acquisto delle sigarette, nel tempo, coprirebbe i costi necessari per le cure parodontali. Inizialmente, lo studio ha mostrato che mantenere i propri denti curando la parodontite prima che sia troppo tardi è più conveniente rispetto al sottoporsi a cure in fase avanzata di malattia quando è ormai necessario sottoporsi ad impianti sostitutivi dei propri denti. Nella fase di follow up gli autori hanno voluto stimare i costi del fumo sulla cura della parodontite. È emerso che non solo c’è un aumento dei costi fumo-correlati perché le sigarette aggravano la malattia e aumentano le complicanze, ma anche che i costi delle cure potrebbero essere ampiamente coperti dai costi dei pacchetti di sigarette. Gli esperti hanno stimato che per un forte fumatore che accende dalle 20 alle 40 “bionde” al dì, anche un paziente che va regolarmente dal dentista per controllare la parodontite ha un incremento dei costi legato al fumo pari all’8,8% del costo complessivo da sostenere per la terapia parodontale. Il costo sale del 40,1% in pazienti fumatori che necessitano di una visita extra l’anno per il mantenimento delle cure, fino a un +71.4% (costo quasi raddoppiato) in pazienti fumatori che necessitano di due visite di mantenimento extra l’anno più un nuovo trattamento completo della parodontite. I ricercatori hanno inoltre stimato che il costo del fumo di per sé eccede il costo dei trattamenti parodontali; per pazienti che fumano dalle 10 alle 40 sigarette al giorno – con un costo di 5,25-8,76 euro a pacchetto – il prezzo da pagare per il vizio eccede di quasi 18 volte quello complessivo del trattamento parodontale. In particolare, fumare 40 sigarette al giorno solo per 3,4 anni corrisponde a una spesa pari a quella delle cure dentistiche per la parodontite vita natural durante.
Spese raddoppiate
Non solo il fumatore spende tanti soldi per le sigarette ma ha bisogno di interventi ulteriori dal dentista proprio correlati ai danni del fumo. Infatti, a livello del cavo orale il fumo accelera la progressione della parodontite con aumento di perdita dell’osso intorno ai denti e incrementando il rischio della loro estrazione. Il problema è in primis che il fumo crea vasocostrizione e quindi riduzione del flusso sanguigno gengivale, aggravando la malattia. Inoltre le sostanze tossiche rilasciate fumando riducono l’efficacia delle difese immunitarie della bocca e il fumo favorisce la sopravvivenza dei batteri patogeni nel cavo orale a scapito dei batteri buoni. Spesso si evita di sottoporsi a cure dentistiche per motivi economici, i fumatori sono proprio i pazienti con più necessità di cure e di impianti e sono anche più a rischio di complicanze perimplantari. Diventa un circolo vizioso, la parodontite di un fumatore è più grave, si hanno risultati inferiori dalle cure, si ha una maggiore perdita denti e più complicanze per gli impianti sostitutivi.