La nuova frontiera della gravidanza? Un bimbo e i suoi tre genitori. Per quanto possa sembrare impossibile, il triangolo genitoriale è già realtà. La tecnica degli embrioni “con tre genitori” è stata usata per risolvere un problema di infertilità e ha permesso di avviare una gravidanza che è alla 27esima settimana.
La start up
Ad annunciare il risultato raggiunto è “Embryotools”, una start up spagnola che sta molto facendo parlare di sé per i risultati e per i progetti in essere. la notizia è che i ricercatori del centro spagnolo Embryotools (con sede nel Parco della Scienza di Barcellona) stanno partecipando a un evento scientifico di riferimento in Grecia che darà forma al futuro della riproduzione assistita. In uno studio clinico pilota condotto su donne, sponsorizzato dal centro di riproduzione assistita Institute of Life di Atene, gli scienziati spagnoli hanno raggiunto la prima gravidanza al mondo che utilizza la tecnica del trasferimento del mandrino materno per risolvere problemi di infertilità.
La tecnica
La donna in gravidanza, spiega un comunicato, è la prima arruolata in un vero e proprio test clinico approvato e condotto in Grecia. L’obiettivo è stabilire se il Maternal Spindle Transfer (MST), che consiste nell’estrarre il nucleo di un ovulo della paziente per trasferirlo in un ovulo di una donatrice sana, può aumentare le chance di gravidanza in alcuni casi di infertilità. In passato sono già nati bimbi ‘con tre genitori’ in Messico, per evitare la trasmissione di una malattia genetica dei mitocondri, e in Ucraina, anche in questo caso per un problema di infertilità ma utilizzando una tecnica diversa. La futura mamma greca ha 32 anni ed è stata già operata due volte per endometriosi, oltre ad aver fatto quattro cicli di fecondazione assistita che però non hanno dato esito positivo. Nello studio sono state arruolate altre 24 donne e sono pronti otto embrioni realizzati con la Mst, che saranno impiantati dopo aver verificato l’esito della prima. «Questa è una tecnica che è ancora in corso di validazione – spiega Gloria Calderon, cofondatrice della start up – vogliamo procedere con la massima prudenza».