Un interruttore che spegne la fame: in molti lo avranno desiderato, chissà quante volte. Oggi un gruppo di scienziati lo ha scoperto. Il team di ricercatori dell’Università di Aberdeen (Scozia) ha individuato uno specifico sistema in grado di mettere a tacere la fame. Prendendo di mira una specifica area del cervello che controlla l’appetito si potrebbe contrastare il rischio obesità.
Si tratta di un gruppo di cellule, chiamate neuroni POMC, che se “accese” producono l’ormone della pienezza, quello che l’organismo invia al cervello dopo un pasto. Queste cellule, secondo gli studiosi, fungerebbero da interruttore provocando risvolti rapidi sul comportamento alimentare. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Cell Metabolism. I test sono stati condotti sui topi: nel momento in cui venivano attivati i neuroni POMC le cavie iniziavano a mangiare di meno.
La coordinatrice dello studio, Lora Heisler, ha dichiarato che questa scoperta aprirà le porte a nuovi farmaci che potrebbero essere sviluppati per controllare l’appetito e migliorare la salute.
L’obesità è considerato una delle emergenze a livello mondiale. Nel 2017 – secondo un recente studio presentato durante l’European Congress on Obesity di Vienna che riguarda i paesi di tutti i continenti, compresa l’Italia – il 14% della popolazione era obesa e il 9% aveva il diabete di tipo 2. sulla base dei dati dell’Oms degli ultimi anni nello studio sono state fatte le proiezioni al 2045, ottenendo un valore rispettivamente del 22% per gli obesi e del 14% per i diabetici.