Pet therapy, così la cagnolina Kia ha salvato la piccola Zoe
La storia di Zoe, una bambina di 8 anni, e del suo inseparabile amico a quattro zampe, Kia, sta commuovendo il web. Esempio di come l’amicizia e la pet therapy possano fare la differenza in un momento di difficoltà. Ricoverata qualche settimana fa al Meyer di Firenze con un quadro neurologico complesso e una temporanea perdita della capacità visiva, Zoe ha trovato in Kia, cagnolino della squadra di Pet therapy dell’ospedale, un compagno insostituibile.
L’inizio di un’amicizia speciale
Durante il suo ricovero, Zoe ha stretto un legame profondo con Kia, che le ha fatto visita quotidianamente fino alle dimissioni. Questo rapporto ha giocato un ruolo cruciale nel rendere più sopportabile la degenza ospedaliera della bambina, permettendole di affrontare con maggiore serenità le sfide quotidiane. La presenza costante e affettuosa di Kia ha rappresentato una fonte di conforto e supporto emotivo per Zoe, dimostrando ancora una volta il potere terapeutico degli animali.
Un ponte tra casa e ospedale
La storia di Zoe non si conclude con il miglioramento delle sue condizioni fisiche. Grazie al progetto “Scuola in Ospedale” attivo al Meyer, Zoe ha potuto infatti continuare la sua istruzione senza interruzioni, frequentando la seconda classe della scuola primaria. Un “ponte” virtuoso creato dalle maestre della scuola Don Milani di Casinalbo, in provincia di Modena, e dalla maestra Susy del Meyer ha permesso ai suoi compagni di classe di restare in contatto con lei.
Il sostegno della classe
Attraverso videochiamate, foto e racconti, i compagni di Zoe hanno potuto conoscere Kia e seguire le sue avventure, integrandolo nelle loro lezioni e attività scolastiche. Questo scambio ha portato una ventata di normalità nella vita di Zoe, trasformando l’ospedale in un luogo di apprendimento e connessione. Temi, disegni, racconti e persino un piccolo libro digitale sono stati i frutti di questa straordinaria collaborazione, dimostrando che l’amicizia e la solidarietà possono abbattere qualsiasi barriera.
Condividere emozioni e speranze
La mamma di Zoe ha condiviso con emozione la loro esperienza: “È stata una prova davvero difficile, abbiamo vissuto momenti di paura e di grande incertezza, ma sin dal primo momento ci è stato chiaro di trovarci nel posto migliore per Zoe. All’indiscutibile competenza del team medico si unisce il fatto che siamo stati presi per mano da tante figure che ci hanno accompagnato lungo il percorso, rendendolo meno difficile, donandogli un volto diverso.” Queste parole sottolineano l’importanza del supporto umano e dell’approccio olistico adottato dal Meyer, dove ogni figura professionale contribuisce a creare un ambiente accogliente e rassicurante per i piccoli pazienti e le loro famiglie.
La pet therapy al Meyer
La pet therapy è una delle attività di play therapy attiva al Meyer da oltre vent’anni, grazie al sostegno della Fondazione Meyer. I protagonisti sono i cani e i loro conduttori dell’associazione Antropozoa, esperta in interventi assistiti con gli animali. Insieme a Kia, altri cani come Cecco, Gala e Nina aiutano quotidianamente i piccoli pazienti del Meyer ad affrontare la permanenza in ospedale. Questi interventi non solo migliorano il benessere emotivo dei bambini, ma contribuiscono anche al loro recupero fisico, dimostrando l’efficacia della pet therapy come complemento alle cure mediche tradizionali.
Il progetto Scuola in Ospedale
Il progetto di Scuola in Ospedale prosegue al Meyer da vent’anni, con l’obiettivo di garantire il diritto all’educazione e all’istruzione, la continuità educativa e la tutela psicofisica dello studente in terapia. Grazie a un servizio di scuola ospedaliera e di istruzione domiciliare, gli alunni di ogni ordine e grado ricoverati al Meyer possono continuare a studiare senza interruzioni. Regolato da un protocollo d’intesa tra vari enti, il servizio coinvolge insegnanti volontari dell’associazione Amici del Meyer, la Fondazione Meyer e l’Azienda Usl Toscana Centro. La Scuola del Meyer è collegata all’Istituto comprensivo Poliziano di Firenze, garantendo una rete di supporto che va ben oltre le mura dell’ospedale.
Affetto e solidarietà
La storia di Zoe e Kia è un esempio splendido di come l’umanità, l’amicizia e la cooperazione possano trasformare esperienze difficili in opportunità di crescita e di scoperta. Grazie alla pet therapy e al progetto Scuola in Ospedale, Zoe ha trovato non solo il supporto necessario per il suo recupero, ma anche una rete di affetto e solidarietà che l’ha accompagnata in ogni passo del suo percorso.
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