Pediatri in campo contro la violenza sui minori
In Italia si sta alzando in maniera esponenziale il livello d’allarme per la violenza sui minori. Sempre più spesso la cronaca restituisce storie di ordinaria follia, vicende nelle quali si svela una crudeltà indicibile. «Si stima che in Italia siano circa l’1% i bambini e gli adolescenti maltrattati, ma questa percentuale rappresenta solo la punta dell’iceberg e la “patololgia delle cure” riguarda oltre il 60% dei casi – dice Pietro Ferrara, referente nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP) per abusi e maltrattamenti e professore di Pediatria presso l’Università Campus Bio-Medico e Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma –. Le forme di maltrattamento oggi conosciute sono infatti numerosissime e inizia ad esserci finalmente una maggiore consapevolezza del problema. La formazione su questi temi è diventata indispensabile anche nelle forme diverse da quelle “tradizionali” delle violenze fisiche e degli abusi sessuali. In ogni caso i bambini vittime di abusi, violenze e maltrattamenti, possono soffrire di importanti conseguenze immediate e tardive e vanno incontro a un maggior rischio di sviluppare problemi cognitivi, linguistici e sociali e di sviluppare da adulti disordini della personalità o fare abuso di sostanze».
I DATI
Oggi su un totale di circa 100mila bambini e adolescenti vittime di abusi ogni anno, certamente sottostimato di alcune decine di migliaia di casi per la carenza di denunce, oltre il 60% sono dovuti a trascuratezza. Pensando ai bambini abusati la mente corre ai maltrattamenti fisici e agli abusi sessuali che rappresentano, rispettivamente, il 23% e l’8-10% del totale: le forme di violenza più striscianti sono invece più comuni e in continuo aumento. La denutrizione, l’inadeguatezza dei vestiti, al sesso, all’età o alla stagione, la scarsa igiene o il disinteresse per i bisogni affettivi ed emotivi, fino all’eccesso di cure mediche o alla richiesta ossessiva ai propri figli di prestazioni superiori alla norma, sono tutti esempi di violenze ‘invisibili’ con cui il benessere di un bambino e il suo diritto a uno sviluppo armonico possono venire calpestati.
LO SAI CHE…
Proprio perché la violenza cambia faccia e si nasconde sempre più spesso nelle pieghe della normalità, toccando tutte le classi sociali, prosegue il progetto che punta ad una rete di pediatri “salvabimbi”, grazie ai nuovi corsi di formazione “Lo sai che… Incontri sulla realtà degli abusi e dei maltrattamenti dell’infanzia”, organizzati con la Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Mille pediatri saranno allenati a riconoscere i segnali di difficoltà inespressi dell’infanzia e diventeranno così una “sentinella” del disagio dei minori, andando ad aggiungersi ad altrettanti medici già formati capaci di riconoscere prima i casi di abuso. Da qui a giugno i corsi coinvolgeranno Soave (VR), Novara, Ragusa, Oristano, Noventa (VE), Brescia, Foligno (PG), Viterbo, Caserta, Rende (CS), Ascoli Piceno, Parma e Savona: tredici città e anche centri di piccole dimensioni, proprio per diffondere la conoscenza del fenomeno in maniera più capillare possibile su tutto territorio.