Tempo di lettura: 3 minutiDieta
Tristezza, ansia e stress in agguato al rientro delle ferie. “Nell’organismo umano l’umore e lo stato emotivo sono regolati dall’equilibrio di un certo numero di neurotrasmettitori cerebrali, tra cui la serotonina che è sintetizzata a partire dal triptofano, un amminoacido essenziale che deve essere introdotto con l’alimentazione. Cibi ricchi di questo amminoacido sono i funghi, le mandorle, le biete, gli anacardi, le uova, gli spinaci, il fegato, il cacao, il cefalo (muggine), il latte, i cereali integrali e i legumi”. Lo spiega la biologa nutrizionista dello Studio Abr Viviana Acclavio, che stila una sorta di decalogo per battere lo stress da rientro con l’aiuto dell’alimentazione.
“La serotonina, nota anche come ormone del buonumore – ricorda l’esperta intervistata da AdnKronos – manifesta a livello del sistema nervoso centrale diverse azioni, tra cui quella appunto di prendere parte al controllo del tono dell’umore, dei meccanismi del sonno e alla regolazione della sensazione di fame. Tra gli alimenti ricchi di triptofano c’è il cacao, ingrediente del cioccolato, dolce particolarmente ricercato quando ci si sente sottotono. Oltre a contenere triptofano, e quindi stimolare la sintesi di serotonina, il cioccolato è ricco di zuccheri (in quantità variabili a seconda che sia fondente, al latte, bianco, alle nocciole, eccetera), i quali attivano il sistema beta-endorfinico producendo una sensazione di benessere. Ma attenzione alle calorie”.
“Per gratificarci possiamo mangiare un alimento a noi particolarmente gradito, per esempio un dolce – suggerisce – ma nelle giuste quantità e preferibilmente accompagnato da una piacevole passeggiata”.
Ecco i consigli della biologa nutrizionista:
1) Solleviamo l’umore mantenendoci attivi e consumando cibi ricchi di triptofano andiamo a stimolare la secrezione di serotonina;
2) Dormiamo a sufficienza (almeno 7-8 ore per notte) perché, con il riposo, supportiamo numerose funzioni fisiologiche e patologiche, tra cui il rafforzamento della memoria e l’apprendimento. Inoltre eviteremo attacchi di fame;
3) Siamo fatti per il 60% circa di acqua, pertanto ricordiamoci di bere. Idratiamoci attraverso un regolare consumo di acqua e frutta e verdura di stagione, così aiuteremo anche il nostro organismo a eliminare le scorie metaboliche accumulate;
4) Limitiamo il più possibile le bevande alcoliche, in questo modo aiuteremo anche fegato e reni a depurarsi dagli aperitivi estivi. Fra tutte le bevande alcoliche, consumate eventualmente durante i pasti, diamo la preferenza a quelle a basso tenore alcolico (vino e birra);
5) Al mattino anticipiamo di 10 minuti la sveglia e dedichiamoci alla colazione. Ci sentiremo sazi più a lungo, introdurremo meno calorie nell’arco della giornata (rispetto a chi è abituato a saltare la prima colazione), tenderemo a mantenere il peso corporeo stabile. Inoltre, saltare il pasto più importante della giornata comporta un incremento della sintesi di cortisolo, detto anche ormone dello stress, la cui secrezione è già massima al mattino.
6) Consumiamo frutta, ortaggi, verdura, frutta secca, legumi, cereali integrali, tè, caffè e cacao, perché in questi alimenti troviamo anche dei fitocomposti ai quali si attribuiscono molteplici effetti: attività antiossidante e antinfiammatoria, stimolazione del sistema immunitario, modulazione del metabolismo ormonale, attività antibatterica e antivirale;
7) Per condire e insaporire preferiamo l’olio extravergine di oliva, poco sale ed erbe aromatiche. Tra i componenti dell’olio extravergine di oliva troviamo il beta-carotene, i tocoferoli e i polifenoli con azione antiossidante. Preferisci il sale iodato al sale comune, non superare comunque la quantità di 5 grammi al giorno (un cucchiaino da caffè), in quanto il sale contribuisce allo sviluppo dell’ipertensione arteriosa. Le erbe aromatiche contengono vitamine e composti fenolici contro l’invecchiamento cellulare;
8) Consumiamo 2-3 volte a settimana i prodotti della pesca. I pesci hanno una variabilità di composizione molto elevata, pertanto si consiglia di variarne la scelta. Sono la principale fonte alimentare di omega 3, oltre che una buona fonte di minerali come ferro, zinco, rame. Crostacei e pesci marini sono ricchi di iodio e fluoro (per quest’ultimo sono la principale fonte alimentare dopo l’acqua potabile);
9) Mastichiamo e non ingurgitiamo. Il pasto deve essere un momento conviviale e necessita di un tempo adeguato. Mangiando lentamente, e aumentando il numero di masticazioni, introduciamo meno calorie e aumentiamo il senso di sazietà. Al cervello occorrono circa 20 minuti per generare la sensazione di sazietà;
10) Facciamo il pieno di vitamina A, E, C e degli oligoelementi zinco e selenio per contrastare i malanni della stagione che ci aspetta. Questo autunno a tavola non potranno mancare agrumi, kiwi, cavoli, broccoli, cavolfiori, rucola, ravanelli, pesce e carne fonti di zinco e di selenio.
Infertilità di coppia, non scaricate la colpa su di lei
News Presa, PrevenzioneNella fertilità di coppia, e quindi anche nell’infertilità, le “responsabilità” non vanno cercate solo nella donna. Anzi, anche se spesso a finire sotto osservazione con esami e cure è lei, nel 50% dei casi il disturbo lo ha lui. In particolare il 25-30% degli under 18 ha già un problema che può compromettere la fertilità futura che sarebbe rimediabile facilmente, se riconosciuto in tempo. Il fatto è che in molti temono la visita dall’urologo o dall’andrologo, ignorando che il più delle volte non servono esami strumentali, analisi o trattamenti invasivi. Per informare gli uomini sull’importanza di una diagnosi attenta e tempestiva, in occasione del Fertility Day del 22 settembre la Società Italiana di Andrologia (SIA) propone regole per alleviare i problemi connessi all’infertilità di coppia che gravano di più sulla donna e ridurre il ricorso a procedure costose, lunghe e non sempre efficaci potrebbe essere fattibile con poche mosse, prima fra tutte l’obbligatorietà della presenza di un andrologo in tutti i centri di procreazione medicalmente assistita (PMA), proposta dagli andrologi a “garanzia” del benessere della coppia.
«La fertilità di coppia – spiega Alessandro Palmieri, presidente SIA è legata indissolubilmente alla salute riproduttiva di entrambi i partner, perciò studiare solo le eventuali patologie femminili pregiudica la soluzione delle difficoltà di procreazione e soprattutto rende più spesso necessario il ricorso alle tecniche di PMA, anche quando potrebbero essere evitate, oltretutto peggiorandone i risultati. Tutto ciò inoltre, obbliga le donne a percorsi più impegnativi sia dal punto di vista medico sia psicologico, con un aumento della probabilità di complicanze e anche dei costi, legati al ricorso alla PMA e ai risultati non ottimali. Tutto questo può essere ovviato studiando a fondo anche il partner maschile». Una delle proposte SIA è che sia resa obbligatoria e vincolante la presenza della competenza andrologica in tutti i Centri di PMA e nei consultori del Servizio Sanitario Nazionale, per seguire il maschio in tutto il percorso della coppia; inoltre, presenta anche nuove raccomandazioni in cui sono inserite tutte le informazioni che ogni uomo dovrebbe conoscere per preservare la salute del proprio apparato sessuale e di quello dei figli.
Le regole SIA salva-fertilità
1 Attenzione all’alimentazione: diete ricche di grassi saturi riducono la concentrazione degli spermatozoi mentre gli omega-3 favoriscono la morfologia spermatica normale, inoltre occorre fare attenzione alla qualità dei cibi perché i pesticidi possono alterare lo sperma.
2 Mantenere il perso forma, perché l’obesità riduce i livelli di testosterone ed LH alterando la qualità e la quantità del seme.
3 Non fumare, perché il fumo si associa a una riduzione della conta spermatica, della motilità e a un incremento delle anomalie degli spermatozoi.
4 Non eccedere con gli alcolici, perché l’abuso è tossico sui testicolo ma anche un consumo abituale si associa a un progressivo peggioramento della fertilità, tanto più evidente quanto più è abbondante e frequente l’assunzione di alcol.
5 No all’attività sportiva in eccesso e ad androgeni anabolizzanti: sopprimono la spermatogenesi e riducono il volume dei testicoli. Gli effetti di solito sono reversibili una volta sospesa l’assunzione, ma possono servire anche due anni per tornare alla normalità.
6 No alle droghe di qualsiasi genere, marijuana compresa: provocano alterazioni dello sperma, con riduzione cospicua degli spermatozoi, che durano anche molto a lungo.
Droni e con fasci di luce, ecco come sono i defibrillatori del futuro
News PresaFasci di luce al posto delle scariche elettriche. L’idea di quelli che promettono di affermarsi come i defibrillatori del futuro è venuta ai ricercatori della John Hopkins University, negli Usa, in collaborazione con I’Università di Bonn, in Germania. Questi defibrillatori vengono definiti “ottici” perché al posto delle scariche elettriche si sfrutta il potere della luce. Ed è per questo che i ricercatori che sono a lavoro sul prototipo lo definiscono “un modo sicuro, delicato e indolore per ripristinare il funzionamento del cuore”. La differenza con gli impulsi elettrici è evidente. Gli impulsi di energia, oltre ad essere dolorosi, sono anche potenzialmente dannosi per il tessuto cardiaco. Le onde di luce riescono invece a modificare l’attività elettrica delle cellule.
I test
Nelle cavie è bastato pulsare la luce per un secondo per ripristinare il ritmo normale. Successo anche per il test sulla riproduzione fedele del cuore di un paziente che aveva già sperimentato un infarto e a rischio di aritmia. Mentre però nei topi è stata utilizzata luce blu, sulla riproduzione umana si è resa necessaria, per riuscire a penetrare completamente i tessuti, la luce rossa, che ha una lunghezza d’onda maggiore ed è quindi più potente. Le premesse sono dunque incoraggianti, ma i ricercatori della John Hopkins University hanno già chiarito che servirà ancora un lungo lavoro di sperimentazione prima che i defibrillatori ottici divengano parte integrante dell’equipaggiamento standard d’emergenza.
I droni
In fatto di defibrillatori esiste poi un’altra novità in arrivo dalla Germania, dove sta nascendo un progetto che prevede di utilizzare dei droni equipaggiati con defibrillatori automatici da far decollare in caso di necessità. Il responsabile del progetto “Deficopters” è Friedrich Nölle, geologo e presidente dell’organizzazione tedesca Definetz.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=2wcR6CE7Nx0[/youtube]
L’idea è stata presentata in Italia al Forum di Samaritan International di Bolzano, forum che ha coinvolto le principali organizzazioni e associazioni di volontariato europee che si occupano di soccorso.
Virus Zika: diffusione triplicata a Miami Beach
News Presa, Prevenzione, Ricerca innovazioneTriplicata la diffusione del virus Zika nell’area di Miami Beach. Lo rende noto il Governatore della Florida, Rick Scott, secondo quanto riporta la Cnn.
Lo scorso mese erano stati cinque i casi accertati di persone contagiate dal virus. Finora, soltanto una zona del quartiere di Wynwood nella contea di Miami-Dade era stata identificata come sito di trasmissione locale del virus veicolato soprattutto dalle zanzare.
Il virus che terrorizza le mamme causa microcefalia (testa più piccola rispetto al resto del corpo) nei neonati, ma anche danni simili all’Alzheimer nel lungo periodo negli adulti. È quanto è emerso da una ricerca pubblicata sulla rivista ‘Cell Stem Cell’ secondo la quale si è visto che nelle cavie in cui è stato inoculato il virus, le cosiddette “staminali neuronali” (che danno poi vita alle cellule del cervello) vengono colpite. Ciò avviane in quelle aree come l’ippocampo che sono specializzate nell’apprendimento e nella memoria.
Secondo il professore Sujan Shresta del ‘La Jolla Institute of Allergy and Immunology’ benchè Zika negli adulti non manifesti sintomi gravi nel lungo periodo potrebbe danneggiare le staminali neuronali che vengono conservate in alcune zone del cervello gia’ sviluppato per sostituire i neuroni danneggiati. Questo potrebbe causare – i test sono stati finora limitati ai topi da laboratori – sintomi della demenza tipici dell’Alzheimer
Tumore del pancreas, troppi pazienti abbandonano la Campania
Economia sanitaria, News PresaIn Campania la migrazione sanitaria continua ad essere un grave problema, spesso a spingere i pazienti verso altre regioni è la necessità di dover curare un cancro. Per il tumore del pancreas, uno dei più letali, partono verso altre regioni circa 250 pazienti, il 40% dei nuovi casi diagnosticati. I dati emergono dal convegno dell’Associazione dei chirurgi ospedalieri italiani presieduto dal dottor Carlo Molino e ospitato al Cardarelli di Napoli. Gli esperti si sono ritrovati al Cardarelli proprio perché l’ospedale collinare, grazie al dottor Molino, è la principale azienda ospedaliera che riesce ad arginare questa emorragia di pazienti. Stando ai dati emersi in occasione del convegno, in Campania si registra anche un altro preoccupante fenomeno che riguarda sempre il tumore al pancreas. La Campania, regione nella quale non si registrava in passato una forte incidenza di questo tipo di tumore, ha invertito il trend. Siamo ormai molto vicini ad una prevalenza dell’1,3% del Nord Italia.
Oltre alla chirurgia tradizionale, il dottor Molino ha il primato di essere stato il primo del Mezzogiorno d’Italia a praticare al Cardarelli un intervento altamente innovativo riservato a pazienti altrimenti inoperabili. E’ certamente una semplificazione, ma aiuta bene a comprendere in cosa consiste l’elettroporazione irreversibile. «Questa tecnica non termica – spiega il dottor Molino – si usa nel trattamento dei tumori del pancreas non resecabili e non suscettibili di termoablazione.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=oOEqAy8Bb0U[/youtube]
Si usano campi elettrici che di fatto uccidono le cellule tumorali alterando la permeabilità delle membrane. In questo modo le strutture vascolari o biliari non vengono intaccate dal processo di distruzione del tumore. Altro vantaggio è quello di poter intervenire con una guida ecografica, questo consente di inserire e posizionare gli aghi nel tumore, attraverso i quali viene poi trasferita la corrente. L’obiettivo di questo convegno è anche quello di arrivare alla validazione di un protocollo che possa servire da guida nel trattamento dei casi che ogni chirurgo può trovarsi a dover affrontare».
Un killer silenzioso
Una delle caratteristiche che rendono il tumore del pancreas estremamente pericoloso è l’assenza di sintomi evidenti in una fase iniziale. In realtà anche quando sono presenti sintomi si tratta di disturbi aspecifici, che possono essere facilmente attribuiti ad altro sia dai pazienti sia dai medici. Questo in molti casi comporta una diagnosi tardiva, quando la malattia è già estesa. Sintomi più chiari, ma comunque variabili a seconda della zona del pancreas colpita dalla neoplasia, compaiono quando il tumore ha iniziato a diffondersi agli organi vicini o ha bloccato i dotti biliari. Alcuni di questi campanelli d’allarme sono la perdita di peso e di appetito, ittero, dolore nella parte superiore dell’addome o nella schiena, debolezza, nausea o vomito. In alcuni casi, circa il 10%, il paziente può sviluppare il diabete. Al convegno di Napoli hanno preso parte i maggiori esperti del campo provenienti da tutto il mondo. Tra di loro anche il professor Robert Martin, colui che ha messo a punto la tecnica di elettroporazione irreversiblie. Il convegno è stato aperto dal saluto del Direttore Generale del Cardarelli Ciro Verdoliva alla presenza dei presidenti Diego Piazza (Acoi), Francesco Corcione (Sic), Francesco Stanzione (Acgc), Guido De Sena (presidente onorario del convegno) e Carlo Molino
Fondo Globale: 20 milioni vite salvate da AIDS, tbc e malaria
Farmaceutica, News Presa, PrevenzioneSono più di 20 milioni le vite salvate dal Fondo Globale per la Lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria, nei paesi in cui opera, tra il 2002 e il 2014. I decessi per Hiv, Tbc e malaria sono diminuiti di un terzo. Oltre 9 milioni di persone hanno avuto il trattamento antiretrovirale (Art), oltre 15 milioni hanno ricevuto le cure per la Tbc e 659 milioni di zanzariere, impregnate di insetticida, sono state distribuite attraverso i programmi di lotta contro la malaria. In vista della Quinta Conferenza di Rifinanziamento del Fondo che si apre oggi, 16 settembre, a Montreal-Quebec in Canada, sono stati messi in campo, in questi mesi, programmi per sollecitare l’impegno dei governi. L’Italia ha gia’ annunciato un aumento del 30 per cento del suo contributo, portandolo a 130 milioni di euro per il triennio 2017-19. L’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’Aids ha chiesto al Fondo Globale di potenziare le attivita’ di monitoraggio dell’esecuzione dei propri interventi, per massimizzarne l’efficacia. The ONE Campaign sottolinea che: “Oltre 17.000 ragazze contraggono l’Hiv ogni settimana. Questa non e’ una coincidenza – la poverta’ e’ sessista. Sappiamo che il Primo Ministro Renzi e’ personalmente impegnato nella lotta contro la poverta’ estrema. Assicurandosi che l’Italia giochi la sua parte nel finanziamento del Fondo Globale in Canada, saranno gettate le basi per un’audace agenda della presidenza italiana del G7 il prossimo anno, che ponga al centro donne e bambine”.
Il Fondo Globale, creato durante il G8 di Genova nel 2001, e’ un organismo multilaterale composto da governi, societa’ civile e settore privato; un’istituzione che contribuisce al 57% dei finanziamenti internazionali per la tubercolosi, al 44% di quelli per la malaria e al 22% dei fondi per la lotta all’Aids. Raccoglie e investe oltre 3 miliardi di dollari all’anno per programmi gestiti da esperti locali in oltre 100 paesi.
Tiziana è stata uccisa dal cyber branco
News Presa, PsicologiaLa tragica fine di Tiziana Cantone lascia aperti molti interrogativi sulle dinamiche psicologiche che generano in rete delle cyber aggressioni. Pericolose quanto, se non addirittura più, di quelle reali. Dopo che quei video hot sono finiti sul web, la vita di Tiziana Cantone è cambiata per sempre. Lei ha provato a reagire, a tirarsi fuori dal fango, ma le mani di centinaia di migliaia di persone che non ha mai conosciuto l’hanno trascinata nuovamente giù. Il web non ha avuto per lei alcuna pietà. Per la professoressa Rossella Aurilio, presidente della Società italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale, si tratta di una vicenda che andrà analizzata molto e a lungo. Una storia nella quale non esiste una sola colpa ma alla fine c’è un’unica vittima.
Professoressa, perché questo accanimento?
«E’ l’area della sessualità che per sua natura scatena anche l’area della “morbosità”. Si arriva così all’estremo».
Si tratta del fenomeno del branco?
«C’è anche questa dinamica, resa ancor più brutale dal fatto che queste sono relazioni mediate. Chiunque abbia scritto insulti, abbia prodotto una parodia o semplicemente abbia messo un “mi piace” ad uno di questi post ha partecipato a questo dramma. Il problema è che chi faceva questo non vedeva negli occhi Tiziana, non veniva dissuaso dal suo dolore. Questa è anche un aspetto da tenere in considerazione».
Rossella Aurilio
I social sono dunque un pericolo?
«Lo sono se non ci poniamo il problema di comprenderli sino in fondo. Abbiamo creato un mondo virtuale del quale non conosciamo le leggi. Questo è il pericolo. Credo che i social facciano ormai parte della nostra vita quanto ogni altra cosa del nostro quotidiano. Dobbiamo prenderne coscienza e attrezzarci a viverci dentro nel modo giusto».
Tiziana è stata vittima di questo fenomeno?
«Credo che anche lei abbia commesso degli errori, anche se poi si dovrà capire sino a che punto la sua fragilità ne ha condizionato i comportamenti. Io però amplierei il discorso. Credo che dovremmo a questo punto fare una profonda autocritica, abbandonare ogni ipocrisia. Facciamo in modo che la fine di questa povera ragazza ci aiuti a migliorare. Facciamo in modo che il cyber branco non possa più aggredire nessuno».
Dieta: gli alimenti per battere lo stress da rientro
Alimentazione, News Presa, PsicologiaDieta
Tristezza, ansia e stress in agguato al rientro delle ferie. “Nell’organismo umano l’umore e lo stato emotivo sono regolati dall’equilibrio di un certo numero di neurotrasmettitori cerebrali, tra cui la serotonina che è sintetizzata a partire dal triptofano, un amminoacido essenziale che deve essere introdotto con l’alimentazione. Cibi ricchi di questo amminoacido sono i funghi, le mandorle, le biete, gli anacardi, le uova, gli spinaci, il fegato, il cacao, il cefalo (muggine), il latte, i cereali integrali e i legumi”. Lo spiega la biologa nutrizionista dello Studio Abr Viviana Acclavio, che stila una sorta di decalogo per battere lo stress da rientro con l’aiuto dell’alimentazione.
“La serotonina, nota anche come ormone del buonumore – ricorda l’esperta intervistata da AdnKronos – manifesta a livello del sistema nervoso centrale diverse azioni, tra cui quella appunto di prendere parte al controllo del tono dell’umore, dei meccanismi del sonno e alla regolazione della sensazione di fame. Tra gli alimenti ricchi di triptofano c’è il cacao, ingrediente del cioccolato, dolce particolarmente ricercato quando ci si sente sottotono. Oltre a contenere triptofano, e quindi stimolare la sintesi di serotonina, il cioccolato è ricco di zuccheri (in quantità variabili a seconda che sia fondente, al latte, bianco, alle nocciole, eccetera), i quali attivano il sistema beta-endorfinico producendo una sensazione di benessere. Ma attenzione alle calorie”.
“Per gratificarci possiamo mangiare un alimento a noi particolarmente gradito, per esempio un dolce – suggerisce – ma nelle giuste quantità e preferibilmente accompagnato da una piacevole passeggiata”.
Ecco i consigli della biologa nutrizionista:
1) Solleviamo l’umore mantenendoci attivi e consumando cibi ricchi di triptofano andiamo a stimolare la secrezione di serotonina;
2) Dormiamo a sufficienza (almeno 7-8 ore per notte) perché, con il riposo, supportiamo numerose funzioni fisiologiche e patologiche, tra cui il rafforzamento della memoria e l’apprendimento. Inoltre eviteremo attacchi di fame;
3) Siamo fatti per il 60% circa di acqua, pertanto ricordiamoci di bere. Idratiamoci attraverso un regolare consumo di acqua e frutta e verdura di stagione, così aiuteremo anche il nostro organismo a eliminare le scorie metaboliche accumulate;
4) Limitiamo il più possibile le bevande alcoliche, in questo modo aiuteremo anche fegato e reni a depurarsi dagli aperitivi estivi. Fra tutte le bevande alcoliche, consumate eventualmente durante i pasti, diamo la preferenza a quelle a basso tenore alcolico (vino e birra);
5) Al mattino anticipiamo di 10 minuti la sveglia e dedichiamoci alla colazione. Ci sentiremo sazi più a lungo, introdurremo meno calorie nell’arco della giornata (rispetto a chi è abituato a saltare la prima colazione), tenderemo a mantenere il peso corporeo stabile. Inoltre, saltare il pasto più importante della giornata comporta un incremento della sintesi di cortisolo, detto anche ormone dello stress, la cui secrezione è già massima al mattino.
6) Consumiamo frutta, ortaggi, verdura, frutta secca, legumi, cereali integrali, tè, caffè e cacao, perché in questi alimenti troviamo anche dei fitocomposti ai quali si attribuiscono molteplici effetti: attività antiossidante e antinfiammatoria, stimolazione del sistema immunitario, modulazione del metabolismo ormonale, attività antibatterica e antivirale;
7) Per condire e insaporire preferiamo l’olio extravergine di oliva, poco sale ed erbe aromatiche. Tra i componenti dell’olio extravergine di oliva troviamo il beta-carotene, i tocoferoli e i polifenoli con azione antiossidante. Preferisci il sale iodato al sale comune, non superare comunque la quantità di 5 grammi al giorno (un cucchiaino da caffè), in quanto il sale contribuisce allo sviluppo dell’ipertensione arteriosa. Le erbe aromatiche contengono vitamine e composti fenolici contro l’invecchiamento cellulare;
8) Consumiamo 2-3 volte a settimana i prodotti della pesca. I pesci hanno una variabilità di composizione molto elevata, pertanto si consiglia di variarne la scelta. Sono la principale fonte alimentare di omega 3, oltre che una buona fonte di minerali come ferro, zinco, rame. Crostacei e pesci marini sono ricchi di iodio e fluoro (per quest’ultimo sono la principale fonte alimentare dopo l’acqua potabile);
9) Mastichiamo e non ingurgitiamo. Il pasto deve essere un momento conviviale e necessita di un tempo adeguato. Mangiando lentamente, e aumentando il numero di masticazioni, introduciamo meno calorie e aumentiamo il senso di sazietà. Al cervello occorrono circa 20 minuti per generare la sensazione di sazietà;
10) Facciamo il pieno di vitamina A, E, C e degli oligoelementi zinco e selenio per contrastare i malanni della stagione che ci aspetta. Questo autunno a tavola non potranno mancare agrumi, kiwi, cavoli, broccoli, cavolfiori, rucola, ravanelli, pesce e carne fonti di zinco e di selenio.
Trombosi venosa: un’app tutta italiana per prevenirla
News Presa, Prevenzione, Ricerca innovazioneLa tecnologia digitale si conferma sempre più uno strumento di prevenzione. Una nuova applicazione per smartphone aiuta, infatti, a prevenire il rischio di trombosi venosa e di embolia polmonare e consente al medico una diagnosi più tempestiva. Il padre dell’invenzione è il direttore del modulo di Chirurgia traslazionale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara, Paolo Zamboni che l’ha chiamata “Ve.Thro”, acronimo di Venous Thromboembolism. Lo sviluppo del software, funzionante sia sui sistemi Android sia su quelli Apple, lo si deve a “TechMobile”, azienda italiana specializzata nel settore telefonico fondata nel 2008 con sede a Cernusco sul Naviglio (Milano).
L’idea nasce nel 2007, “ho scritto un manuale tascabile – spiega il prof. Zamboni – per semplificare l’applicazione delle linee guida nelle corsie degli ospedali. Il libro e’ andato esaurito, ma come tutti i libri ha raggiunto solo una minoranza dei medici. Da qui e’ partita l’idea di digitalizzare il libro rendendolo una ‘app’. L’intuizione si basa su un presupposto: non esiste oggi medico che non abbia nel taschino uno smartphone”. L’applicazione ha però due versioni: una scaricabile liberamente dei pazienti e l’altra destinata esclusivamente ai medici. “Nel nostro dipartimento di Chirurgia – sottolinea Zamboni – stiamo progettando uno studio per verificare i vantaggi dell’utilizzo della ‘app’ professionale ‘Ve.Thro’ all’interno dell’azienda ospedaliero universitaria di Ferrara”. Compilando un questionario sullo schermo dello smartphone, gli utenti non medici possono valutare il proprio grado di rischio tromboembolico ed eventualmente decidere di richiedere un consulto medico.
L’applicazione “Ve.Thro” prevede la risposta a un set di domande alle quali e’ associato un punteggio sulla base del quale l’applicazione fornisce una valutazione della classe di rischio del paziente. I medici, invece, possono utilizzare l’applicazione per valutare il livello di rischio dei propri pazienti e determinare le terapie piu’ adatte, differenziandole per grado di rischio, condizione medica, principi attivi utilizzabili e loro controindicazioni.
Per il tumore alla prostata la prevenzione si fa (anche) in camper
News PresaLa prevenzione al tumore della prostata? Viaggia su quattro ruote. Anzi, per la precisione, si muove in camper. Tornano infatti le visite urologiche gratuite del Camper Pro, iniziativa della Fondazione Pro Onlus presieduta dal professor Vincenzo Mirone. da anni ormai questa splendida realtà del Mezzogiorno porta nelle piazze e nelle strade del Sud la cultura della salute.
Tumore alla prostata. L’oro della prevenzione
Tra le iniziative della Fondazione che vale la pena ricordare c’è senza dubbio la memorabile campagna “L’oro della prevenzione”, una serie di spot interpretati da attori noti della Tv e del teatro, girati sulla falsariga di celebri pellicole. Spot realizzati per invogliare il pubblico maschile a fare le giuste analisi, i controlli e le visite necessarie per prevenire o intercettare la malattia.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=TJDCkJiJhxA[/youtube]
In questi spot Gino Rivieccio diventa il Pazzariello, Patrizio Rispo e Germano Bellavia reinterpretano la famosa partita a scopa, Rosaria de Cicco e Mimmo Esposito regalano la scena della pizzaiola, lanciando anche il messaggio della prevenzione di coppia, e Francesco Paolantoni si cimenta brillantemente nel difficilissimo confronto con il pernacchio di Eduardo. Un modo leggero per trasmettere un messaggio importante, ma spesso sottovalutato.
tumore alla prostata . Porta la prevenzione nella tua azienda
La curiosità è che a settembre (il 17 per la precisione) gli urologi andranno a far visita ai lavoratori, in questo caso alla la Sede del Fondo di Solidarietà Ex Dipendenti Circumvesuviana a Napoli (dalle 9.00 alle 14.00), fondo che da 40 anni ha come scopo la creazione di una rete assistenziale sul territorio campano. Come dire, se Maometto non va alla montagna … «Crediamo sia cruciale – spiega Vincenzo Mirone –assecondare le esigenze di lavoratori e pensionati recandosi lì dove questi ultimi lavorano o si ritrovano. Per questo motivo noi siamo a disposizione di tutte le Aziende che volessero fare richiesta di una tappa del Camper nella propria sede. Chiamateci, visitate il nostro portale o scriveteci a info@fondazionepro.it».
Napoli diventa capitale della radiologia medica
News PresaLa Società Italiana di Radiologia Medica (Sirm) ha scelto il capoluogo campano per il suo 47simo congresso annuale, in programma da giovedì a domenica alla Mostra d’Oltremare. Un evento che già dai numeri annunciati si preannuncia da record, non a caso il presidente del congresso, Gallipoli D’Errico, ha parlato senza mezzi termini di un evento straordinario.
I numeri
Circa 10mila i partecipanti (nel 1980 ne furono 1.100), uno sforzo organizzativo enorme che punta non solo all’aspetto tecnico-scientifico in sé e all’oncologia in particolare, ma che guarderà con attenzione alle tantissime eccellenze culturali ed enogastronomiche napoletane e campane, a tutto vantaggio dei numerosissimi ospiti. Inoltre, da capogiro è anche l’indotto stimato che raggiungerà all’incirca i 15 milioni di euro. Ma questo non è l’unico dato sorprendente. Il congresso prenderà vita in un’area di circa 720mila metri quadrati, dei quali circa 15mila da destinare alle diverse aree tecniche e tematiche. Ci saranno aule congressuali e multimediali, una Mostra Tecnica e persino momenti di intrattenimento e spettacolo. Ben 10mila gli ospiti tra iscritti, collaboratori e accompagnatori provenienti da tutta Italia e dall’estero E ancora: 3 corsi monotematici; 35 tavole rotonde; 36 corsi di aggiornamento; 44 lezioni di aggiornamento; 11 sessioni di casistica ragionata; 9 corsi pratici; 25 laboratori.
Piccola curiosità, ci saranno anche due sfide tra scuole di specializzazione, un inedito confronto uomini contro donne. Sulla valenza degli incontri medico-scientifici, e sulla Mostra Tecnica che sarà inaugurata giovedì prossimo alle 14,00 dal Presidente della Confcommercio Campania, Maurizio Maddaloni, e che promette interessanti novità di portata internazionale, punta il professor Antonio Rotondo che ha sottolineato come «per superficie, numero ed importanza delle aziende presenti, così come per gli allestimenti tecnologici, sarà seconda solo a quella di Chicago».