Tempo di lettura: 3 minutiUn famoso detto popolare afferma che “non si ingrassa tra Natale e Capodanno ma tra Capodanno e Natale”. La conoscenza di alcune proprietà degli alimenti, però, ci può condurre ad una scelta consapevole dei giusti cibi dinanzi ad una tavola imbandita per le feste, permettendoci di ridurre gli effetti negativi degli eccessi, pur mantenendo il gusto ed il piacere della buona cucina, assaporata in un particolare momento di convivialità.
Non sentitevi a dieta o costretti a dover effettuare delle rinunce che possono privarvi del piacere di trascorrere un momento di convivialità così prezioso e raro o del gusto delle preparazioni natalizie. Aiutatevi piuttosto a saziarvi cogliendo consapevolvente ogni dettaglio percepito attraverso i 5 sensi (il sapore e l’odore associato alle pietanze, la sensazione tattile anche denominata texture, l’aspetto visivo con cui si presenta l’alimento e le vibrazioni sonore che produciamo quando lo ingeriamo per cui gli alimenti croccanti potrebbero risultare più sazianti).
Suggerimenti per un menu Natalizio bilanciato e con gusto:
APERITIVO/ANTIPASTO:
•cruditè di ortaggi di stagione (carote, sedano, rapa rossa, radicchio lungo croccante, finocchio) in pinzimonio (olio extravergine di oliva spremuto a freddo, succo di limone fresco, un pizzico di pepe)
•ceci croccanti al forno al profumo di rosmarino
•chips di zucca croccante al forno al rosmarino
•pane carasau con hummus di ceci
•torte rustiche* vegetariane (ricotta e spinaci/ricotta, radicchio e noci/ ricotta e carciofi)
•*preferire basi pizza, sfoglia e brisè fatte in casa con ingredienti di prima scelta o se acquistate paste pronte controllate che in etichetta non siano presenti le diciture olio di palma, olio o grassi o margarine con grassi idrogenati, zucchero, coloranti, conservanti.
Evitare salumi, formaggi, patatine e stuzzichini industriali ricchi di grassi e sale.
PRIMO PIATTO:
•vellutate (molto buone con zucca)
•risotti vegetariani (risotto ai carciofi, alla zucca, ai funghi) o per i più golosi (risotto con speck o gorgonzola, radicchio e noci)
•lasagne o paste vegetariane (via libera a tutti i tipi di ortaggi di stagione in grande quantità: broccoli di ogni tipo, funghi, radicchio etc.) o con pesce azzurro (sarde e finocchietto)
CONSIGLIO DI SERVIRE RISOTTI E PASTE “AL DENTE”. Quest’accortezza permette di assumere lo stesso alimento con un ridotto indice glicemico.
SECONDO PIATTO:
•carne e pesce magro cotto in modo semplice (petto di pollo al rosmarino, ai funghi/ orata, spigola, sarde, sgombro al forno)
•formaggi freschi (ricotta, caprino, mozzarella artigianale)
•polpette di legumi (ceci, lenticchie)
Evitare insaccati, formaggi stagionati e carni elaborate che apporterebbero grassi e sale in eccesso e di scarsa qualità.
CONTORNI:
Via libera a
•verdure di stagione crude e cotte: insalatone con aggiunta di semi misti (sesamo, lino, zucca, girasole)
DESSERT:
•tagliate di frutta fresca di stagione
•frutta secca in modiche quantità perché altamente calorica
•dolci fatti in casa con ricette selezionate preferibilmente con pochi ingredienti ed a ridotto o nullo contenuto di burro e uova per non incidere molto sull’introito di grassi saturi e colesterolo.
ED IL PANETTONE ?
Se ne avete desiderio sceglietelo di buona qualità (in etichetta ci saranno zucchero, uova fresche e burro al posto di sciroppo di glucosio-fruttosio, albumi e uova senza specificare che siano fresche, olii, margarine e grassi di scarsa qualità). E’ preferibile consumarne una porzione (circa 50 g) a colazione insieme ad un thè verde non zuccherato piuttosto che al termine di una cena già ricca e completa.
Dott.ssa Valentina Limetti
Biologa – nutrizionista. Esperta nel campo della alimentazione e nutrizione umana, individuale e collettiva, a livello aziendale e clinico, anche in un ambiente internazionale.
Ricercatrice in qualità di borsista per nella sede Svizzera di una nota compagnia internazionale attiva nel campo della nutrizione e salute. Fin dall’infanzia si è avvicinata alla disciplina della danza e successivamente dello yoga che le ha permesso di acquisire tecniche di gestione dello stress e ricerca di equilibrio e consapevolezza.
Promuoviamo salute
Menù d’eccezione, al Cardarelli si apparecchia per le feste
News PresaL’iniziativa è di quelle che meritano gli applausi perché cercano di alleviare, per quanto possibile, la sofferenza di quanti trascorreranno le feste in ospedale. Il Cardarelli di Napoli ha scelto infatti di “apparecchiarsi” per le feste. Anzi, di apparecchiare la mensa e regalare ai degenti e ai loro cari il piacere di condividere un pranzo o una cena degni del Natale «Essere costretti a trascorrere il Natale o il capodanno in ospedale – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva – è di per se molto duro. Abbiamo voluto fare in modo che i nostri pazienti, quelli per i quali non ci sono indicazioni mediche contrarie, potessero avere un pranzo o una cena almeno simili a quelli che avrebbero scelto se fossero stati a casa»
Il valore di un gesto
Per decisione della Direzione Strategica lo stesso trattamento verrà riservato anche ai familiari, che potranno richiedere in reparto un ticket gratuito con il quale pranzare il giorno di Natale e di capodanno presso la mensa ospedaliera. Anche ai pazienti affetti da patologie non gravi potrà essere consentito di pranzare in mensa. «E’ solo un piccolo gesto che l’Azienda vuole dedicare ai propri utenti – aggiunge il direttore sanitario Franco Paradiso – è un modo per cercare di trasmettere un po’ di conforto a chi non potrà trascorrere il Natale o la fine dell’anno a casa».
Menù d’eccezione
Nei menù d’eccezione previsti nei giorni di Natale e per il capodanno sono previste portate quali lasagne, tortellini in brodo, risotto alla pescatora, arista di maiale brasata, salmone al forno e contorni della tradizione, con panettoncino finale. L’iniziativa non prevederà alcun aggravio di spesa per le casse dell’azienda ospedaliera grazie alla disponibilità delle società che gestiscono il servizio di vitto e di mensa. Grazie a questa iniziativa del Cardarelli anche i pazienti che non potranno tornare a casa, e quindi non potranno trascorrere nel migliore dei modi le feste di Natale, avranno almeno l’occasione di sentirsi un po’ meno lontani dagli affetti e dalla famiglia.
Invecchiamento attivo: presentato manifesto al senato
AnzianiIn Italia sono 13 milioni gli anziani. Ieri al Senato della Repubblica è stato presentato il Manifesto dell’Intergruppo parlamentare per l’ invecchiamento attivo, coordinato dal senatore Lucio Romano insieme alla deputata Vittoria D’Incecco.
Attenzione alla salute, integrazione sociale, superamento della marginalizzazione degli anziani ed effetti di ripresa grazie alla silver economy tra i temi principali dell’Intergruppo analizzati dai componenti dell’Intergruppo (quasi cinquanta parlamentari tra senatori e deputati) che indica i fronti aperti da portare avanti con politiche e misure efficaci per proseguire nel percorso virtuoso per il miglioramento della solidarietà intergenerazionale e della condizione globale degli anziani (13,2 milioni in Italia, il 21,7% della popolazione, fonte Istat 2017).
“L’invecchiamento della popolazione – evidenzia il senatore Lucio Romano, coordinatore dell’Intergruppo parlamentare sull’ invecchiamento attivo – è un elemento ineludibile e come tutti i fenomeni complessi della nostra epoca non può essere affrontato solo all’interno del perimetro del territorio nazionale ma va anzi sviluppato in un contesto comunitario. In ragione del suo trend demografico è particolarmente importante che l’Italia mantenga – seppur gravata da disuguaglianze profonde all’interno del proprio territorio – il ruolo di guida e di avamposto politico e sociale per l’elaborazione di politiche a favore degli anziani e della solidarietà tra le generazioni. La persona anziana ci impone di riconsiderare tutte le nostre certezze e le categorie con cui abbiamo vissuto, amministrato e talvolta consumato le risorse economiche, culturali e sociali in Italia negli ultimi decenni. Ci stiamo confrontando con problemi nuovi che si affacciano per la prima volta al nostro orizzonte. Una generazione inedita con istanze talvolta ancora inespresse e per le quali non abbiamo ancora risposte valide. Procediamo per tentativi e col conforto del mondo scientifico e dell’ascolto verso i cittadini. Per questa ragione è di particolare importanza creare una linea di continuità che valichi le scadenze istituzionali e che faccia tesoro dei traguardi e delle esperienze maturate sugli errori. Con questo spirito l’intergruppo parlamentare per l’ invecchiamento attivo consegna idealmente ai rappresentanti istituzionali della prossima legislatura e ai decisori pubblici del territorio il proprio bagaglio di impegno civile e di sviluppo di una rete a favore della solidarietà tra le generazioni. Un tema che impatta direttamente sulla qualità della vita di oltre 13 milioni di cittadini e, conseguentemente sull’intero sistema Paese”.
“Qualunque iniziativa a favore della terza età – prosegue l’onorevole Vittoria D’Incecco, coordinatrice per la Camera dei Deputati dell’Intergruppo – non può tuttavia prescindere da un investimento di energie volte a sviluppare in ogni cittadino, anziano di oggi o di domani, la consapevolezza del proprio ruolo da protagonista per preservare la propria salute il più a lungo possibile. Le conoscenze scientifiche ci dicono che l’adozione di stili di vita salutari, una vita di relazione e il ricorso agli strumenti più efficaci per la prevenzione sono la premessa più significativa per una vita in salute. Quando l’età cresce, il rischio di malattie aumenta, quindi dobbiamo agire sulla prevenzione.
Ognuno di noi – e lo dico da medico di medicina generale che ha il polso delle istanze delle persone – deve fare la propria parte. Alle istituzioni il compito di ascoltare i cittadini e di tradurre in politiche concrete le azioni per facilitare l’accesso ai servizi, comunicando nel modo più efficace ed efficiente possibile come vengono impiegate le risorse pubbliche. Su questo fronte, diventa un elemento di valorizzazione dell’impegno della politica con la P maiuscola, il mettere a sistema le risposte migliori sviluppate sul territorio, così da contribuire ad abbattere le odiose disuguaglianze che violano i principi su cui sono fondati la nostra Carta Costituzionale e l’impianto del nostro servizio sanitario universalistico. L’introduzione del Piano Nazionale di prevenzione vaccinale all’interno dei livelli essenziali di assistenza ha ad esempio posto le basi per rimediare a una di queste odiose disuguaglianze. Fino allo scorso anno l’accesso gratuito alle azioni di prevenzione era consegnato all’esclusiva competenza delle Regioni. Ora, a partire da quest’anno, tutti i cittadini vedono riconosciuto il proprio diritto a sperare in una terza età in salute, mettendosi al riparo da malattie evitabili.
Punto strategico dell’azione politica è l’integrazione sociale dell’anziano. Bisogna contrastare il paradosso generazionale che vede gli anziani vivere in salute e più a lungo ma con una riduzione dell’importanza del proprio ruolo nella società, a causa di una cultura dello scarto che provoca isolamento, senso di solitudine e inadeguatezza. Riconsiderare la persona nella sua interezza e valorizzare l’anziano anche nella sua dimensione di soggetto attivo e protagonista è un altro dei punti prioritari per dare risposte a milioni di cittadini che vivono da soli, in abitazioni inadeguate, con un’alimentazione non salutare e con risorse economiche che sovente vengono utilizzate per sostenere figli e nipoti, in un perverso gioco di welfare rovesciato in cui sono i più fragili a occuparsi dei congiunti solo anagraficamente più solidi. Sempre più anziani, malgrado abbiano superato l’età per poter vivere il proprio tempo liberato scelgano – o talvolta non scelgano – di continuare a lavorare. In una realtà produttiva, l’anziano porta con sé un patrimonio di esperienza, competenza, affidabilità e senso d’identità, doti necessarie alle aziende e alla società nella sua interezza”.
“Nonostante un generale miglioramento delle condizioni di salute degli anziani con l’allungamento di due anni della vita in salute e delle persone – ha dichiarato Michele Conversano, Presidente di HappyAgeing – rimangono forti diseguaglianze in ambito territoriale. Sul fronte della prevenzione per esempio, nonostante un Piano Nazionale Vaccini, permangono disuguaglianze nelle offerte vaccinali tra le diverse regioni, o addirittura all’interno della stessa regione tra Asl e Asl. I vaccini, uno degli interventi sanitari dal miglior profilo costo-beneficio sul breve e lungo termine, soffrono della mancanza di uniformità sul territorio. Oltre a scontare il fatto che le persone non sanno di avere a disposizione questo strumento prezioso per la propria salute. Oggi le vittime di polmoniti batteriche, prevenibili grazie a un vaccino da somministrare una sola volta nella vita, sono più numerose di quelle per incidenti stradali, eppure abbiamo bollettini quotidiani in tv e sui giornali sulla sicurezza delle nostre strade e sappiamo poco o nulla della nostra prevenzione” e dell’ invecchiamento attivo.
promuoviamo salute
Natale in tavola tra gusto e salute. La guida e il menù della nutrizionista
AlimentazioneUn famoso detto popolare afferma che “non si ingrassa tra Natale e Capodanno ma tra Capodanno e Natale”. La conoscenza di alcune proprietà degli alimenti, però, ci può condurre ad una scelta consapevole dei giusti cibi dinanzi ad una tavola imbandita per le feste, permettendoci di ridurre gli effetti negativi degli eccessi, pur mantenendo il gusto ed il piacere della buona cucina, assaporata in un particolare momento di convivialità.
Non sentitevi a dieta o costretti a dover effettuare delle rinunce che possono privarvi del piacere di trascorrere un momento di convivialità così prezioso e raro o del gusto delle preparazioni natalizie. Aiutatevi piuttosto a saziarvi cogliendo consapevolvente ogni dettaglio percepito attraverso i 5 sensi (il sapore e l’odore associato alle pietanze, la sensazione tattile anche denominata texture, l’aspetto visivo con cui si presenta l’alimento e le vibrazioni sonore che produciamo quando lo ingeriamo per cui gli alimenti croccanti potrebbero risultare più sazianti).
Suggerimenti per un menu Natalizio bilanciato e con gusto:
APERITIVO/ANTIPASTO:
•cruditè di ortaggi di stagione (carote, sedano, rapa rossa, radicchio lungo croccante, finocchio) in pinzimonio (olio extravergine di oliva spremuto a freddo, succo di limone fresco, un pizzico di pepe)
•ceci croccanti al forno al profumo di rosmarino
•chips di zucca croccante al forno al rosmarino
•pane carasau con hummus di ceci
•torte rustiche* vegetariane (ricotta e spinaci/ricotta, radicchio e noci/ ricotta e carciofi)
•*preferire basi pizza, sfoglia e brisè fatte in casa con ingredienti di prima scelta o se acquistate paste pronte controllate che in etichetta non siano presenti le diciture olio di palma, olio o grassi o margarine con grassi idrogenati, zucchero, coloranti, conservanti.
Evitare salumi, formaggi, patatine e stuzzichini industriali ricchi di grassi e sale.
PRIMO PIATTO:
•vellutate (molto buone con zucca)
•risotti vegetariani (risotto ai carciofi, alla zucca, ai funghi) o per i più golosi (risotto con speck o gorgonzola, radicchio e noci)
•lasagne o paste vegetariane (via libera a tutti i tipi di ortaggi di stagione in grande quantità: broccoli di ogni tipo, funghi, radicchio etc.) o con pesce azzurro (sarde e finocchietto)
CONSIGLIO DI SERVIRE RISOTTI E PASTE “AL DENTE”. Quest’accortezza permette di assumere lo stesso alimento con un ridotto indice glicemico.
SECONDO PIATTO:
•carne e pesce magro cotto in modo semplice (petto di pollo al rosmarino, ai funghi/ orata, spigola, sarde, sgombro al forno)
•formaggi freschi (ricotta, caprino, mozzarella artigianale)
•polpette di legumi (ceci, lenticchie)
Evitare insaccati, formaggi stagionati e carni elaborate che apporterebbero grassi e sale in eccesso e di scarsa qualità.
CONTORNI:
Via libera a
•verdure di stagione crude e cotte: insalatone con aggiunta di semi misti (sesamo, lino, zucca, girasole)
DESSERT:
•tagliate di frutta fresca di stagione
•frutta secca in modiche quantità perché altamente calorica
•dolci fatti in casa con ricette selezionate preferibilmente con pochi ingredienti ed a ridotto o nullo contenuto di burro e uova per non incidere molto sull’introito di grassi saturi e colesterolo.
ED IL PANETTONE ?
Se ne avete desiderio sceglietelo di buona qualità (in etichetta ci saranno zucchero, uova fresche e burro al posto di sciroppo di glucosio-fruttosio, albumi e uova senza specificare che siano fresche, olii, margarine e grassi di scarsa qualità). E’ preferibile consumarne una porzione (circa 50 g) a colazione insieme ad un thè verde non zuccherato piuttosto che al termine di una cena già ricca e completa.
Dott.ssa Valentina Limetti
Biologa – nutrizionista. Esperta nel campo della alimentazione e nutrizione umana, individuale e collettiva, a livello aziendale e clinico, anche in un ambiente internazionale. Ricercatrice in qualità di borsista per nella sede Svizzera di una nota compagnia internazionale attiva nel campo della nutrizione e salute. Fin dall’infanzia si è avvicinata alla disciplina della danza e successivamente dello yoga che le ha permesso di acquisire tecniche di gestione dello stress e ricerca di equilibrio e consapevolezza.
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Adroterapia, nasce uno studio unico al mondo
Ricerca innovazionePer alcune forme di tumori ossei la chirurgia è la strada migliore, per altri invece è meglio procedere con l’adroterapia, cura che sfrutta fasci di ioni carbonio capaci di spezzare il DNA delle cellule maligne. Ci si muove però su territori relativamente inesplorati e non sempre è chiaro. In relazione a ciascun caso, quale delle due strade scegliere. Per questo in Italia sta nascendo il primo studio clinico al mondo che servirà proprio a confrontare l’efficacia e gli effetti collaterali di chirurgia e adroterapia con ioni carbonio nel trattamento del cordoma dell’osso sacro.
Una neoplasia poco nota
Il cordoma è un tumore osseo maligno che si sviluppa dai residui della «notocorda», vale a dire di quella struttura che si trova nell’embrione e che fa da stampo per lo sviluppo nella fase fetale della colonna vertebrale. Questa struttura, una volta completata la formazione delle vertebre, regredisce e rimane in parte presente a livello dei dischi interverterbrali, particolarmente a livello del sacro e base cranica. Questo tumore colpisce nella maggiore parte dei casi l’osso sacro (circa il 50% dei casi), la base del cranio e – più raramente – la colonna vertebrale mobile. Si stima che ne sia colpita circa 1 persona ogni 100.000. Sono più colpiti gli uomini e l’età media della diagnosi è intorno ai 60 anni.
Lo studio
Avviato dalla Fondazione CNAO, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, e dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è promosso dall’Italian Sarcoma Group, associazione di medici impegnata nelle ricerca e nel miglioramento delle cure per il sarcoma, il progetto vede coinvolti 25 centri di cura di tutto il mondo, tra cui diverse nazioni europee, come Francia, Spagna, Austria, Germania, Norvegia, Inghilterra, Svizzera, e centri giapponesi e nordamericani. Il coordinatore internazionale dello studio è il dott. Alessandro Gronchi, chirurgo specializzato nella cura dei sarcomi dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Terapia innovativa
L’adroterapia con ioni carbonio, è stata introdotta a partire dalla metà degli anni ’90 in Giappone e dal 2011 anche in Italia al CNAO, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, unico centro italiano in grado di trattare tumori radioresistenti e non operabili con fasci di ioni carbonio. Con i fasci di ioni carbonio è possibile colpire il tumore con una potenza tre volte superiore ai raggi X e con grande precisione, poiché queste particelle rilasciano la loro energia solo in prossimità delle cellule malate, riducendo molto l’impatto e gli effetti collaterali sui tessuti sani. Al CNAO sono già stati trattati oltre 360 pazienti con cordomi e condrosarcomi e la terapia si è rivelata efficace nel fermare la malattia in circa l’80% dei casi. I fasci di ioni carbonio sono generati da un acceleratore di particelle, simile a quelli del CERN. L’adroterapia è stata recentemente inserita dal Ministero della Salute nei Nuovi Livelli Essenziali d’Assistenza (LEA), ovvero nelle cure rimborsabili dal Sistema Sanitario Nazionale.
Una grande opportunità
«La chirurgia dei cordomi del sacro – spiega Alessandro Gronchi, chirurgo oncologo specializzato nella chirurgia dei sarcomi della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – è potenzialmente curativa, ma spesso è gravata da sequele funzionali rilevanti, che limitano la vita di relazione dei pazienti in maniera importante, andando a compromettere le loro funzioni fisiologiche più delicate. La disponibilità di nuove tecnologie radioterapiche rappresenta un’opportunità per cercare di limitare questi danni. Il trattamento radiante esclusivo con adroni infatti non è gravato dalle stesse sequele della chirurgia e potrebbe ottenere risultati di cura per lo meno confrontabili».
Psicologi, la serenità «Attraverso l’albero»
PsicologiaUn esperimento innovativo di rigenerazione urbana che parte dal basso, dalla condivisione, dal senso di responsabilità dei cittadini e dalla realizzazione di un simbolo del Natale per produrre benessere psicologico in tutta la comunità. Nasce così «Attraverso l’albero», l’iniziativa che coinvolge l’Ordine degli Psicologi della Campania, il «Lap Asilo 31» e altre figure professionali, tra cui architetti, nutrizionisti e addetti alla comunicazione. I protagonisti sono i cittadini del Rione Libertà di Benevento, quartiere popolare i cui abitanti stanno proponendo esperienze di riscatto sociale che li vedono impegnati direttamente.
A lavoro
Sono già partiti due laboratori, uno per realizzare le decorazioni, l’altro per costruire l’albero. Al gruppo decorazioni prendono parte genitori e bambini, questi ultimi aiutati dai ragazzi del Lap e del rione, che svolgono funzioni di tutor. Stanno dando il loro contributo anche persone che non vivono nel rione Libertà e che, nello spirito del progetto, si sono messe in gioco per portare a termine l’albero. L’idea è quella di sperimentare questa modalità per riproporla successivamente in un contesto più ampio. Coinvolgendo i cittadini, infatti, si punta a rovesciare un modello basato sull’aiuto dall’alto e spingere sulla partecipazione, sulla consapevolezza e sulla responsabilizzazione.
Gli strumenti del rilancio
Il momento clou sarà rappresentato il 22 dicembre dall’inaugurazione dell’albero di Natale, un’installazione ideata e disegnata dagli architetti Melania Cermola, Luigi D’Oro e Mario Festa e realizzata dall’associazione Ru.De.Ri. presso la Spina Verde del Rione Libertà. L’Ordine degli Psicologi della Campania ha subito condiviso questo progetto perché è perfettamente in linea con l’idea che negli ultimi otto anni è stata alla base della Settimana per il benessere psicologico, ovvero abitare i contesti, promuovere spazi di riflessione con i cittadini e, superando l’isolamento e l’individualismo, generare benessere e bellezza nei luoghi in cui si vive. La realizzazione dell’albero è un esempio di come, attraverso il fare, si possa stare insieme, partecipare ed essere protagonisti del rilancio del proprio quartiere. È l’approccio che l’Ordine campano ha sperimentato anche a Napoli con il progetto «We love Porta Capuana», replicato anche per l’area del Molo San Vincenzo, con l’adozione di Piazzetta Matilde Serao e, proprio a Benevento, con il gruppo esperienziale «Il tempo di un tè» e «I laboratori del benessere psicologico».
Cesarei in calo, prima volta sotto il 25% dei parti. Ma non tutte le regioni
BambiniI parti cesarei in Italia sono in costante calo e per la prima volta scendono sotto il 25% del totale, tuttavia la situazione varia tra le regioni e in alcune i dati restano molto sopra la cifra media, con ospedali in cui si arriva addirittura oltre il 90%. Lo rivela il rapporto sul Piano Nazionale Esiti pubblicato oggi da Agenas.
“La proporzione di parti cesarei primari continua a scendere progressivamente dal 29% del 2010 al 24,5% del 2016 – afferma il documento che ricorda come l’Oms fissi al 15% la quota ottimale -. Si stima che dal 2010 siano circa 58.500 le donne alle quali è stato risparmiato un taglio cesareo primario, di cui 13.500 nel 2016″. A livello regionale però le cose cambino con numeri che variano molto di regione in regione: molte realtà del centro nord sono ad esempio sotto il 20% (Piemonte, Lombardia, Trento e Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana), ma tra le meno virtuose si afferma la Campania, con una media intorno al 45% ma con punte oltre il 90, seguita da Molise, Abruzzo e Puglia che sono molto sopra la media nazionale.
Inoltre, cresce solo leggermente la proporzione delle donne che fanno un parto naturale dopo il cesareo, poco sopra l’8%. “Invece, i punti nascita – aggiunge il rapporto – anche se nel 2016 risultano ancora 97 strutture ospedaliere (21%) con volumi inferiori ai 500 parti annui, in esse si concentra meno del 6% dei parti totali”.
Promoviamo salute
Esercizio fisico migliora il sonno e dormire bene fa dimagrire. Come?
Stili di vitaChi non dorme abbastanza tende a mangiare cibi meno sani. Molte ricerche sul riposo, inclusa quella del New York Obesity Nutrition Research Center, confermano che vengono assunte circa 300 calorie in più. Inoltre rallentano il metabolismo, la formazione delle cellule e la digestione. Ogni fattore, insomma, influenza tutti gli altri. Questo è il caso anche dello sport. Correre, allenarsi a corpo libero o fare yoga, oltre a migliorare la forma, migliora anche la qualità del riposo. A confermarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine. L’unico accorgimento è quello di non fare un allenamento intenso subito prima di andare a letto, perché l’esercizio fisico stimola il sistema nervoso e rallenta il rilassamento.
Sempre secondo la regola che ogni fattore influisce su un altro, il sonno migliora anche le prestazioni fisiche: lo studio su alcuni studenti condotto dalla Stanford University mostra che gli studenti che dormivano di più (10 ore) ottenevano migliori performance rispetto agli altri. Durante il sonno i muscoli crescono. Infatti, il recupero è essenziale quanto l’allenamento.
Lo stress è dimostrato che influenza il sonno. Sotto stress, il corpo rilascia l’ormone cortisolo, che interferisce con il riposo. Di conseguenza senza aver riposato bene si avrà più fame a causa della mancanza dell’ormone che toglie l’appetito, la leptina. Ed è molto probabile quindi assumere calorie in eccesso. Il peso e il riposo sono strettamente connessi: se si dorme male i grassi delle cellule si accumulano nel collo causando un respiro rumoroso.
Fare esercizio fisico all’aperto o andare al lavoro a piedi è uno dei modi per combattere lo stress e a dormire meglio la notte.
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Il calendario che svela la medicina narrativa
News PresaUna donna in dolce attesa, un giovane sieropositivo, un anziano bisognoso di attenzioni e compagnia, sono solo alcuni dei protagonisti del calendario 2018 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II quest’anno dedicato alla medicina narrativa. Non solo pazienti ma anche professionisti della salute che ci ricordano che il prendersi cura richiede la volontà e la capacità di ascoltare gli altri ma anche se stessi, per rielaborare le esperienze vissute e condivise con gli assistiti. Un viaggio in dodici tappe scandito dalle citazioni di autorevoli studiosi ed esperti di medicina narrativa esposto, in versione da tavolo e da parete, nelle sale di attesa e negli ambulatori del Policlinico Federico e scaricabile gratuitamente on line CLICCANDO QUI
Lavoro di squadra
«La medicina narrativa – sottolinea Isabella Continisio, coordinatore scientifico dell’iniziativa e responsabile dell’Ufficio Formazione Unico – è uno straordinario strumento di conoscenza che permette di comprendere il vissuto di tutti coloro che hanno un ruolo nell’evento malattia: una conoscenza che va oltre quella dei sintomi e dei numeri, in quanto esplora le narrazioni nella loro interezza e nelle loro infinite sfumature. Il Calendario 2018 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II nasce grazie al contributo di numerosi professionisti che in Italia hanno un ruolo attivo nella medicina narrativa e che hanno selezionato messaggi significativi tratti dalle proprie pubblicazioni. Il calendario ha anche ottenuto il patrocinio morale del Comitato Etico dell’Università Federico II, della Società Italiana di Medicina Narrativa e della Società Italiana di Pedagogia Medica».
Il progetto
Tratteggiati dall’abile grafica di Emanuela Buccelli, i protagonisti del calendario ci accompagnano in un percorso di avvicinamento e conoscenza della medicina narrativa che mese dopo mese si disvela grazie a una finestra descrittiva a cura di un esperto e ad un “tassello narrativo” tratto dai racconti biografici di alcuni pazienti. Condivisione ed empatia sono richiamate quale primo passo per un approccio terapeutico più efficace e duraturo. I professionisti della salute sono delineati il più delle volte accanto al paziente, e non di fronte, pronti ad ascoltare per prendersi cura della persona prima ancora di curare il paziente. Perché, lo ricordano gli studiosi, la storia di ciascuno si intreccia di continuo con quella degli altri, fuori e dentro un ospedale. «L’essenza della Medicina Narrativa è l’ascolto del paziente; con l’ascolto di ciò che vive e racconta il paziente della sua malattia si passa dal ‘curare’ al ‘prendersi cura’. In tal senso, si realizza una legittimazione del tempo della relazione con il paziente quale tempo di cura e viene così a realizzarsi in maniera efficace e consistente quella alleanza terapeutica su cui poggia la vera etica del rapporto medico-paziente. Questo concetto è stato peraltro posto recentemente in evidenza anche dal vigente Codice di deontologia medica (art. 20) e dalla nuova Legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento», aggiunge Claudio Buccelli, direttore della UOC di Medicina Legale.
La medicina narrativa
Strumento fondamentale per tutti gli attori coinvolti nei processi di cura, non solo per il paziente e i familiari, ma per i medici, gli infermieri e gli operatori che concorrono ai percorsi di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie perché grazie al racconto si può restituire cittadinanza alle emozioni e al vissuto di tutti i protagonisti del processo assistenziale. A confermarlo sono le evidenze scientifiche che indicano che la medicina narrativa migliora la compliance terapeutica, la consapevolezza e l’empowerment dei pazienti, la soddisfazione degli operatori, l’efficienza dei servizi evitando prestazioni inutili. «Il calendario – conclude Vincenzo Viggiani, direttore generale dell’AOU Federico II – è ormai un appuntamento tradizionale a cui diamo ogni anno un taglio innovativo affrontando temi attuali che interessano addetti ai lavori e cittadini. La medicina narrativa è un ponte tra professionisti della salute e pazienti perché raccontarsi non solo fa bene alla salute ma migliora per tutti gli attori coinvolti la qualità del percorso di cura. In tal senso, l’Azienda sta sviluppando una serie di progettualità, alcune delle quali sono già in fase avanzata e ci permetteranno di poter ragionare in gruppi di lavoro multidisciplinari sui risultati raggiunti e sulle possibili innovazioni da poter apportare nell’approccio al percorso assistenziale, riconoscendo un ruolo di prim’ordine al metodo narrativo». Giunto alla XIII edizione, il calendario è stato realizzato grazie al coordinamento scientifico di Isabella Continisio, responsabile dell’Ufficio Formazione Unico, con il contributo del gruppo di lavoro multidisciplinare costituito da Claudio Buccelli, Gianpaolo Gargiulo, Alfredo Guarino, Francesco Nunziata, Sandro Spinsanti. La comunicazione del progetto editoriale è a cura di Alessandra Dionisio, responsabile della PO Ufficio stampa – Comunicazione dell’Azienda. Hanno collaborato: Alessandro Coccia, Gennaro Davide D’Errico e Diego Scordo
Il cuore della piccola Amina è tornato a battere
Ricerca innovazioneRicostruito in 3D, il cuore della piccola Amina (nome di fantasia) è stato operato e sistemato per sempre. L’intervento avveniristico è stato eseguito alla Federico II di Napoli, un’operazione che ha pochi precedenti e che ha salvato la vita alla bimba siriana.I chirurghi hanno potuto studiare la sua rara malformazione proprio grazie alla tecnica di ricostruzione in 3D, capendo nella realtà come muoversi ancor prima di operarla. Una storia incredibile e a lieto fine che, come detto, vede protagonista una bimba siriana di 4 anni, operata lo scorso ottobre nella Cardiochirurgia Pediatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria partenopea. Nata nel 2013 da genitori trasferitisi dalla Siria nel capoluogo partenopeo, Amina sin dalla nascita ha convissuto con una gravissima e rara cardiopatia congenita. Dalle grandi arterie invertite, che nascevano entrambe dalla camera ventricolare destra, era visibile un’ampia comunicazione tra i ventricoli e tra gli atri. Inoltre, la piccola aveva quella che i medici definiscono una “stenosi valvolare polmonare severa”.
L’intervento
Uno dei segni più evidenti della malattia, spiega Gaetano Palma, responsabile della Cardiochirurgia Pediatrica federiciana «erano le sue labbra blu. Un fenomeno determinato dalla cianosi ingravescente che negli anni ha portato la bimba ad avere, appunto, questa particolare manifestazione. Giunta l’età giusta per effettuare l’intervento, la bambina è stata dapprima sottoposta a cateterismo cardiaco dai cardiologi interventisti Antonio Rapacciuolo e Francesco Borgia, e successivamente ad inizio ottobre è stata sottoposta ad un delicatissimo intervento cardiochirurgico con tecnica di ‘Rastelli’ durato nove ore ed eseguito dalla nostra equipe coadiuvata dai dottori Sergio Palumbo e Raffaele Giordano». L’equipe che ha collaborato alla buona riuscita di questo innovativo intervento vede, tra gli altri, gli anestesisti Alessandro Saccenti, Loredana Grande e Gaetano Castellano e gli ecocardiografisti interventisti Marco Mucerino, Veronica Russolillo e Sabato Cioffi.
Stampa in 3D
Le cure intensive sono continuate per otto giorni tra le attenzioni di medici, anestesisti e infermieri di terapia intensiva. Il successo dell’intervento è legato anche all’ausilio della nuova tecno-logia di stampa 3D del cuore, un progetto che ha visto un notevole impegno del cardiochirurgo in formazione Giuseppe Comentale. La stampa 3D del cuore ha reso, infatti, interpretabile la complessa anatomia cardiaca della piccola paziente permettendo ai chirurghi di poter già visualizzare la reale conformazione intracardiaca il giorno precedente l’intervento e che, sicuramente, potrà essere utile in futuro in altri casi similari. Amina ha così smesso di essere “la piccola dalla labbra blu”, dopo dodici giorni nel reparto di Cardiochirurgia Pediatrica è ritornata a casa con mamma, papà e la sorellina per festeggiare il Natale ormai alle porte.
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