Tempo di lettura: 3 minutiNon è il peso il vero problema, è qualcosa di molto più profondo. E il cibo diventa lo specchio di un disagio, di un malessere e di un’esistenza che non è sostenibile. Quando si soffre di anoressia, il corpo diventa il capro espiatorio, il mezzo sul quale riversare il senso di inadeguatezza. Ci sono anche casi dove si va avanti per anni senza che nessuno se ne accorga, come avviene per chi soffre di bulimia o di altri disturbi alimentari.
La Giornata del Fiocchetto Lilla
Il 15 marzo, come ormai da 7 anni, in Italia si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla, un intero giorno dedicato alla sensibilizzazione, l’informazione, l’ascolto, la riflessione sui disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DA: anoressia, bulimia, binge eating, obesità).
Il Ministero della salute partecipa all’evento “La nutrizione e l’alimentazione nelle fasi della vita e i loro disturbi” in corso presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, dalle 9.00 alle 19.00. Il team multidisciplinare degli specialisti del Policlinico Gemelli, con il coordinamento del Professor Rinaldi (Responsabile del Day-Hospital di Psichiatria) composto da psicologi, psichiatri, endocrinologi, ginecologici, neonatologi, pediatri e nutrizionisti mettono a disposizione di tutti la loro expertise con sportelli di ascolto, momenti di consulenze, formazione ed informazione, dibattiti, confronto e riflessione con esperti del territorio ed istituzioni. Il Ministero della salute sta realizzando documenti programmatici, sulla tematica dei DA, per gli operatori del Pronto soccorso e per i familiari dei soggetti affetti, con il Tavolo di lavoro. Il programma è disponibile sul sito.
Il fenomeno
I disturbi alimentari sono mali complessi che portano ad avere un rapporto distorto con cibo, il peso e l’immagine di sé. La guerra con l’alimentazione si manifesta in un eccesso di preoccupazione per la forma fisica, in un’alterata percezione dell’immagine corporea. Tutti questi fattori sono correlati ai livelli di autostima, ma con caratteristiche cliniche e psicopatologiche differenti. Il peso, tuttavia, non è un marcatore clinico imprescindibile di disturbi del comportamento alimentare, perché anche persone di peso corporeo normale possono esserne affette. Come spesso avviene nei casi di bulimia. Se non trattati, i DA possono diventare una condizione permanente, compromettere la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e, nei casi gravi, portare alla morte. All’anoressia nervosa è collegata a una mortalità 5-10 volte maggiore di quella di persone sane della stessa età e sesso. Questi disturbi sono un importante problema di salute pubblica, visto che per l’anoressia e per la bulimia, negli ultimi decenni, c’è stato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che sono sempre più frequenti diagnosi prima del menarca, fino a casi di bambine di 8-9 anni.
I disturbi alimentari non riguardano più solo gli adolescenti, ma va a colpire anche bambini in età prepubere, con conseguenze molto più gravi sul corpo e sulla mente. Un esordio precoce può infatti comportare un rischio maggiore di danni permanenti secondari alla malnutrizione, soprattutto a carico dei tessuti che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione, come le ossa e il sistema nervoso centrale.
I numeri
Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne. L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi.
Invece, per quanto riguarda la bulimia ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini.
Per approfondire sono disponibili i quaderni del Ministero: “Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei pazienti con Disturbi dell’alimentazione (DA)” e il Rapporto Istisan n.13/6 “Disturbi del corportamento alimentare (DCA) negli adolescenti e nei giovani adulti”.
promuoviamo salute
Ossessione per il peso. Disturbi alimentari già dagli 8 anni
News PresaNon è il peso il vero problema, è qualcosa di molto più profondo. E il cibo diventa lo specchio di un disagio, di un malessere e di un’esistenza che non è sostenibile. Quando si soffre di anoressia, il corpo diventa il capro espiatorio, il mezzo sul quale riversare il senso di inadeguatezza. Ci sono anche casi dove si va avanti per anni senza che nessuno se ne accorga, come avviene per chi soffre di bulimia o di altri disturbi alimentari.
La Giornata del Fiocchetto Lilla
Il 15 marzo, come ormai da 7 anni, in Italia si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla, un intero giorno dedicato alla sensibilizzazione, l’informazione, l’ascolto, la riflessione sui disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DA: anoressia, bulimia, binge eating, obesità).
Il Ministero della salute partecipa all’evento “La nutrizione e l’alimentazione nelle fasi della vita e i loro disturbi” in corso presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, dalle 9.00 alle 19.00. Il team multidisciplinare degli specialisti del Policlinico Gemelli, con il coordinamento del Professor Rinaldi (Responsabile del Day-Hospital di Psichiatria) composto da psicologi, psichiatri, endocrinologi, ginecologici, neonatologi, pediatri e nutrizionisti mettono a disposizione di tutti la loro expertise con sportelli di ascolto, momenti di consulenze, formazione ed informazione, dibattiti, confronto e riflessione con esperti del territorio ed istituzioni. Il Ministero della salute sta realizzando documenti programmatici, sulla tematica dei DA, per gli operatori del Pronto soccorso e per i familiari dei soggetti affetti, con il Tavolo di lavoro. Il programma è disponibile sul sito.
Il fenomeno
I disturbi alimentari sono mali complessi che portano ad avere un rapporto distorto con cibo, il peso e l’immagine di sé. La guerra con l’alimentazione si manifesta in un eccesso di preoccupazione per la forma fisica, in un’alterata percezione dell’immagine corporea. Tutti questi fattori sono correlati ai livelli di autostima, ma con caratteristiche cliniche e psicopatologiche differenti. Il peso, tuttavia, non è un marcatore clinico imprescindibile di disturbi del comportamento alimentare, perché anche persone di peso corporeo normale possono esserne affette. Come spesso avviene nei casi di bulimia. Se non trattati, i DA possono diventare una condizione permanente, compromettere la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e, nei casi gravi, portare alla morte. All’anoressia nervosa è collegata a una mortalità 5-10 volte maggiore di quella di persone sane della stessa età e sesso. Questi disturbi sono un importante problema di salute pubblica, visto che per l’anoressia e per la bulimia, negli ultimi decenni, c’è stato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che sono sempre più frequenti diagnosi prima del menarca, fino a casi di bambine di 8-9 anni.
I disturbi alimentari non riguardano più solo gli adolescenti, ma va a colpire anche bambini in età prepubere, con conseguenze molto più gravi sul corpo e sulla mente. Un esordio precoce può infatti comportare un rischio maggiore di danni permanenti secondari alla malnutrizione, soprattutto a carico dei tessuti che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione, come le ossa e il sistema nervoso centrale.
I numeri
Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne. L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi.
Invece, per quanto riguarda la bulimia ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini.
Per approfondire sono disponibili i quaderni del Ministero: “Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei pazienti con Disturbi dell’alimentazione (DA)” e il Rapporto Istisan n.13/6 “Disturbi del corportamento alimentare (DCA) negli adolescenti e nei giovani adulti”.
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Trapianti di cuore, genitori in protesta al Monaldi di Napoli
Genitorialità, News Presa, PediatriaDafne Palmieri è una mamma preoccupata per la salute di suo figlio Massimo che, oggi 16enne, ha subito un trapianto di cu cuore al Monaldi di Napoli». Oggi Dafne sta portando avanti uno sciopero della fame per sollecitare «il ripristino dell’attività di trapianti cardiaci pediatrici» (è salita anche sui tetti dell’ospedale Monaldi) e «per garantire percorsi di cura definiti e sicuri per i bambini già trapiantati». Stamane con lei, in presidio al Monaldi, ci saranno altri genitori, associazioni di consumatori e parlamentari.
Appello a Mattarella
Dafne ha scelto di lanciare un personale appello al Presidente, Sergio Mattarella. «Il Capo dello Stato in quanto garante della democrazia e in presenza di una colpevole assenza delle istituzioni locali che vanificano il senso della loro stessa esistenza, ha il dovere di intervenire per evitare altre morti. Abbiamo saputo che i dirigenti dell’Azienda ospedaliera dei Colli – sottolinea Palmieri – dicono che è tutto a posto. Come utente posso testimoniare che i percorsi di cui parlano non esistono, spesso la vita dei nostri figli è messa a repentaglio da una organizzazione carente e approssimativa a partire dalla fase iniziale del ricovero».
L’azienda sanitaria
Secca la nota rilasciata dall’azienda sanitaria dei Colli di Napoli, che precisa di essere dotata di «una organizzazione in grado di competere con gli altri centri di cardiochirurgia e di cardiologia pediatrica presenti sul territorio nazionale. Infatti sono presenti nell’ospedale Monaldi le Unità Operative di Cardiochirurgia adulti, di Cardiochirurgia dei Trapianti, di Cardiochirurgia Pediatrica, di cardiologia Adulti e Pediatrica con le relative UTIC. Tale strutturazione è in grado di soddisfare pienamente i bisogni assistenziali dei pazienti adulti e pediatrici nelle diverse fasi assistenziali del trapianto. Si ribadisce pertanto che tutti i bambini che afferiscono all’ospedale Monaldi continuano ad essere seguiti con specifici percorsi sia per la fase pre che post trapianto. Inoltre, sono in vigore specifici percorsi assistenziali per gli accessi in ospedale in modalità di emergenza-urgenza h24 sia per i pazienti adulti che per quelli pediatrici». Per quel che riguarda il programma trapiantologico cardiaco pediatrico «sono sospese le attività esclusivamente per quel che riguarda la fase di trapianto. Tuttavia – chiarisce il commissario straordinario Giuseppe Matarazzo – per quel che riguarda la ripresa, l’azienda ha avviato le procedure per la riattivazione del programma, ripresa che avverrà probabilmente prima dell’estate dopo il nulla osta del Centro nazionale trapianti». E sulla ripresa dei trapianti cardiaci «l’azienda si è posta quale obiettivo l’avvio delle attività di trapianto per i prossimi mesi, mentre sono sempre garantiti adeguati livelli assistenziali, nel periodo della sospensione delle attività trapiantologiche».
Curare il tumore al seno. Eccellenza italiana nell’indagine Onda
News PresaUna settimana per analisi ed esami, otto giorni per stabilire le cure, tre settimane per l’intervento e due giorni di degenza. Questi sono i tempi dell’ eccellenza italiana rilevati dallo studio di Onda, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane e Senonetwork. Si tratta di centri di senologia con un team multidisciplinare, specializzati nell’intervento contro i tumori al seno.
L’indagine
Il tumore al seno oggi è il più frequente tra i tumori femminili e in Italia colpisce ogni anno 50 mila donne. I centri di senologia nel nostro Paese, come mostrano i risultati delle indagini, spiccano nella cura e nell’assistenza all’avanguardia. Si parla, quindi, di un modello virtuoso in grado di rispettare il tempo delle pazienti e migliorare la loro qualità di vita. L’indagine è promossa da Onda insieme a Senonetwork, curata dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane e con il patrocinio di Andos Onlus, Attivecomeprima Onlus, Europa Donna, Susan G. Komen Italia e Scuola Italiana di Senologia, grazie al contributo di Roche, che ha coinvolto 89 Unità Operative di Senologia italiane afferenti al circuito Senonetwork. I dati raccolti attraverso questionari e sulla casistica trattata ogni anno dai centri, disegnano un quadro sui volumi di attività, sull’efficienza dei percorsi di cura e sulla loro organizzazione economico-gestionale.
I tempi italiani
Oggi l’Italia può vantare tempi di attesa contenuti in ogni fase del percorso. Le analisi e gli esami diagnostici approfonditi vengono effettuati dai centri entro 1 settimana, dopo di che il caso viene discusso nel corso dell’incontro del team multidisciplinare (MMD-Meeting Multi Disciplinare) che si svolge, mediamente, in poco più di 1 settimana e il percorso di cura viene concordato tra medico e paziente in un colloquio che dura almeno 30 minuti. L’intervento avviene entro 3 settimane. La degenza media non supera i 2 giorni e la diagnosi istologica definitiva arriva entro 15 giorni dall’intervento. Anche l’inizio della chemioterapia e della radioterapia rispetta tempi di eccellenza. Inoltre, più della metà dei centri censiti utilizza il modello “tutto in un giorno”: in 5 ore le pazienti nell’ospedale eseguono esami, visita e somministrazione della terapia.
Le regioni
Tuttavia, c’è ancora molto da fare, per rendere omogenea l’ eccellenza su tutto il territorio nazionale. Al momento i centri di senologia non sono presenti in modo uniforme. Ogni regione ha recepito le indicazioni nazionali espresse nel documento della Conferenza Stato-Regioni del 18 dicembre 2014 secondo tempi e modi diversi. In base al documento ogni Regione deve dotarsi di una rete di servizi integrati di senologia multidisciplinari; ogni centro deve trattare almeno 150 nuovi casi e deve avere un team composto da numerosi professionisti.
Il vissuto emotivo delle donne
Il Report è il primo in questo ambito e fornisce una mole di dati per analisi successive. Per il 2018, infatti, è previsto un altro studio sulle pazienti in cura nei centri di senologia censiti, per poter indagare i momenti più significativi del percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale, con un focus sul vissuto di ogni donna in termini di tempo risparmiato e di qualità della vita personale, sociale e lavorativa. Da alcuni studi condotti da Onda su donne con tumore al seno è già emerso il forte impatto negativo della terapia sul loro vissuto quotidiano e su quello dei loro familiari, dovuto al dispendio di tempo nell’attesa di ricevere le terapie in ospedale.
promuoviamo salute
Melanoma, un fumetto per la vita
PrevenzioneIn Italia, nel 2017, sono stati registrati 14mila nuovi casi di melanoma, e la cosa terribile è che questo tumore è in costante aumento soprattutto fra i giovani. Grazie alle campagne di prevenzione promosse in questi anni anche dalla Fondazione Melanoma, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi nel nostro Paese raggiunge l’86,7%. Quando la malattia è individuata in fase avanzata le possibilità di cura diminuiscono, ma oggi la ricerca scientifica sta sperimentando nuove armi efficaci, come la combinazione delle molecole immuno-oncologiche.
Disegni di vita
Per dare impulso alla prevenzione, gli allievi della Scuola Italiana di Comix hanno creato un fumetto dark che utilizza il linguaggio semplice e diretto della satira. Del resto il fumetto è uno strumento particolarmente efficace per trasmettere in modo chiaro e diretto i messaggi utili per la ricerca e la prevenzione. Nelle prime due pubblicazioni è state trasferite le regole fondamentali per esporsi al sole senza «rischiare la pelle». In questo terzo volume, anche se sotto forma di avventure e disegni, si parla di scoperte di importanza internazionale. «Dopo le prime due ‘ondate’ rappresentate dalla chemioterapia e dalle terapie mirate, stiamo assistendo a un vero e proprio ‘tsunami’ nel trattamento del cancro grazie alla progressiva estensione dell’efficacia dell’immuno-oncologia che stimola il sistema immunitario contro la malattia», spiega il professor Paolo Ascierto.
Un team stellare
Gli autori di “Le avventure di Neo vol. 3” sono Pako Massimo (art direction), Marco Ferrandino (soggetto e sceneggiatura), Giovanni Preziosi, Alessio Petillo e Vincenzo Puglia (disegni), Chiara Imparato e Giuseppe Manfredi (colori), Giuseppe Boccia (lettering & grafica), Vincenzo Puglia (copertina disegno), Chiara Imparato (copertina colore). La pubblicazione è disponibile sul sito della Fondazione (CLICCA QUI). La Scuola Italiana di Comix ha realizzato anche il Calendario 2018 della Fondazione Melanoma, gli autori sono: Marco Ferrandino (testi), Carmelo Zagaria (disegni), Elpidio Cinquegrana (colore).
Soia nel latte artificiale: rischio effetti estrogenici nelle neonate
News PresaIl latte artificiale, contenente soia, potrebbero avere effetti estrogenici sulle neonate. È emerso da una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism e coordinata da Margaret Adgent, del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, nel Tennessee.
I ricercatori sostengono fortemente l’allattamento al seno, come suggerito dall’American Academy of Pediatrics. Nei casi in cui si utilizza un latte in polvere, non dovrebbe contenere soia, se non in rari casi in cui è presente la galattosemia e il deficit ereditario di lattasi. Secondo gli autori, nelle prime fasi di vita, alcune sostanze nella soia, potrebbero influenzare lo sviluppo riproduttivo. E i livelli di genisteina presenti, sarebbero equivalenti a quelli associati a problemi riproduttivi evidenziati in uno studio sugli animali da laboratorio.
Lo studio
Nello studio Infant Feeding and Early Development, i ricercatori hanno arruolato coppie madri-figli che avevano già deciso come alimentare i propri bambini. L’indice di maturazione delle cellule vaginali sarebbe stato significativamente più elevato nelle bambine che ricevevano latti formulati contenenti soia rispetto a quelli alimentati con latte vaccino, e l’involuzione uterina sarebbe stata più lenta. Questo lavoro supporta l’ipotesi che i composti con attività estrogenica producono risposte simili agli estrogeni nei bambini, ma trattandosi di un primo studio di questo tipo, serviranno nuove conferme scientifiche.
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Cervello giovane, se ne discute a Città della Scienza
PrevenzioneIn una società che registra un progressivo allungamneto della vita media l’obiettivo più importante è quello di poter preservare un “cervello giovane”. Questo il tema sul quale stamane (mercoledì, 14 marzo) i maggiori esperti di neuroscienze si sono dati appuntamento a Città della Scienza di Napoli, pronti a fare il punto sullo stato della ricerca e sulle applicazioni cliniche delle più recenti scoperte in materie. L’appuntamento rientra tra gli eventi organizzati per la settimana mondiale del cervello.
Malattie e stili di vita
Quando si ragiona sulla possibilità di preservare un cervello giovane, non si può non pensare a malattie quali l’Alzheimer, che hanno un impatto devastante sulla vita dei pazienti e su quella dei familiari. Tuttavia, non sono solo le malattie (o varie forme di demenza) a mettere a rischio la salute del nostro cervello. Molto incidono anche gli stili di vita e i fattori ambientali. Per quel che riguarda gli stili di vista, l’uso di sostenze stupefacenti, ma anche solo l’abuso di alcol o un’alimentazione scorretta possono avere effetti devastanti. Come esempio, basta pensare a ciò che accade quando beviamo troppo. Capita di svegiarsi la mattina dopo con un brutto mal di testa, o addirittura di non ricordare cosa si sia fatto la sera prima. Queste reazioni mostrano quanto drammaticamente l’alcol colpisca il cervello, che è un intricato labirinto di connessioni che mantiene integri i nostri processi fisici e psicologici. L’alterazione di uno qualsiasi di questi collegamenti può avere effetti sul funzionamento del cervello. L’alcol può avere conseguenze anche più durature sull’encefalo e cambiarne l’assetto e il funzionamento con serie conseguenze.
Digiuno e salute
Negli ultimi tempi si sono diffuse molto le ricerche che mettono in correlazione piccoli periodi di digiuno e una migliore condizione fisica. Questo stesso rapporto di causa e di effetto sembra avvalorare l’ipoetsi che piccoli e periodici periodi di digiuno possano migliorare lo stato di salute del nostro cervello. E’ per qesto che il digiuno intermittente raccoglie sempre nuovi consensi e molti lo scelgono come via per il benessere. Studi sui topolini spiegano che pure il cervello potrebbe trarre beneficio dall’astensione periodica dal cibo: entrare in “modalità sopravvivenza”, come accade all’organismo quando non gli arriva energia dal cibo, aumenterebbe infatti lo stato di allerta e la funzionalità cerebrale in generale.
Apnee notturne. Arriva una giornata per individuarle
News PresaSi chiama “Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno” (Obstructive Sleep Apnea Syndrome – OSAS), e interessa più di due milioni di italiani. Dormire bene è fondamentale per la salute psicofisica eppure sono più di due milioni gli italiani che, senza esserne a conoscenza, soffrono di questo disturbo. Le apnee notturne sono uno dei disturbi respiratori del sonno più frequenti, anche se i sintomi sono apparentemente innocui, come il russare abituale ed episodi di apnea che disturbano la giusta regolarità del sonno, si tratta di una vera patologia. La maggior parte delle persone tende a non accorgersi o a sottovalutare questi segnali, convivendo con le spiacevoli conseguenze di un sonno agitato, come le cefalee mattutine, la sonnolenza diurna e il progressivo ridursi della capacità di concentrarsi durante il giorno. Trascurarli influenza negativamente la salute e la qualità della vita: se nei giovani questo può portare a deficit di memoria e cambiamenti repentini dell’umore, come picchi di ansia e irritabilità, negli adulti e negli anziani (le categorie più esposte), si accentuano progressivamente i fattori di rischio che possono causare serie ripercussioni per la salute, come cardiopatie, ipertensione e infarto. Anche i bambini possono esserne affetti.
In occasione della Giornata Mondiale del Sonno, prevista per il 16 marzo, parte anche la campagna “Apnee Notturne”: una vera campagna di screening con questionari dedicati a seguito dei quali i casi risultati positivi vengono indirizzati a centri specializzati del sonno per approfondimenti diagnostici e per la definizione di terapie mirate. Se la diagnosi lo conferma, la realizazzione di un dispositivo Mad, un semplice apparecchio odontoiatrico , potrebbe risolvere definitivamente il problema. Sul sito della Fondazione Andi è possibile trovare l’elenco degli studi aderenti alla campagna Allarme Apnee Notturne.
promuoviamo salute
Se la prevenzione è «roba da uomini»
PrevenzioneSe per le donne andare dal ginecologo è qualcosa di ordinario, per i signori la prevenzione è ancora un concetto misterioso. Dal primo al terzo tempo della vita, nelle fasce d’età 16-25, 25-45, over45, la lunga partita della salute maschile passa per il fischietto di un arbitro che può correre al fianco di ogni uomo. Dall’adolescenza alla vecchiaia e controllare ogni fase di gioco. Proprio come già avviene per le donne, che nel ginecologo hanno un riferimento costante della propria salute, anche gli uomini possono contare su un alleato per la vita: l’urologo di fiducia.
Prevenzione Alpha
Su questi presupposti nasce la campagna Prevenzione Alpha, prima campagna nazionale per la salute maschile, promossa dalla Società Italiana di Urologia in collaborazione e con il patrocinio del Ministero della Salute. «L’urologo è lo specialista della salute maschile – spiega il professor Vincenzo Mirone, responsabile della comunicazione della Siu – e la prima visita deve avvenire già in adolescenza. È un cambiamento di mentalità necessario. Le famiglie devono comprendere che ogni età ha le sue problematiche e l’urologo è in grado di accompagnare il paziente nel percorso di cura adeguato, se necessario, o di tranquillizzarlo. Il nostro obiettivo, con “Prevenzione Alpha”, è di far conoscere a tutti quanto conta la prevenzione e quanto sia fondamentale abbattere i tabù che ancora aleggiano sulla salute sessuale del maschio. Le cifre allarmanti sul calo della fertilità e sul boom di disfunzioni erettili devono non banalmente preoccupare ma portare le persone all’abitudine a controllarsi, come già fanno le donne con la visita ginecologica e dunque su questo possono solo insegnarci».
Cambio di passo
La campagna non si accontenterà di dare indicazioni generiche sulla salute, ma entrerà nel merito della corretta alimentazione, dei comportamenti errati da evitare, delle misure e dei rimedi per vivere meglio. La salute sessuale e riproduttiva maschile è sempre più a rischio, il ruolo degli urologi è di andare oltre gli allarmismi e guidare la popolazione verso il cambiamento attivo. È inutile dire che un uomo su tre è a rischio infertilità se poi non si spiega come fare per migliorare la situazione. Insomma, conoscere è il primo passo per stare meglio.
Il decalogo della salute
Giocattoli, fidget spinner tra i più pericolosi
News PresaMettereste un coltello o un pericoloso acido nelle mani di vostro figlio piccolo? Certamente no. Però, inconsapevolmente, si rischia spesso di lasciare che si diverta con giocattoli pericolosi. In Europa esiste n sistema di allerta rapida anche sui prodotti non alimentari, una rete che serve a monitorare i rischi e agire di conseguenza. In cima alla lista ci sono spesso prodotti contraffatti, per i quali però è difficile se non impossibile agire in modo radicale. I bazar orientali, ormai ovunque in qualsiasi citta europea, sono pieni di articoli di dubbia provenienza. Tuttavia, visti i costi molto contenuti, questi articoli vengono venduti a migliaia ogni giorno.
Di moda
Ma quali sono i giocattoli più pericolosi? Anche tra quelli legali, in cima alla lista pare ci siano i fidget spinner. Di gran voga l’anno scorso tra i più piccoli, rappresentano la categoria di prodotti con il maggior numero di segnalazioni, circa 2.201 quelle inviate nel 2017 al sistema europeo di allerta rapida sui prodotti pericolosi non alimentari. A dirlo è il rapporto annuale sul sistema, presentato dalla commissaria Ue per la tutela dei consumatori Vera Jourova. Oltre ai giocattoli (29% delle segnalazioni), in cima alla lista dei prodotti pericolosi rilevati e rimossi dai mercati ci sono i veicoli a motore (20%). Per quanto riguarda l’Italia, i giocattoli (30%) sono superati da segnalazioni sulle sostanze chimiche (40%).
Serrare i controlli
Le oltre 2.000 segnalazioni di prodotti pericolosi inviate al sistema europeo di allerta rapida sono «solo la punta dell’iceberg» e i paesi membri dovrebbero «aumentare i controlli». Così l’organizzazione europea dei consumatori Beuc commenta in una nota i risultati del rapporto 2017. «Gli Stati membri – dichiara la direttrice dell’associazione Monique Goyens – devono aumentare urgentemente il numero di controlli e l’importo delle multe per tutte le categorie di prodotti di consumo, dai cosmetici ai fitness watch fino ai bollitori».
Attacchi informatici in sanità. Nasce gruppo di studio coordinato dall’Iss
Economia sanitaria, Ricerca innovazioneHa il compito di mettere in sicurezza i dati in sanità. Cybersecurity è il primo gruppo di studio nel nostro Paese, nato per difendere i sistemi informatici in ambito sanitario. Il gruppo, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, é nato da un’iniziativa congiunta del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali, del Centro Nazionale di Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica, in collaborazione con la Polizia postale e delle Comunicazioni e con la partecipazione di esperti di varie università italiane. Il fine è sviluppare le conoscenze e le metodologie di difesa dei sistemi informativi che sono utilizzati ogni giorno nella sanità italiana. E del resto, basta dare un’occhiata ai numeri per capire un fenomeno che interessa tutte le realtà del Paese, incluse le pmi. Secondo i dati diffusi da Accenture: in Italia ogni azienda subisce in media un costo di ben 5,5 milioni di euro all’anno a causa di attacchi informatici. Una ricerca condotta da Fortinet, colosso americano della cyber security, sui 450 principali fornitori al mondo di programmi di sicurezza informatica, solo nell’ultimo trimestre del 2016 c’erano stati oltre 700 mila attacchi al minuto contro le organizzazioni sanitarie.
Insomma, innovazione e sviluppo passano dall’uso sicuro delle tecnologie digitali e di telecomunicazione. In un momento storico, nel quale il numero di aggressioni informatiche fa registrare un netto incremento su scala mondiale, il gruppo metterà a punto strategie anche di crescita culturale sul tema della sicurezza dei sistemi informativi e dei dispositivi connessi in rete. L’attività del Gruppo è di tipo tecnico-scientifico e basata sul contributo di conoscenze e di esperienza degli esperti di settore.
I componenti del gruppo saranno:
Prof. Fabrizio Baiardi (Università di Pisa), Dott.ssa Nunzia Ciardi (Direttore Polizia Postale e delle Comunicazioni), Prof. Claudio Cilli (Pres. del Rome Chapter ISACA), Prof. Alberto Marchetti Spaccamela (Università di Roma “La Sapienza”), Avv. Gabriele Faggioli e Avv. Maria Cristina Daga (CLUSIT, Politecnico di Milano), Ing. Giuliano Pozza (Pres. AISIS), Prof. Paolo Prinetto (Pres. CINI), Ing. Maurizio Rizzetto (AIIC), Ing. Francesco Vellucci(Digital SIT), Prof. Stefano Zanero (Politecnico di Milano).
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