Tempo di lettura: 2 minutiSpesso si sente parlare di piede diabetico, ma altrettanto spesso non si comprendono i veri problemi che si legano a quella che è la complicanza più invalidante del diabete. Le ulcere del piede diabetico sono, infatti, il primo segno di una processo patologico che potrebbe anche comportare una futura amputazione, parziale o totale, del piede interessato. Le amputazioni degli arti inferiori sono quasi sempre precedute da un’ulcera (85%) e la probabilità che un paziente diabetico ha di incorrere in una lesione al piede nell’arco della propria vita è del 15%.
Come intervenire
Quest’evoluzione può essere però evitata grazie al trattamento locale dell’ulcera e ad una più generale intensificazione della terapia per il diabete. Per questo l’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli ha costituto un team multidisciplinare che garantisce una gestione completa del paziente in regime di ambulatorio, day hospital o ricovero ordinario, in base alle necessità. Questo percorso rappresenta una possibilità per i pazienti di accedere in tempi rapidi alle cure necessarie potendo contare su un gruppo di lavoro composto da diabetologi, chirurghi vascolari, angiologi, anestesisti esperti in terapia del dolore ed in terapia iperbarica, radiologi, ortopedici e chirurghi plastici.
L’esperienza della Federico II
«All’ambulatorio per la cura del piede diabetico, il paziente viene sottoposto ad uno screening delle complicanze del diabete e viene inserito nella classe di rischio. Successivamente, se ha ulcere viene indirizzato verso un day hospital diagnostico terapeutico, in caso di gangrena o osteomielite viene indirizzato verso il ricovero e, se necessario, vengono allertati i chirurghi e gli emodinamisti per un salvataggio dell’arto», spiega Gennaro Saldalamacchia, responsabile dell’UOS del piede diabetico.
Si tratta, quindi, di un centro di terzo livello che ha l’obiettivo di ridurre le amputazioni che vengono effettuate per il piede diabetico. Basti pensare che solo in Regione Campania si contano circa 600 amputazioni all’anno.
La costituzione del PDTA
Il percorso diagnostico terapeutico assistenziale potenzia un’organizzazione già da tempo attiva presso il Policlinico Federico II che ha consentito di raggiungere traguardi significativi nella gestione e cura del piede diabetico. Nel 2017, infatti, sono state eseguite 600 visite ambulatoriali, 60 day hospital terapeutici e 53 ricoveri nell’area di diabetologia per eseguire rivascolarizzazioni e salvataggi d’arto. Una sola amputazione maggiore si è purtroppo resa necessaria. I risultati conseguiti sono il frutto di una integrazione multidisciplinare che può realizzarsi solo in strutture come l’AOU Federico II dove operano tutti gli specialisti necessari per gestire questa complessa patologia. Fondamentale è il ruolo del diabetologo per evitare potenziali insuccessi dovuti a un cattivo compenso glicemico
Grillo rassicura dopo tentata aggressione: “sto bene”. “Campania merita attenzione”
News PresaUn uomo ha tentato di aggredire il ministro della Salute Giulia Grillo ieri mattina, mentre faceva ingresso nell’ospedale del Mare a Napoli. All’improvviso si è scagliato contro la ministra ed è stato bloccato dagli uomini della scorta. Giulia Grillo non ha riportato conseguenze. L’aggressore, in evidente stato di agitazione, prima di scagliarsi contro la ministra ha urlato di voler denunciare un episodio accaduto nei giorni scorsi al Policlinico universitario di Napoli, affermando che in occasione di una visita del presidente della Regione erano state sospese le attività mediche. Dopo è stato portato in una stanza attigua, mentre minacciava di lanciarsi da una finestra se non gli fosse stato consentito di parlare con Giulia Grillo. Il ministro ha poi proseguito la sua visita nell’ospedale del Mare, al centro della vicenda del reparto chiuso in concomitanza con la festa per la promozione del nuovo primario. “Voglio rassicurare tutti – ha detto – sto bene e non mi è successo niente. Si trattava soltanto di un cittadino che voleva consegnare una denuncia per un episodio che gli era capitato con la sanità pubblica”.
“La Campania merita attenzione – ha proseguito – quella del reparto chiuso per la festa sembrava una fake news, poi abbiamo inviato i Nas. Sono qui per risolvere i problemi, non per tagliare i nastri.Non basta oggi dire che ci sono persone dispiaciute. È una cosa che non doveva accadere. Ci sono vari gradi di responsabilità e noi li accerteremo tutti e agiremo di conseguenza”.
Thailandia, «ora cancelliamo il trauma dalla memoria»
PsicologiaPer i piccoli giocatori di calcio della Thailandia il miracolo si è compiuto, tutti sono salvi, ma ora è importante cercare di evitare che il trauma si fissi nella memoria. Per Claudio Mencacci, past president della Società italiana di psichiatria, si devono attivare il prima possibile le terapie psicologiche focalizzate sul trauma, e non costringere i ragazzi a dormire. «Indurre il sonno infatti può fissare di più nella memoria il trauma, mentre farli parlare può aiutare a ridurre la “fissazione” e “sciogliere” più facilmente le esperienze stressanti che hanno vissuto».
Stress post traumatico
Le terapie da impiegare in questo caso, quelle che servono a evitare che compaia il disturbo da stress post-traumatico, sono di tipo cognitivo-comportamentale e «si basano sul riesporre la persona agli stessi elementi che hanno generato l’esperienza traumatica, ma in situazioni controllate», spiega lo psichiatra. In questo modo si desensibilizza la persona dall’evento traumatico e dalle sensazioni generate, come l’essersi sentiti impotenti o colpevoli per tutte le conseguenze provocate dalla situazione. Se si agisce rapidamente con questo tipo di terapia, e in alcuni casi con antidepressivi, «le conseguenze di quest’esperienza e il rischio di un trauma da stress si riducono di un terzo – continua Mencacci – Importante è la rapidità e l’efficacia dell’intervento». Indubbiamente, quello di essere un gruppo unito, una squadra, con un adulto «che ha svolto un ruolo di contenimento dell’esperienza, non solo dell’angoscia, ma di tutte le altre condizioni di morte, è stato di aiuto». E proprio il giovane allenatore dei ragazzi, secondo Mencacci, ha mostrato di «saper mettere in atto le strategie più adulte e di saper gestire la propria ansia per aiutare i ragazzi. Anche per lui servirà questo tipo di terapia».
Sensi di colpa
Facile comprendere quali pensieri si siano affollato nella mente del giovane allenatore in questi di attesa e di angoscia. Del resto, non solo la situazione di pericolo è nata per una sua decisione incauta, ma c’è anche una vittima in questa storia. Non ci si deve dimenticare infatti che un soccorritore ha perso la vita nel tentativo di raggiungere i ragazzi e questo, senza dubbio, peserà sulla coscienza dell’allenatore. Unico sollievo, quello di essere uscito dalla grotta assieme a tutti i bambini, e la consapevolezza di aver ricevuto il perdono delle famiglie. Cosa accadrà sul piano della giustizia è tutto da vedere.
Nas sequestrano tonnellate di cibo e acqua nocivi
AlimentazioneProdotti alimentari destinati alla vendita, ma nocivi per la salute dei cittadini. I Carabinieri del NAS hanno sequestrato tremila e 600 bottiglie di acqua minerale conservate sotto il sole e 16 tonnellate di cibi surgelati con data di scadenza superata anche da anni, ma che era stata falsificata. Come hanno dimostrato numerosi studi scientifici, le bottiglie in plastica, se lasciate al caldo, rilasciano sostanze nocive per la salute umana.
Gli alimenti sono stati sequestrati durante un’ispezione a Taranto in un deposito all’ingrosso di prodotti surgelati e l’amministratore è stato denunciato per tentata frode in commercio. All’interno del deposito, i militari hanno trovato prodotti alimentari con scadenza modificata grazie a etichette contraffatte. Sono stati inoltre scoperti alimenti custoditi in locali non autorizzati e con carenze igienico sanitarie. In tutto sono state sequestrate 16 tonnellate di alimenti congelati o surgelati e l’attività commerciale è stata sospesa per gravi violazioni anche di carattere penale e amministrativo accertate dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro.
A Bologna, nel corso di un’attività di vigilanza sul rispetto delle norme sulla sicurezza e sulla contraffazione degli alimenti e delle bevande, i Nas hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria il legale responsabile di un supermercato, accusato di aver detenuto in cattivo stato di conservazione dell’acqua in bottiglia, destinata alla vendita. Le 3.600 bottiglie sequestrate, per un valore di 1.300 euro, erano stoccate nel piazzale del magazzino ed esposti ai raggi diretti del sole. Le operazioni dei Nas rientrano nell’ambito di controlli per la tutela dei cittadini.
Ragazzi con gli skate riqualificano i quartieri
Nuove tendenzeCome si recupera un quartiere degradato? Semplice: costruendo una pista da skateboard. A decretarlo è il Guardian: il giornale britannico ha pubblicato un’analisi sui benefici degli skater per la sicurezza della città. Lo sport è un ottimo mezzo di aggregazione, oltre che di prevenzione e di salute. Attraverso lo sport si impara il gioco di squadra, la disciplina e rispetto. Gli skater, i ragazzi acrobati con gli skateboard, secondo l’analisi sarebbero la migliore cura contro le zone ad alto rischio. Infatti si installano in un posto che diventa il loro luogo di esercitazione e mentre fanno le loro acrobazie riportano ordine e disciplina. E la lista dei quartieri nelle grandi e piccole città che potrebbero essere riabilitati grazie agli skater è lunga.
Milano, ad esempio, pur restando una città modello, nella classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore ha perso posizioni. Tuttavia è ancora nella top ten, ma viene penalizzata dalla voce “Giustizia e Sicurezza”, per la quale è precipitata tra le ultime in graduatoria. Il Giardian fa la sua analisi partendo dallo skatepark Southbank di Londra. Nel 2004 è stato chiuso e gli skateboard proibiti. Il risultato è stato che tutta la zona è sfiorita. A Philadelphia, invece, il Love Park nel 2005 grazie all’arrivo degli skater ha visto rifiorire un quartiere che prima era in mano agli spacciatori. Lo stesso è accaduto all’Embarcadero a San Francisco, all’Arco Rails di Los Angeles, al Brooklyn Banks di New York. Secondo il Guardian, una volta che i ragazzi con gli skateboard, con la loro presenza, riqualificano le aree urbane, spesso vengono cacciati dai grandi capitali che vedono possibilità di investimento.
Piede diabetico, conoscerlo e affrontarlo
PrevenzioneSpesso si sente parlare di piede diabetico, ma altrettanto spesso non si comprendono i veri problemi che si legano a quella che è la complicanza più invalidante del diabete. Le ulcere del piede diabetico sono, infatti, il primo segno di una processo patologico che potrebbe anche comportare una futura amputazione, parziale o totale, del piede interessato. Le amputazioni degli arti inferiori sono quasi sempre precedute da un’ulcera (85%) e la probabilità che un paziente diabetico ha di incorrere in una lesione al piede nell’arco della propria vita è del 15%.
Come intervenire
Quest’evoluzione può essere però evitata grazie al trattamento locale dell’ulcera e ad una più generale intensificazione della terapia per il diabete. Per questo l’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli ha costituto un team multidisciplinare che garantisce una gestione completa del paziente in regime di ambulatorio, day hospital o ricovero ordinario, in base alle necessità. Questo percorso rappresenta una possibilità per i pazienti di accedere in tempi rapidi alle cure necessarie potendo contare su un gruppo di lavoro composto da diabetologi, chirurghi vascolari, angiologi, anestesisti esperti in terapia del dolore ed in terapia iperbarica, radiologi, ortopedici e chirurghi plastici.
L’esperienza della Federico II
«All’ambulatorio per la cura del piede diabetico, il paziente viene sottoposto ad uno screening delle complicanze del diabete e viene inserito nella classe di rischio. Successivamente, se ha ulcere viene indirizzato verso un day hospital diagnostico terapeutico, in caso di gangrena o osteomielite viene indirizzato verso il ricovero e, se necessario, vengono allertati i chirurghi e gli emodinamisti per un salvataggio dell’arto», spiega Gennaro Saldalamacchia, responsabile dell’UOS del piede diabetico.
Si tratta, quindi, di un centro di terzo livello che ha l’obiettivo di ridurre le amputazioni che vengono effettuate per il piede diabetico. Basti pensare che solo in Regione Campania si contano circa 600 amputazioni all’anno.
La costituzione del PDTA
Il percorso diagnostico terapeutico assistenziale potenzia un’organizzazione già da tempo attiva presso il Policlinico Federico II che ha consentito di raggiungere traguardi significativi nella gestione e cura del piede diabetico. Nel 2017, infatti, sono state eseguite 600 visite ambulatoriali, 60 day hospital terapeutici e 53 ricoveri nell’area di diabetologia per eseguire rivascolarizzazioni e salvataggi d’arto. Una sola amputazione maggiore si è purtroppo resa necessaria. I risultati conseguiti sono il frutto di una integrazione multidisciplinare che può realizzarsi solo in strutture come l’AOU Federico II dove operano tutti gli specialisti necessari per gestire questa complessa patologia. Fondamentale è il ruolo del diabetologo per evitare potenziali insuccessi dovuti a un cattivo compenso glicemico
Inquinamento ? E’ “impresso” nel liquido seminale
News PresaIl liquido seminale può dirci qual è il nostro stato di salute ma, anche e soprattutto, può dirci se l’ambiente nel quale viviamo è inquinato. Stando a nuovi studi lo sperma è una matrice più affidabile e precoce del sangue nel valutare l’impatto ambientale sulla salute umana. Uno dei pionieri in questo senso è l’uroandrologo Luigi Montano, copresidente della Siru (Società italiana della riproduzione umana), che ha sviluppato la sue ricerche sul liquido seminale come “bioindicatore” partendo dalla drammatica casistica della Terra dei fuochi, in cui vive e lavora, zona ad alto rischio per l’inquinamento e il correlativo incremento di patologie cronico-degenerative. Al congresso europeo dell’Eshre (Società europea di riproduzione umana), che si è tenuto a Barcellona, su circa 1000 poster presentati quello di Montano (EcoFoodFertility Project) è stato selezionato tra i migliori 4.
Test efficace
«Lo studio presentato – spiega Montano – apre nuovi scenari per il monitoraggio sanitario delle popolazioni che vivono in zone ad alto rischio e per programmi innovativi di prevenzione primaria. Gli spermatozoi, per facile reperibilità e alta sensibilità agli inquinanti ambientali, possono essere considerati dei bioindicatori ideali del danno ambientale e sentinelle attendibili della stato di salute dell’uomo, vista, peraltro, la stretta relazione fra infertilità, patologie croniche, comorbidità e mortalità».
Il progetto
In questo senso appare molto interessante il progetto Ecofertility, nato dal basso con e per il territorio. Un progetto partito dall’area di crisi ambientale della Terra dei fuochi che oggi si sta allargando a diverse aree ambientali critiche d’Italia e d’Europa. Al progetto collaborano diversi, fra medici e ricercatori del CNR, Istituto Superiore di Sanità, Enea, Università, aziende sanitarie pubbliche, ed è un progetto di biomonitoraggio umano diviso in due fasi: la prima valuta lo stato di contaminazione e gli effetti dei contaminanti sulla salute attraverso non solo la valutazione della matrice sangue, ma sopratutto il seme che per le sue caratteristiche rappresenta un fluido ideale per una valutazione più affidabile e precoce dell’impatto ambientale sulla salute umana (Sentinella della Salute Ambientale). La seconda parte del progetto punta tutto sull’intervento alimentare e sugli stili di vita individuali per modulare l’impatto ambientale (inquinanti ambientali) sulla salute ed ovviamente sulla filiera del biologico, sulla Salute Alimentare, sulle misure agroecologiche, su una nuova educazione e consapevolezza alimentare per la salvaguardia dell’ambiente e della salute umana.
Cane Serena accompagna bimbi in sala operatoria e aspetta risveglio
BambiniA quattro zampe si aggira nei corridoi per andare a trovare i bambini ricoverati. Si chiama Serena il Basset Hound che, due volte al mese, varca la soglia del reparto pediatrico dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze. Il cane Serena sta vicina ai piccoli pazienti, soprattutto ai bimbi che sono stati sottoposti agli interventi di tonsillectomia e adenoidectomia. Li accompagna in sala operatoria e li aspetta al ritorno o al loro risveglio. Da oggi i bimbi ospedalizzati possono contare su un amico peloso che li distrae e passa con loro le ore in attesa o dopo l’intervento. Chi porta il cane Serena a spasso per il reparto è Benedetta Fragorzi, coadiutore in Iaa che appartiene all’Associazione «Il Poderaccio-Accademia Cinofila Fiorentina Asd», il cui referente è la dottoressa Giovanna Carlini. Il progetto è finanziato dall’Associazione Onlus «Vorrei prendere il treno» fondata da Iacopo Melio, mediante una raccolta di fondi.
Il progetto rientra nell’ambito della Pet Therapy. I bambini hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa, l’obiettivo è aiutarli a superare un momento difficile e a dimenticare il disagio del post intervento e la paura della stanza d’ospedale. Marco Pezzati, direttore dell’area pediatrica aziendale, auspica che in futuro possano aumentare iniziative come questa. Studi scientifici hanno ormai dimostrato che nel percorso di cura anche dei piccoli pazienti la vicinanza degli animali da compagnia rappresenta un importante sostegno.
Lsd e funghi allucinogeni per curare disturbi mentali gravi
News PresaLe droghe psichedeliche, associate allo sballo, oggi trovano una nuova possibilità di impiego per la cura di gravi disturbi mentali. Proprio così: due studi pubblicati su Scientific Report mostrano interessanti possibilità di cura per gravi problemi psichici. Queste sostanze allucinigene, da Lsd ai funghi magici, rappresentano un grave pericolo per i giovani e sono diffuse soprattutto negli ambienti di musica elettronica o tecno. Ad analizzare l’effetto della psilocibina, presente in alcuni funghetti allucinogeni, su 19 pazienti con depressione maggiore non rispondente a trattamenti, è stato un gruppo di ricercatori dell’Imperial College London.
Il disturbo depressivo maggiore è caratterizzato da una connettività funzionale anormale a riposo (RSFC) in alcune aree del cervello. Attraverso risonanza la magnetica funzionale è emerso che “il trattamento con psilocibina ha prodotto effetti antidepressivi rapidi e sostenuti”. In particolare, spiegano i ricercatori: “i pazienti che hanno ottenuto il punteggio più alto in esperienza ‘mistica’ hanno avuto maggiori diminuzioni di connettività funzionale anormale”. Un altro studio ha invece preso in esame la dietilammide dell’acido lisergico, o LSD, facendo emergere la capacità di curare alcuni tipi di disordini mentali gravi, grazie alla sua capacità di ‘improvvisare’ nuove connessioni nel cervello, allo stesso modo di un jazzista mentre suona. Il team di ricerca dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona ha somministrato a 12 volontari una piccola dose di LSD o del placebo durante o dopo l’ascolto di musica. Attraverso risonanze magnetiche funzionali è stata monitorata l’attività cerebrale dei partecipanti. Il risultato è stato che, generando nuove connessioni, l’LSD riesce a stimolare il ripristino di quelle deteriorate dalla malattia. Selen Atasoy, a capo del gruppo di ricerca, ha spiegato: ”così come l’improvvisazione dei jazzisti è basata sull’utilizzo di molte più note musicali in modo spontaneo e non casuale, il cervello esposto a questa sostanza combina più onde armoniche in modo spontaneo ma strutturato”.
Il bacio fa bene alla salute
News PresaNon tutti lo sanno, ma il 6 luglio è la giornata mondiale del bacio. Un modo per celebrare uno dei modi più semplici di dirsi “ti voglio bene”, ma aquanto pare anche un toccasana per la salute. È vero, ad esempio, che con un bacio intenso alla francese in 10 secondi ci si può trasmettere 80 milioni di batteri, secondo gli esperti della Netherlands Organisation for Applied Scientific Research, ma tutto questo non fa male, anzi rinforza le nostre difese immunitarie. Quindi, chi avesse il timore di contrarre qualche terribile malattia attraverso il vbacio dovrà necessariamente ricredersi.
Contro l’ipertensione
Ma non è solo questo il beneficio, almeno stando a quanto elencato da Andréa Demirjian, autrice del libro” Kissing: Everything you ever wanted to know about one of life’s sweetest pleasures”: un bacio riduce la pressione sanguigna, perché dilata i vasi sanguigni favorendo il flusso del sangue e sempre grazie al suo effetto vasodilatatore contrasta dolori come quello mestruale e il mal di testa.
Serotonina
Migliora decisamente l’umore mettendo in circolo ormoni ‘della felicità’ e sostanze che fanno bene al cervello come al resto del corpo, quali serotonina, dopamina e ossitocina, e riduce l’ansia e migliora l’autostima. Inoltre, aumentando la salivazione aiuta a combattere la carie. Il bacio, poi, oltre a far bruciare calorie è un antistress naturale, perché riduce i livelli di cortisolo, considerato ‘l’ormone dello stress’.
Combattere l’invecchiamento
In più, baciare allena i muscoli facciali ed è quindi un antiaging: secondo uno studio inglese richiede il coordinamento di 146 muscoli, tra cui 34 facciali e 112 posturali. Cosa può esserci di meglio di tenersi in salute baciando, un toccasana anche per la mente. In media secondo l’esperta passeremo due settimane a baciare nelle nostre vite. Allora perché non iniziare subito? Tra gli afrodisiaci non ci sono solo ostriche e champagne, ma anche (meno nota) la liquirizia nera.
Vaccini, la frenata del Governo
News PresaSui vaccini nessun obbligo di presentare documentazione alle scuole, basterà l’autocertificazione. A pochi giorni da una scadenza molto temuta dai genitori No Vax, il ministro della salute Giulia Grillo ha fatto chiarezza, “ammorbidendo” quanto previsto dal precedente giverno (almeno per la frequenza del prossimo anno scolastico 2018-19). Dunque, come affermato dal ministro Grillo e dal ministro Bussetti: non e’ perentorio il termine del 10 luglio. In particolare, i titolari dei dicasteri della Salute e dell’Istruzione hanno illustrando la circolare congiunta in merito all’obbligo vaccinale per il prossimo anno scolastico spiegando che non sara’ dunque necessario, come era previsto per legge, presentare entro il 10 luglio la certificazione ufficiale della asl che comprovi l’avvenuta vaccinazione.
Grillo, a breve pdl per modifica obbligo vaccinale
Per la gioia di molti genitori terrorizzati (inutilmente) dai vaccini, Il ministro Grillo ha annunciato che “a breve ci sarà una proposta di legge parlamentare, alla quale la maggioranza sta lavorando, per modificare l’obbligatorietà dei vaccini come prevista dal decreto Lorenzin”. Grillo ha anche spiegato che l’atto sarà fatto “in un tempo che consenta il dibatto parlamentare, ma celere per risolvere la questione”.
I rischi per la salute
A Rainews 24, Roberto Burioni (tra i massimi esperti in materia) ha commentato aspramente le decisioni del ministro della Salute Giulia Grillo. “Se la coperture vaccinali dovessero diminuire, tutta la comunità sarebbe in grave pericolo – afferma -. Non dobbiamo consentire sulla base di superstizioni di mettere in pericolo la nostra salute e quella dei bambini. Nessuna libertà di scelta a chi tiene un comportamento pericoloso o che insultano un campione di pallavolo che ha vaccinato la figlia facendo il suo dovere di padre e cittadino”.
Il caso sui social
Nei giorni scorsi, intanto, sui social è esploso un vero e proprio caso. Ivan Zaytsev, uno dei più importanti giocatori di pallavolo del campionato italiano, stella della nazionale azzurra, è stato pesantemente insultato sui dai No Vax. La “colpa” del campione azzurro? Aver postato una foto con la piccola figliola Sienna e la frase: “E anche il meningococco è fatto, bravissima la mia ragazza”.