Tempo di lettura: 3 minutiDalla tracciabilità elettronica e le applicazioni digitali ed IoT per la trasformazione brassicola ai biomateriali, passando per il monitoraggio ambientale attraverso la modellistica, il drone e i sistemi digitali per l’’irrigazione di precisione. Queste e molte altre innovazioni vengono presentate dal CREA al Maker Faire, il salone internazionale delle innovazioni di tecnologia, che si svolge a Roma dal 12 al 14 ottobre. L’agricoltura 4.0 oggi risponde alle esigenze di un consumatore sempre più attento alla qualità dei prodotti e alla tutela dell’ambiente e della propria salute. Durante l’evento i ricercatori saranno a disposizione per rispondere alle domande e alle curiosità dei visitatori, illustrando i prototipi open-source presenti nello spazio espositivo e realizzati negli ultimi anni per i settori agro-alimentare e forestale.
Tecnologia digitale
Per garantire una maggiore trasparenza e accesso alle informazioni e, conseguentemente, accrescere la consapevolezza del consumatore nelle scelte d’acquisto, è stato realizzato un sistema modulare per la tracciabilità elettronica tramite tecnologia open-source e smartphone adattabile a diversi scopi. Il sistema consente di immagazzinare una grande mole di informazioni, la maggior parte delle quali acquisite in maniera automatizzata, seguendo e tracciando il prodotto lungo tutto il percorso della filiera. Per definire, inoltre, la qualità dei prodotti è stato realizzato un nastro trasportatore dotato di sensori per la selezione, il riconoscimento e la qualificazione dei prodotti agro-alimentari e forestali. Questo dispositivo analizza i prodotti grazie all’acquisizione di informazioni e dati fino a 70 parametri diversi (colore, forma, spettro). È inoltre presente anche un impianto pilota ad alta accuratezza sensorizzato per la produzione di birra, lo sviluppo di nuovi prodotti derivati da fermentazione, di nuove ricette di birre e il test di ingredienti nuovi/modificati. L’impianto è interamente controllabile con applicazione via smartphone in remoto e consente il logging automatico e storicizzazione dei dati per fini analitici.
Sostenibilità ambientale
Il CREA si muove su diversi fronti: in un’ottica di economia circolare, impiegando le biomasse vegetali come bioraffinerie utilizzando scarti di frutta e biomassa vegetale, per ottenere complessi biologicamente attivi da impiegare in vari settori, dalla cosmesi al settore alimentare, ma anche biomateriali innovativi ad alto contenuto tecnologico come bioplastiche, biofilm edibili, materiali per sensoristica e per l’agricoltura, sia per la coltivazione che per la difesa fitosanitaria, utilizzando processi di sintesi solvent-free ed ecocompatibili. Inoltre lo stato di salute delle piante viene rilevato e misurato in relazione all’inquinamento atmosferico attraverso l’uso di droni. Questo può aiutare a comprendere eventuali fattori di stress prima che si manifestino danni visibili e suggerire le giuste quantità di acqua da somministrare alle colture. Infine grazie ai modelli di simulazione applicati ai sistemi agricoli si posso ottenere scenari che ricostruiscano ad esempio l’impatto dei cambiamenti climatici sulla produttività delle colture agrarie o l’impatto di patogeni fungini a partire dai cambiamenti climatici.
«È con grande soddisfazione, ma anche con una punta di orgoglio – ha dichiarato Salvatore Parlato, Presidente del CREA – che partecipiamo ad una kermesse internazionale di questa portata. Ancora una volta l’agroalimentare si dimostra un settore in grado di richiedere e offrire sempre di più innovazione e competitività. Le ricerche e la tecnologia messe in campo e che oggi sono qui esposte rappresentano la dimostrazione concreta del grande lavoro che il CREA sta facendo in tal senso » .
«L’innovazione in agricoltura – ha dichiarato Alessandra Pesce, Sottosegretario di stato delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo – rappresenta innegabilmente una vera sfida che ci consente di cogliere le opportunità offerte dal digitale. L’agricoltura di precisione, infatti, si impone sempre più per la funzione strategica che esercita per il nostro Paese, in termini di competitività e di attrattività. L’innovazione per essere realmente efficace deve puntare sulle specificità locali dei diversi territori e delle loro vocazioni».
Tecnologia al servizio di ambiente e salute: il CREA al maker fare
Ricerca innovazioneDalla tracciabilità elettronica e le applicazioni digitali ed IoT per la trasformazione brassicola ai biomateriali, passando per il monitoraggio ambientale attraverso la modellistica, il drone e i sistemi digitali per l’’irrigazione di precisione. Queste e molte altre innovazioni vengono presentate dal CREA al Maker Faire, il salone internazionale delle innovazioni di tecnologia, che si svolge a Roma dal 12 al 14 ottobre. L’agricoltura 4.0 oggi risponde alle esigenze di un consumatore sempre più attento alla qualità dei prodotti e alla tutela dell’ambiente e della propria salute. Durante l’evento i ricercatori saranno a disposizione per rispondere alle domande e alle curiosità dei visitatori, illustrando i prototipi open-source presenti nello spazio espositivo e realizzati negli ultimi anni per i settori agro-alimentare e forestale.
Tecnologia digitale
Per garantire una maggiore trasparenza e accesso alle informazioni e, conseguentemente, accrescere la consapevolezza del consumatore nelle scelte d’acquisto, è stato realizzato un sistema modulare per la tracciabilità elettronica tramite tecnologia open-source e smartphone adattabile a diversi scopi. Il sistema consente di immagazzinare una grande mole di informazioni, la maggior parte delle quali acquisite in maniera automatizzata, seguendo e tracciando il prodotto lungo tutto il percorso della filiera. Per definire, inoltre, la qualità dei prodotti è stato realizzato un nastro trasportatore dotato di sensori per la selezione, il riconoscimento e la qualificazione dei prodotti agro-alimentari e forestali. Questo dispositivo analizza i prodotti grazie all’acquisizione di informazioni e dati fino a 70 parametri diversi (colore, forma, spettro). È inoltre presente anche un impianto pilota ad alta accuratezza sensorizzato per la produzione di birra, lo sviluppo di nuovi prodotti derivati da fermentazione, di nuove ricette di birre e il test di ingredienti nuovi/modificati. L’impianto è interamente controllabile con applicazione via smartphone in remoto e consente il logging automatico e storicizzazione dei dati per fini analitici.
Sostenibilità ambientale
Il CREA si muove su diversi fronti: in un’ottica di economia circolare, impiegando le biomasse vegetali come bioraffinerie utilizzando scarti di frutta e biomassa vegetale, per ottenere complessi biologicamente attivi da impiegare in vari settori, dalla cosmesi al settore alimentare, ma anche biomateriali innovativi ad alto contenuto tecnologico come bioplastiche, biofilm edibili, materiali per sensoristica e per l’agricoltura, sia per la coltivazione che per la difesa fitosanitaria, utilizzando processi di sintesi solvent-free ed ecocompatibili. Inoltre lo stato di salute delle piante viene rilevato e misurato in relazione all’inquinamento atmosferico attraverso l’uso di droni. Questo può aiutare a comprendere eventuali fattori di stress prima che si manifestino danni visibili e suggerire le giuste quantità di acqua da somministrare alle colture. Infine grazie ai modelli di simulazione applicati ai sistemi agricoli si posso ottenere scenari che ricostruiscano ad esempio l’impatto dei cambiamenti climatici sulla produttività delle colture agrarie o l’impatto di patogeni fungini a partire dai cambiamenti climatici.
«È con grande soddisfazione, ma anche con una punta di orgoglio – ha dichiarato Salvatore Parlato, Presidente del CREA – che partecipiamo ad una kermesse internazionale di questa portata. Ancora una volta l’agroalimentare si dimostra un settore in grado di richiedere e offrire sempre di più innovazione e competitività. Le ricerche e la tecnologia messe in campo e che oggi sono qui esposte rappresentano la dimostrazione concreta del grande lavoro che il CREA sta facendo in tal senso » .
«L’innovazione in agricoltura – ha dichiarato Alessandra Pesce, Sottosegretario di stato delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo – rappresenta innegabilmente una vera sfida che ci consente di cogliere le opportunità offerte dal digitale. L’agricoltura di precisione, infatti, si impone sempre più per la funzione strategica che esercita per il nostro Paese, in termini di competitività e di attrattività. L’innovazione per essere realmente efficace deve puntare sulle specificità locali dei diversi territori e delle loro vocazioni».
Vaccini, scoppia il caso “Immunità di legge”
News PresaUna bufera sta investendo i medici italiani, ancora una volta sul tema dei vaccini. Tutto nasce dalla sorprendente decisione del presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna Giancarlo Pizza di firmare la prefazione del libro “Immunità di legge”, nella quale si dice critico sull’obbligo vaccinale introdotto dal decreto Lorenzin. Il libro viene presentato come «Una lucida e preoccupata analisi dell’uso distorsivo e improprio della scienza fatto da alcuni “esperti” nella recente querelle esplosa a proposito della obbligatorietà delle vaccinazioni imposta con decreto legge». Facile compre quali problemi possa creare questa presa di posizione, ma anche quale confusione tra i cittadini che a questo punto non sapranno più cosa pensare.
La reazione di Ricciardi
Tra le prese di posizione più dure c’è quella del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, che senza mezzi termini dice: «Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, Giancarlo Pizza, si dimetta». Per il Presidente dell’Iss l’atteggiamento di Pizza è “antiscientifico, oltre che privo di ogni deontologia professionale. Un atteggiamento incompatibile con la carica che Pizza attualmente ricopre». Nel 2017, ha ricordato, «l’Italia è nella top-five mondiale tra i paesi con più casi di morbillo e negare tale evidenza scientifica è molto pericoloso, soprattutto da parte di chi, come un presidente di ordine dei medici, dovrebbe tutelare la salute pubblica».
Il web
Come sempre il tema dei vaccini è tra quelli che maggiormente infiammano le discussioni sui social. E anche questa volta le reazioni non mancano, divise tra favorevoli alle dichiarazioni di Pizza e contrari. Ad essere positivamente impressionati sono chiaramente tutti i no vax, che da sempre si battono contro l’obbligo vaccinale. Ben diversa la posizione della comunità scientifica e medica, che si stringe nel contestare affermazioni per nulla condivise.
Il post
Dal canto suo, sempre a mezzo social, Roberto Burioni riprende la vicenda e scrive: «Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna Giancarlo Pizza scrive, nella prefazione di un libro che parla di vaccini, queste testuali parole «Già prima del provvedimento [legge Lorenzin], a non vaccinare i propri figli era una sparuta minoranza e le malattie più gravi contro cui ci si vaccina erano sparite nel nostro Paese». Gli comunichiamo che nel 2015 la sparuta minoranza che non vaccinava contro il morbillo ci portava ad avere una copertura contro il morbillo inferiore a quella del Ghana e pari a quella della Namibia. Tanto era sparito il morbillo che – a causa della bassa copertura vaccinale – abbiamo avuto una epidemia con migliaia di casi e sei morti. Questo mentre un paese come il Messico non ha casi autoctoni dal 1998. Dobbiamo chiederci se un medico che fa simili affermazioni possa presiedere l’Ordine dei Medici di una importante provincia italiana. Il prof. Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ritiene di no, e ne chiede le immediate dimissioni. Io mi associo.
Alzheimer. UE impreparata, se arrivasse cura 1mln di pazienti resterebbe senza
PrevenzioneSe arrivasse una cura per l’Alzheimer, i più grandi Paesi dell’UE, Italia compresa, non riuscirebbero a renderla disponibile in tempi brevi. A dirlo è uno studio effettuato dalla Rand Corporation, il think tank statunitense attivo fin dal dopoguerra.
L’analisi
I ricercatori, coordinati da Jodi Liu, hanno preso in esame i sistemi sanitari di Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito, analizzando le sfide infrastrutturali che dovrebbero affrontare, a partire dal 2020, in caso di un’impennata improvvisa del numero di pazienti da sottoporre a screening per determinare l’idoneità a un trattamento che potrebbe prevenire o ritardare lo sviluppo dell’Alzheimer. Dai risultati emerge l’inadeguatezza dell’Europa nella gestione dello ‘tsunami demenze’: qualora si presentasse l’opportunità di un farmaco, almeno un milione di individui potrebbe restare senza accesso alla cura.
Le criticità
Tra i motivi, secondo l’analisi dei sei paesi, c’è la mancanza di medici e di facilities adeguate, per rendere possibile la diagnosi precoce e quindi di fatto per prescrivere e somministrare tempestivamente la terapia. Nonostante gli sforzi continui per sviluppare terapie per bloccare o almeno rallentare la progressione dell’Alzheimer, secondo gli studiosi poco è stato fatto per preparare i sistemi sanitari all’utilizzo di tali terapie. L’analisi si basa su uno scenario ipotetico in cui una terapia viene approvata per uso clinico nel 2020. In questo scenario nei sei paesi circa 7,1 milioni di individui con declino cognitivo lieve (condizione che mette a rischio di demenza) si attiverebbero per cercare una diagnosi precoce e a 2,3 milioni di loro potrebbe essere raccomandata la terapia. Gli esperti stimano ritardi che andrebbero dai 5 mesi per avere la terapia in Germania ai 19 solo per la valutazione del paziente in Francia. Il primo anno senza liste d’attesa potrebbe essere il 2030 in Germania, il 2033 in Francia, il 2036 in Svezia, il 2040 in Italia, il 2042 in Gran Bretagna e il 2044 in Spagna.
Giusy Versace Ambasciatore Calabria 2018, per impegno contro violenza sulle donne
News PresaGiusy Versace è da ieri “Ambasciatore per la Calabria 2018”. Il riconoscimento le è stato conferito ieri nella sede della Stampa Estera di Roma, direttamente dal presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Come si legge dalle motivazioni, il premio “Ambasciatore della Calabria” è stato assegnato a personalità che si sono distinte nei rispettivi ambiti professionali come esempio di valori positivi e apprezzati sia a livello nazionale che sul piano internazionale. Figli della Calabria che, in alcuni casi, si sono fatti strada fuori dalla loro regione di origine, ma hanno mantenuto un rapporto forte e continuo con la loro terra. Ognuno di loro è un testimonial spontaneo positivo e un acceleratore delle potenzialità che la Calabria può esprimere.
Inoltre, ad ogni Ambasciatore è stata abbinata una realtà calabrese da promuovere per favorire le risorse regionali e produrre effetti positivi a livello nazionale e internazionale. A Giusy Versace è stata assegnato il “Centro Antiviolenza Fabiana” di Corigliano Calabro, istituito dalla onlus Mondiversi nel 2013 a seguito della tragica scomparsa della giovane Fabiana Luzzi, vittima di femminicidio a soli 16 anni. Il Centro accoglie donne che subiscono violenza da parte di uomini. La Versace, impegnata nella lotta contro questo tipo di soprusi, a breve farà visita al Centro, per contribuire a farlo crescere e diventare sempre di più punto di riferimento per le donne vittime di violenza.
“Sono milanese d’adozione ma ho la Calabria nel cuore ed un riconoscimento simile non può che inorgoglirmi – queste le parole di Giusy Versace – Credo molto nel potenziale della mia terra e dei giovani che la abitano. Servono stimoli ed entusiasmo. Serve coraggio e azioni propositive, affinché la Calabria possa davvero diventare grande. Se nel mio piccolo posso servire a dare un contributo di questo tipo, non posso che esserne fiera”.
Tumore al seno, la Lilt promuove la prevenzione
PrevenzioneNapoli apre alla prevenzione del tumore del seno e sin da ora è possibile prenotare una visita gratuita per intercettare precocemente eventuali problemi o per assicurasi che non ce ne siano. L’occasione è quella della campagna Nastro Rosa, portata avanti dalla Lilt di Napoli con i consueti appuntamenti di divulgazione scientifica, anche su radio e tv, e come detto con i tradizionali controlli senologici gratuiti proprio nell’ambulatorio Lilt cittadino e presso quelli delle delegazioni della provincia di Napoli. Per prenotare le visite gratuite basta chiamare il numero verde 800.998.877 oppure, nei giorni di martedì e di giovedì dalle 10,00 alle 16,30, si può chiamare lo 081.5495188.
L’iniziativa
Per accendere un faro sul tema del tumore del seno, dal 12 al 14 ottobre la Lilt Napoli, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Pozzuoli guidata da Vincenzo Figliolia, illuminerà di rosa Palazzo Migliaresi, straordinaria location archeologica ubicata nel cuore del Rione Terra. Tra le iniziative più significative della campagna Nastro Rosa targata LILT Napoli, uno screening senologico delle ospiti della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli.
Il valore della prevenzione
A sottolineare l’importanza di questa campagna è Adolfo Gallipoli D’Errico, presidente della sezione partenopea Lilt: «Torniamo ad accendere un faro in rosa sulla prevenzione senologica -dice – torniamo a ribadire come l’anticipazione diagnostica che vorremmo diventasse effettivamente un impegno costante
Il presidente della Lilt Napoli Adolfo Gallipoli D’Errico
un vero e proprio fattore culturale di tutte le donne ed in particolare di quelle più giovani, costituisca un’arma formidabile, insieme ad un corretto stile di vita, contro qualsiasi forma di tumore ed in particolare di quello al seno». Le parole di Gallipoli sono confermate anche dai dati campani che ci dicono come negli ultimi anni è aumentato il numero dei casi di tumore alla mammella ma è diminuito il tasso di mortalità per le donne che sono riuscite a diagnosticarlo in tempo grazie a visite preventive.
Sigot aderisce all’Alleanza per l’invecchiamento attivo
AnzianiLa Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio si allea con HappyAgeing, l’Alleanza Italiana per l’invecchiamento attivo. La notizia è stata ufficializzata oggi, in occasione del Consiglio direttivo nazionale della società scientifica di geriatria. “L’ingresso della SIGOT rappresenta un’importante opportunità per l’Alleanza che va nella direzione di accelerare il processo di diffusione sul territorio delle principali leve di prevenzione per promuovere l’invecchiamento attivo in Italia.”, ha dichiarato Michele Conversano, presidente di HappyAgeing.
La mission di HappyAgeing è quella di favorire la condivisione e la messa in rete di progetti e azioni che hanno come finalità quella di promuovere il benessere degli anziani e la solidarietà tra le generazioni, anche replicando a livello nazionale esperienze positive realizzate in contesti locali e validate scientificamente dagli stessi partner di HappyAgeing. I temi più importanti sono quelli dell’alimentazione, dell’attività fisica e quindi della prevenzione in generale.
Stando agli ultimi dati Eurostat, l’Italia è il paese con il più alto tasso di over 65 rispetto alla popolazione di età compresa fra i 15 e i 64 anni. Il 35% degli italiani nel 2017 aveva più di 65 anni, cinque punti percentuali sopra rispetto alla media europea. Complessivamente in 20 anni la percentuale di europei anziani è passata dal rappresentare il 22.5% della popolazione, al 30%. Se il lato positivo è che gli italiani hanno un’aspettativa di vita alta – dato confermato in più occasioni – dall’altra parte è necessario diffondere politiche di prevenzione per una buona qualità di vita ad ogni età.
“La nostra società intende continuare con HappyAgeing – spiega Filippo Fimognari, presidente della SIGOT – le sue battaglie in difesa degli anziani malati, soprattutto in riferimento al miglioramento dei percorsi ospedalieri, l’aumento del numero di reparti ospedalieri di Geriatria e l’implementazione dei modelli di continuità ospedale-territorio e della medicina palliativa. Viviamo un periodo di strisciante ‘ageismo’, che si esprime anche con il tentativo pseudoscientifico di razionare agli anziani ciò che la moderna medicina offre alla generalità della popolazione, in particolare la cura adeguata della patologia acuta nel setting assistenziale adeguato”.
Fanno parte di HappyAgeing la Società Italiana di Igiene, la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, i sindacati SPI CGIL, FNP CISL e UIL Pensionati, la Federazione Anziani e Pensionati ACLI e Federsanità ANCI. L’Alleanza si sviluppa attraverso la condivisione di progetti e azioni che hanno la finalità di promuovere il benessere degli anziani, stimolando istituzioni e cittadini per una società solidale.
Cuccioli in ospedale per aiutare i padroni
News PresaSono moltissime le famiglie italiane che hanno scelto di adottare dei cuccioli, un simpatico micio o un cagnolino. Ora questi “animali d’affezione” potranno entrare anche in ospedale nel caso che il padrone sia ricoverato. Il progetto di umanizzazione delle cure della Regione Umbria è innovativo, perché gli ospedali sono da sempre off limit per i cuccioli di famiglia. Le cose a breve cambieranno, seppur nel rispetto delle regole delle strutture. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, che anticipa i contenuti di un’iniziativa della Regione.
Ruolo sociale
«Stiamo lavorando – ha spiegato Barberini – a un progetto innovativo per aumentare la capacità della sanità umbra di rispondere ai bisogni dei cittadini e al tempo stesso per promuovere e valorizzare il ruolo sociale degli animali di affezione nella vita quotidiana della comunità e delle singole persone, consentendo il loro ingresso negli ospedali per contribuire a supportare il percorso di cura e di guarigione dei padroni ricoverati». Per l’assessore gli animali di affezione possono aiutare i pazienti a superare lo stress da ricovero e l’ansia causata dalla malattia. L’affetto, la vicinanza e il calore che trasmettono possono contribuire a rassicurare chi si trova in un momento di fragilità, in particolare ciò vale per gli anziani e i bambini. «Siamo convinti – aggiunge – che, accanto a cure e prestazioni sanitarie di qualità, sia possibile realizzare nei nostri ospedali momenti di simpatia, di benessere e di armonia a favore dei pazienti, con il coinvolgimento degli animali da compagnia. Una nuova opportunità che vogliamo introdurre per realizzare, anche in questo modo, una sanità sempre più vicina ai
cittadini».
Pet therapy
Per quanti non credessero ai benefici della terapia con gli animali, e dunque storcono il naso di fronte alla possibilità che i cuccioli entrino in ospedale, è stato studiato e confermato da numerose ricerche scientificamente fondate, pubblicate da riviste mediche tra le più accreditate, che il rapporto con gli animali può portare molti benefici. In primis, un aumento del tasso di sopravvivenza nei pazienti ricoverati con disturbi cardiaci, abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza delle pulsazioni, calo dei valori del colesterolo nei pazienti di sesso maschile, riduzione nella percezione di problemi di salute minori e miglioramento della qualità della vita, decrescita delle spese per i farmaci, riduzione delle sensazioni di solitudine, depressione e paura. Si è notato anche un sensibile aumento dell’autostima, in particolar modo nei bambini e un miglioramento dell’integrazione sociale a scuola
Asma, ecco perché ne soffre un bambino su dieci
PrevenzioneE’ un vero e proprio boom di malattie respiratorie – asma in testa – quello che si registra in Italia ormai da da più parti. E ovviamente a farne le spese sono i bambini, vittime incolpevoli dei comportamenti sconsiderati degli adulti. L’asma, come accennato, colpisce ormai un bambino su dieci con più di 6 anni. Il 20% degli adolescenti e quattro bimbi su dieci soffrono invece di gravi forme di riniti allergiche.
Stili di vita e non solo
Sotto accusa ci sono i fattori ambientali, responsabili da soli di un terzo delle patologie infantili, ma anche gli stili di vita. In particolare per la prevenzione svolge un ruolo sempre più importante l’alimentazione. Va consumata, fin dai primissimi anni di vita, una dieta sana ed equilibrata come quella mediterranea. E rimane fondamentale combattere il fumo, un’abitudine che ha oltre l’11% degli adolescenti italiani. Di questo tema, ormai centrale nella cura dei più piccoli, si è parlato in occasione del congresso nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) tenutosi a Pisa con la partecipazione di oltre 500 specialisti.
A tavola
E’ dimostrato che una nutrizione ricca di cibi antiossidanti «può avere un effetto protettivo e contrastare l’insorgenza di disturbi gravi come allergie, asma o respiro sibilante – afferma Giorgio Piacentini, Presidente SIMRI -. Via libera quindi al consumo di pesce, soprattutto quello azzurro. Tra la frutta e la verdura sono da preferire quelle rosse come pomodori, carote e uva. Quest’ultima è molto ricca di resveratrolo, una sostanza che svolge una potentissima azione antiossidante». I giovanissimi però «consumano sempre meno questo genere di alimenti, aggiunge Elisabetta Bignamini, vice presidente SIMRI -. Infatti il 21% dei bambini tra i 6 e i 10 anni risulta in sovrappeso e ben il 9% addirittura obeso. E’ dimostrato come l’asma presenta una maggiore incidenza tra chi soffre di gravi problemi di peso.
Per questo consigliamo di consumare regolarmente la sana ed equilibrata dieta tipica del Mare Nostrum con il suo limitato apporto di cibi contenenti grassi saturi e colesterolo». Anche quest’anno, inoltre, la
SIMRI promuove il progetto «Dai un calcio al fumo» contro il tabagismo giovanile.
Leucemia linfatica cronica, nuova cura chemio-free. Esperti: verso eradicazione
Ricerca innovazioneArriva in Italia una cura chemio-free per i pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, anche di nuova diagnosi. Si tratta di una neoplasia ematologica dovuta a un accumulo di linfociti nel sangue, nel midollo osseo e negli organi linfatici (linfonodi e milza). L’età media alla diagnosi oggi è di 65anni e colpisce ogni anno 3mila italiani, con un’incidenza di 5-6 pazienti ogni 100mila abitanti.
Ciascun paziente viene trattato a seconda della forma di leucemia, che può restare indolente anche per molti anni. In questo senso, diagnosi non significa automaticamente terapia. La cura ‘chemio-free’ da oggi disponibile in Italia, consiste in un farmaco target (ibrutinib) che blocca selettivamente la proliferazione tumorale. “La disponibilità, anche in prima linea, di questo farmaco mirato e ‘intelligente’ – commenta Robin Foà ad Ansa, Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia dell’Università Sapienza di Roma – rappresenta un vero e proprio cambio dell’algoritmo terapeutico del paziente. In Italia, infatti, il farmaco era già disponibile in prima linea, ma soltanto per i pazienti ad alto rischio per i quali una chemio-immunoterapia non risultava appropriata, pari al 5-10% di malati. Da oggi, quindi, spiega Paolo Ghia della Divisione di Oncologia Sperimentale dell’Ospedale San Raffaele di Milano, “anche il restante 90% dei pazienti anziani avrà la possibilità di ricevere come prima terapia il farmaco innovativo non chemioterapico e orale”. Andiamo verso un controllo a lungo termine della malattia e, in un futuro neanche troppo lontano, verso una sua possibile eradicazione”.
A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ora la terapia, ad assunzione giornaliera è disponibile anche come prima linea per i pazienti anziani non precedentemente trattati. La molecola si è dimostrata capace di aumentare la sopravvivenza grazie a un meccanismo d’azione che blocca la proliferazione delle cellule leucemiche. I dati a lungo termine dello studio di fase III RESONATE-2, sono stati presentati al congresso della European Hematology Association (EHA) e hanno dimostrano che il farmaco, a un follow-up di 4 anni, riduce dell’87% il rischio di progressione della malattia o di morte.
Staminali, ecco le mele che le contengono
Ricerca innovazioneDi cellule staminali se ne sente parlare spesso in tv, magari per qualche nuova ricerca o scoperta della medicina. Molti non sanno cosa siano le cellule staminali, come possano essere usate per terapie importanti o da dove vengano estratte. E se vi dicessimo che le cellule staminali si trovano anche nelle mele? Già, una qualità di mele svizzere è ricca di cellule staminali, i cui estratti possono contribuire, ad esempio, a rallentare l’invecchiamento della cute e dei capelli. Proprietà che ora vengono sfruttate in ambito cosmetico con le creme anti-invecchiamento e i prodotti per stimolare la crescita dei capelli.
Proprietà uniche
A rivelare qualcosa di assolutamente inatteso sulle staminali è il dermatologo Leonardo Celleno, in occasione dell’apertura del congresso dell’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia
(Aideco), di cui è presidente. «Le cellule staminali delle piante possono moltiplicarsi all’infinito, creando costantemente nuove cellule capaci di riparare i tessuti danneggiati e riprodurre una pianta identica
all’originale», spiega Celleno. Grazie allo studio di un gruppo di ricercatori svizzeri, da ormai 7-8 anni si usano i derivati delle staminali vegetali, perché in grado di interagire con le cellule della cute e del follicolo pilifero, aumentandone la durata di vita e migliorandone la capacità rigenerativa. Gli estratti ottenuti dalle staminali della mela svizzera combattono inoltre la formazione di radicali liberi, e hanno anche un’azione antiossidante.
Frutta cosmetica
«La scoperta dei ricercatori svizzeri ha dato il via ad altre ricerche che hanno evidenziato l’effetto positivo degli estratti di staminali ricavati da altre piante o frutti, come la stella alpina, l’albero delle farfalle, il mirtillo, la fragola e le bacche di lampone, con antiossidanti potenti ad attività anti-infiammatoria», continua Celleno. Nel prodotto cosmetico, precisa il medico, «non si usa la cellula staminale per intero ma dei suoi estratti, concentrati in sostanze come vitamine, amminoacidi, lipidi, minerali», da cui si ottengono principi funzionali in grado di “collaborare” direttamente con le altre cellule, e “intervenire” su quei processi fisiologici che con il tempo ne rallentano l’attività.