Tempo di lettura: 3 minutiÈ Roma l’unica tappa italiana del “Bug Bus”, tour europeo che Pfizer ha organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’ antibiotico resistenza, cioè la capacità dei batteri di mutare diventando resistenti agli antibiotici. L’ antibiotico resistenza costituisce oggi un’emergenza mondiale che, secondo l’OMS, causa oltre 700mila morti all’anno con un trend in continua crescita, che potrebbe provocare nel 2050 almeno 10milioni di morti l’anno, una statistica allarmante se confrontata con gli 8.2 milioni di morti di cancro previsti per lo stesso anno2. Ogni anno in Italia dal 7% al 10% dei pazienti ospedalizzati viene colpito da un’infezione batterica multiresistente e migliaia sono i decessi; nel nostro paese la resistenza agli antibiotici infatti è tra le più elevate, ben al di sopra della media europea. In Europa ogni anno si verificano 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti che causano 37.000 decessi e una spesa di circa 1,5 miliardi di euro l’anno. Il fenomeno ha cause diverse, prima tra tutte il crescente e inappropriato impiego di antibiotici non solo in sanità, ma anche nel mondo veterinario e nell’ambiente. Il “Bug Bus”, iniziativa patrocinata dalla Regione Lazio e realizzata in occasione della Settimana Mondiale sull’Antibiotico Resistenza (12-18 Novembre) promossa dall’ OMS, ha sostato ieri in Piazza Bucarest per informare e sensibilizzare il pubblico con un percorso guidato sul tema anche in modo divertente attraverso “Battle the Bacteria”: un gioco-quiz con domande per testare la conoscenza del pubblico sui batteri e sul fenomeno dell’ antibiotico resistenza. “Battle the Bacteria” ha anche un obiettivo benefico perchè Pfizer ha donato 1 euro, per ogni persona che si è cimentata nel gioco, a Fondazione Dottor Sorriso ONLUS, che dal 1995 si occupa di clownterapia con la missione fondamentale di rasserenare la degenza dei pazienti più piccoli in ospedale. L’equipe di clown-dottori è costituita da professionisti formati specificamente che ogni settimana visitano gli ospedali e gli istituti di riabilitazione di tutta Italia per portare un sorriso ai bambini ricoverati.
“In Pfizer siamo guidati dal desiderio di contribuire al miglioramento della salute pubblica globale affiancando i pazienti nella loro lotta alle infezioni ”, ha affermato Imanol Echevarria, Global Therapy Area Lead (VP), di Pfizer Anti-Infettivi, “Continueremo a collaborare a stretto contatto con governi, legislatori e organizzazioni sanitarie per sviluppare soluzioni e condividere risorse per aiutare a ridurre l’impatto globale dell’antibiotico resistenza.”
“In una situazione di emergenza per le infezioni multi-resistenti, sia a livello globale che in Italia, Pfizer conferma oggi sempre più il suo ruolo di partner di riferimento della comunità scientifica e degli operatori sanitari nella lotta alle infezioni batteriche e fungine.“ – ha aggiunto Barbara Capaccetti, Direttore Medico Pfizer in Italia – “Educazione, aggiornamento scientifico e innovazione di processi, strumenti e modelli organizzativi, sono solo alcuni degli ambiti in cui l’azienda è presente in maniera attiva al fianco di tutti gli attori coinvolti nella prevenzione e nella cura delle infezioni comunitarie e ospedaliere, promuovendo una cultura della salute che trovi le basi anche in un miglior utilizzo delle risorse esistenti e sviluppandone di nuove in modo condiviso e sostenibile.”
I COMPORTAMENTI DA ASSUMERE PER CONTRASTARE L’ANTIBIOTICO RESISTENZA
In aggiunta agli sforzi che la comunità scientifica può compiere nell’ambito delle infezioni, ci sono comportamenti che chiunque ogni giorno può adottare per aiutare a prevenire lo sviluppo e a limitare la diffusione dell’antibiotico resistenza. Innanzitutto non assumere medicine, specialmente antibiotici, senza un effettivo bisogno. Per esempio, gli antibiotici – che colpiscono i batteri – sono inefficaci nel trattare la comune influenza, che è causata nella maggior parte dei casi da virus. Se viene prescritto un antibiotico, è necessario prenderlo seguendo le indicazioni del medico. È importante terminare la cura prescritta, non saltare alcuna dose e non prendere farmaci prescritti per altre persone o per altre indicazioni. Prevenire le infezioni, eseguendo le vaccinazioni previste dal calendario vaccinale.
L’ANTIBIOTICO RESISTENZA (AMR)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera oggi l’ antibiotico resistenza (AMR) come una delle più importanti minacce alla salute pubblica globale; l’ antibiotico resistenza può riguardare chiunque ad ogni età e in ogni paese, minacciando la nostra capacità di curare gravi infezioni e di gestire in sicurezza procedure mediche standard. I batteri stanno diventando resistenti a molti dei trattamenti antibiotici esistenti, sono causa di molte infezioni correlate all’assistenza e queste ultime sono associate ad un aumento della mortalità dei pazienti e dei costi sociali.
B-Side, spettacolo teatrale che porta in scena l’emofilia
Associazioni pazientiTeatro, si alza il sipario e via: lo spettacolo ha inizio. Emilio e Ennio sono fratelli. Gemelli eterozigoti. Hanno 18 anni… Stanno per fare la maturità. Sono nella loro camera che dividono da quando sono piccoli. Ennio sta armeggiando con la sua collezione di dischi in vinile. È appassionato del pop rock, di mostri sacri come Freddy Mercury o Eddie Vedder, ormai quasi estinti nelle cuffie dei suoi coetanei. In più colleziona e ascolta prevalentemente i B-Side dei loro dischi, spesso cantando a squarciagola. A scuola lo considerano uno strano… Anche Emilio, suo fratello, è un adolescente di quelli rari. Ha l’emofilia, che già di per sé è una malattia rara e ben poco conosciuta. Ma Emilio ha la forma più rara di emofilia, la B. Si stanno preparando per andare al 18esimo più importante dell’anno, una di quelle feste che mette il confine tra chi è “popolare” e chi non lo è. Questo è solo un assaggio di B-Side, lo spettacolo teatrale presentato al Teatro Franco Parenti di Milano che vuole raccontare come si vive con l’emofilia a ragazzi nel cuore dell’adolescenza.
Parlare ai giovani
Uno spettacolo nuovo, dal sapore fresco come lo è l’adolescenza, e allo stesso tempo provocatorio, che con il linguaggio dei giovani vuole parlare a un pubblico allargato per sensibilizzare sul valore della diversità, qualunque essa sia. Prodotto da Banda Sciapó, un’associazione culturale di Milano, con il patrocinio di Fondazione Paracelso e il supporto non condizionato di Sobi, B-Side debutterà ufficialmente il 14 dicembre a Firenze proprio di fronte alle classi delle scuole medie superiori. Sarà portato in scena quindi il tema della diversità, della sua accettazione e del valore che può donare. Come nei vecchi 45 giri l’altra faccia del disco, il B-Side appunto, poteva nascondere incredibili e sorprendenti scoperte, così anche chi si ferma all’apparenza di persone etichettate come ‘diverse’, come Ennio che ascolta a 18 anni musica rock o Emilio malato raro di emofilia del tipo B ancora più rara, potrebbe perdersi il mondo che nascondono e la loro reale ricchezza. Se tutti gli ascoltatori alla fine degli anni 70 si fossero fermati al “singolo” del lato A di Gloria Gaynor oggi forse non sapremmo niente di lei e neppure balleremmo ancora I will survive. Stesso discorso per Roadhouse Blues dei Doors con cui si apre lo spettacolo.
Pregiudizio e ignoranza
«Ancora oggi, chi ha l’emofilia e fa ‘outing’ sente di essere considerato ‘diverso’; percepisce in alcune persone che lo circondano una sorta di allontanamento dovuto a pregiudizio o ignoranza» dice Andrea Buzzi, presidente di Fondazione Paracelso. «In una fase delicata della crescita come l’adolescenza, questa emarginazione sociale può portare a serie ripercussioni di tipo emotivo e psicologico. B-Side è nato proprio dalla volontà di far conoscere la patologia a un pubblico giovane eliminando pregiudizi e portandolo a riflettere su valori quali la diversità, l’accettazione e l’inclusione sociale attraverso un linguaggio e uno stile tipici di quell’età». Lo spettacolo racconta proprio due tipi di diversità, anzi di rarità: da una parte Ennio con la passione per una musica lontana nel tempo come quella che ha dominato gli anni ’70 mentre i suoi coetanei ascoltano artisti emergenti come Ghali o Calcutta; dall’altra Emilio con l’emofilia B cinque volte più rara di quella A, già rara di per sé. B-Side non è però solo un racconto che parla di emofilia. È il punto di partenza per affrontare temi chiave per l’adolescenza, di come sia difficile attraversarla soprattutto per chi esce dai canoni di ‘normalità’. Dietro ogni diversità c’è ricchezza, in alcuni casi di un valore inestimabile proprio come in alcuni B-Side di successo; basta saper ascoltare un disco per intero e non fermarsi al primo lato.
Diabete. Bambini già stressati e peggiorano patologia
News PresaUn nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica americana Diabetic Medicine rivela i meccanismi psicologici del diabete sugli under 16: ne emerge che 1 su 3 è già stressato. Gli studi più recenti confermano quanto lo stress correlato alla gestione della malattia agisca anche sulla mente e come le tecnologie di ultima generazione possano fare la differenza In America lo definiscono “burden”, fardello, peso: è l’insieme di ansia e preoccupazione derivanti dalla percezione di non essere in grado di tenere sotto controllo il diabete tutti i giorni, soprattutto se si parla di bambini, ragazzi e genitori. In Italia sono 11mila gli under 16 con diabete di tipo 1 costretti a gestire una malattia che li accompagnerà per sempre. Gli studi parlano anche di angoscia, di senso di fallimento per non essere in grado di raggiungere gli obiettivi glicemici. Il livello di stress di alcuni bambini poi si alza raggiungendo la depressione in età adolescenziale. Le ragazze con diabete, dicono le ricerche, hanno una maggiore incidenza di sovrappeso, obesità e disturbi del comportamento alimentare, quindi tendono a mangiare meno, a non seguire la terapia (omettendo anche i boli per paura di ingrassare) con il relativo altissimo rischio di complicanze.
“Lo stress ha un forte impatto sulla glicemia, provocando picchi ipoglicemici sui spesso seguono crolli improvvisi, e questo scombina tutta la sottile strategia ed equilibrio del tenere la glicemia e le temute crisi ipoglicemiche sotto controllo – spiega Valentino Cherubini, Direttore SOD Diabetologia Pediatrica Ospedali Riuniti di Ancona – Lo stress e gli effetti che produce sulla glicemia sono pericolosi quanto il saltare i pasti. E il problema non esiste solo a scuola, coinvolge tutte le attività dei ragazzi, anche quelle extrascolastiche. Tute le emozioni sia positive sia negative disegnano una specie di mappa della glicemia nella giornata con i suoi su e giù per come il bambino/ragazzo si è comportato, ha sentito psicologicamente, ha vissuto”.
I diabetologi, i medici di famiglia e i pediatri stanno concentrando molti dei loro sforzi nel dare alla gestione familiare e personale del diabete l’importanza primaria che ha. Sono i genitori la vera misurazione e regolazione di insulina del bambino, soprattutto quando molto piccolo.
Ma poi è il bambino in crescita a essere la sua misurazione, il suo memo di quello che deve fare lui e devono fargli gli altri nella gestione quotidiana. Lo stress di non farcela, di non essere all’altezza, di sbagliare rappresenta un grandissimo ostacolo su questo percorso.
Ma come è possibile intervenire su questo circolo vizioso? Altre evidenze scientifiche dimostrano che i bambini e i ragazzi che utilizzano device per il controllo della glicemia e/o per la gestione dell’insulina hanno i livelli di stress più bassi.
“A casa il primo device medicale è la mamma. La tecnologia permette di avere una costante “vice mamma” che dialoga wireless, incidendo anche sullo stress del bambino, che dopo un po’ può dimenticarsi di ricordare a sé e agli altri la misurazione e la puntura. Oggi grazie ai sistemi di microinfusore continua – conclude Cherubini – è possibile ovviare al disagio di iniettarsi l’insulina più volte al giorno e grazie alla tecnologia del monitoraggio continuo (allarmato e visualizzabile a distanza), si può avere sotto controllo in tempo reale la propria glicemia senza ricorrere a continue punture. Fin da piccoli, i pazienti possono contare su dispositivi sicuri, precisi, la cui efficacia e affidabilità sono provate da numerosi studi scientifici e dalla pratica clinica”.
Tra le ultime tecnologie c’è un cerotto intelligente che gestisce la terapia. Si tratta di un microinfusore che ha le dimensioni di un “micro-mouse” (il Pod, appunto) e fornisce la somministrazione continua di insulina. Il sistema Omnipod consente di nuotare, praticare sport, fare la doccia (impermeabile fino a 7,6 metri) e condurre la propria vita sociale fin da molto piccoli, sapendo che monitoraggio e terapia vengono gestiti in sicurezza. L’erogazione dell’insulina che necessita il bambino può essere cambiata in qualsiasi momento.
Tumore allo stomaco, 13mila nuovi casi l’anno
News PresaAlimentazione grassa e un grande consumo di carne, sono questi i due principali fattori che portano ad un considerevole rischio di aumento del tumore allo stomaco e in molti casi alla giunzione del cardias. I dati parlano di quasi 13 mila nuovi casi di tumore registrati nel 2018. Le regioni più colpite? Soprattutto quelle del Nord e del Centro Italia; colpite meno quelle del Sud, dove si consumano più frutta e verdura fresche. A lanciare l’allarme è l’associazione «Vivere senza stomaco (si può)» a Napoli, durante il terzo Congresso Nazionale. «Bisogna avere la fortuna – sottolinea la presidentessa dell’associazione, Claudia Santangelo – di essere seguiti da una rete oncologica e inseriti in un percorso diagnostico terapeutico assistenziale di eccellenza (PDTA). Un obiettivo vitale per i pazienti per assicurarsi una maggiore sopravvivenza e una migliore qualità della vita. Eppure i PDTA non sono offerti con equità e uguale misura su tutto il territorio nazionale. Cosi’ come ovunque non esistono le reti oncologiche». Da qui la collaborazione con il Pascale, dalla scorsa primavera cabina di regia della neo istituita rete campana, con cui al termine del Congresso l’Associazione siglerà un protocollo di intesa.
Assistenza e ricerca
Il protocollo che il Pascale ha sottoscritto con l’Associazione si inserisce nel solco di una sempre maggiore attenzione che l’Istituto vuole garantire al mondo delle associazioni dei pazienti. Guardare al mondo con i loro occhi ci permette di migliorare continuamente l’assistenza e la ricerca. Ottavo tumore per incidenza tra gli uomini e il sesto tra le donne, il tumore allo stomaco rappresenta una realtà pesante in cui l’alimentazione è il primo fattore che “nutre” lo sviluppo della malattia. Ad essa si aggiungono l’infezione cronica da Helicobacter, un batterio che ha la capacità di generare un’infiammazione cronica tale da indurre trasformazioni cellulari e, infine, la pregressa chirurgia sullo stomaco.
Lavoro di equipe
«Nel tumore allo stomaco – dice Antonio Avallone direttore dell’Oncologia Medica Addominale del Pascale – è fondamentale la multidisciplinarietà. E’ evidente che condividere i processi decisionali fin dal momento iniziale con tutte le figure professionali coinvolte, tra cui chirurgo, oncologo, nutrizionista, anatomopatologo, cardiologo, radioterapista, radiologo migliora la sopravvivenza e la qualità della vita del paziente». L’approccio multidisciplinare con cui viene studiato e gestito attualmente il tumore allo stomaco nelle strutture in cui sono stati istituiti i PDTA, dunque, garantisce i risultati nel controllo della patologia. Restano tuttavia ancora dei bisogni non risolti nel tumore allo stomaco. Fra questi la linfadenectomia. «La chirurgia per il tumore allo stomaco – dice Paolo Delrio, direttore del dipartimento di Chirurgia Addominale del Pascale – è ormai standardizzata e prevede la gastrectomia subtotale, la gastrectomia parziale per i tumori della parte più bassa dello stomaco e nei casi più gravi la gastrectomia totale con l’asportazione dell’organo, ma non lo è altrettanto la linfadenectomia, ossia la rimozione dei linfonodi locoregionali, utile a eliminare la malattia almeno a livello macroscopico. Una procedura che oggi viene attuata solo in centri eccellenza, inesistenti in numero sufficiente sul territorio, tanto che dati recenti dimostrano ad esempio che sul territorio campano i pazienti affetti da tumore allo stomaco sono stati trattati in 90 strutture diverse».
In carrozzina girano il mondo facendo sport estremi
News PresaHanno cavalcato le onde del mare con la tavola da surf, hanno volato, pilotato elicotteri, scalato pareti rocciose e pedalato con handbike. Due amici in carrozzina hanno viaggiato intorno al mondo, visitando 50 città in 150 giorni. Hanno attraversato paesi e continenti, superato le proprie paure e i propri limiti: dall’Italia al Kenya, dall’India al Brasile a Fuerteventura, dalle pendici dell’Himalaya al Carnevale di Rio, sempre in carrozzina. Non si sono fatti mancare lo sport, lanciandosi in 30 attività sportive, alcune estreme.
Si tratta di Danilo Ragona, classe 1978, imprenditore e presidente della Able To Enjoy, e di Luca Paiardi, classe 1979, architetto e bassista degli Stearica, (tennista a livello agonistico). Da circa 20 anni si muovono in carrozzina a causa di una lesione spinale traumatica in seguito ad incidente. Insieme nel 2015 hanno dato vita a Viaggio Italia, un itinerario fatto di sport, incontri e sfide.
Sono 30 gli sport praticati lungo il viaggio da Luca e Danilo: handbike, sci nautico, parapendio, ultraleggero, arrampicata su parete e su roccia, tennis, canoa, speleologia, canottaggio, volo dell’angelo, rafting, swim tracking, fuoristrada con jeep, corsa in carrozzina, downhill, elicottero, wakeboard, quad, surf, landsailing, aero yoga, basket, tennis da tavolo, barca a vela, danza contemporanea, cavallo, tuk-tuk, moto d’acqua, sub.
La loro amicizia è iniziata nei corridoi dell’Unità Spinale di Torino oltre 20 anni fa, dopo l’incidente, un evento drammatico che Danilo e Luca hanno scelto di vivere come “un inizio”. L’inizio di una nuova vita, di un nuovo modo di vedere le cose, di una nuova avventura.
L’obiettivo del viaggio è dimostrare che vivere con una disabilità è possibile: Viaggio Italia è un progetto di viaggio alla scoperta dei limiti e della voglia di superarli o di riconoscerli, così come conoscere il piacere del viaggiare con i suoi incontri, scoperte ed emozioni.
Il loro progetto ‘Viaggio Italia’ nasce dall’idea di condividere le esperienze positive che si possono vivere con la disabilità. Il viaggio diventa l’ escamotage per parlare della quotidianità, senza filtri, in modo diretto, per mostrare nel concreto che la disabilità può essere un punto di partenza che non preclude una esistenza intensa.
Colture sostenibili per cibo e ambiente sano. Il progetto Diverfarming
Ricerca innovazioneNegli ultimi anni, gli agricoltori italiani si trovano ad affrontare problemi ambientali sempre crescenti. Il basso contenuto di sostanza organica nei terreni (spesso a causa delle colture intensive) e la contaminazione di terra e acqua sono solo alcuni dei problemi che minacciano l’ambiente e la salute umana, spingendo verso nuovi sistemi che promuovano la biodiversità. Sistemi di coltivazione, quindi, in grado di ridurre l’erosione del suolo, con l’incremento del C-sink (sequestro di carbonio), e di limitare le emissioni di gas serra. L’obiettivo del progetto europeo DIVERFARMING, che coinvolge otto Paesi e di cui il CREA è il referente per l’Italia, è quello di costruire sistemi colturali diversificati a bassi input chimici, in grado di garantire la resa delle colture, aumentare il reddito netto degli agricoltori, ridurre gli impatti ambientali (incrementando fino al 15-20% la sostanza organica del suolo in 10 anni), e migliorare l’organizzazione della catena di valore.
Un team di ricercatori del CREA, afferente ai centri di ricerca Agricoltura e Ambiente, Genomica e Bioinformatica e Cerealicoltura e Colture Industriali, in collaborazione con l’Università della Tuscia, Barilla e il Consorzio Casalasco, valuterà per un triennio l’applicazione di sistemi di diversificazione colturale in zone caratterizzate da condizioni pedoclimatiche differenti. Un sondaggio online preliminare e una successiva analisi multicriterio hanno fornito gli strumenti per selezionare quattro casi-studio del Nord Mediterraneo ed effettuare una rotazione colturale, altamente rappresentativa di una tipica filiera alimentare italiana: leguminosa – grano duro – pomodoro da industria. La sperimentazione sarà realizzata in quattro aree: tre nel Nord Italia (nella Pianura Padana, presso tre Aziende Barilla/Casalasco) e una nel Sud Italia (Regione Puglia, presso il CREA Cerealicoltura di Foggia).
Nelle zone prescelte sono state considerate opzioni di gestione diversificate per favorire la conservazione del carbonio del suolo e ridurre l’emissione di gas serra: l’impiego del biodigestato come fertilizzante organico, al posto del concime minerale, la lavorazione ridotta (minimum tillage), minori input idrici rispetto all’irrigazione standard e l’applicazione della gestione integrata per il controllo dei parassiti (biostimolanti, con riduzione di fitofarmaci).
“In DIVERFARMING – afferma Alessandra Trinchera, ricercatrice CREA e Coordinatrice del progetto per l’area del Nord-Mediterraneo – che vede come referente scientifico per il CREA la Dott.ssa Roberta Farina, i nostri ricercatori hanno il compito di valutare gli effetti della diversificazione colturale e delle differenti strategie conservative utilizzate, sui principali parametri fisico-chimici e biologici del terreno, sulle emissioni gassose in campo, nonché sulla biodiversità microbica e funzionale del suolo, attraverso innovativi approcci di studio basati su analisi di genomica e bioinformatica (DNA/RNA). Il Centro Agricoltura e Ambiente, inoltre, svilupperà un modello previsionale in grado di individuare la migliore gestione agronomica entro le rotazioni, in termini di conservazione della sostanza organica del suolo e di incremento della biodiversità e resilienza dell’agroecosistema a lungo termine. La valutazione delle rese, della qualità delle produzioni e dei parametri nutrizionali verrà realizzata dagli operatori di Casalasco e Barilla, sotto la supervisione del CREA e dell’Università della Tuscia. Durante lo svolgimento della sperimentazione sarà promosso il massimo coinvolgimento dei portatori di interesse, quali le aziende e gli agricoltori stessi, al fine di condividere i risultati progettuali e mutuarli in innovazione immediatamente fruibile in termini economici, entro la stessa catena di valore”.
Il Bug bus apre la Settimana Mondiale sull’ Antibiotico Resistenza
PrevenzioneÈ Roma l’unica tappa italiana del “Bug Bus”, tour europeo che Pfizer ha organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’ antibiotico resistenza, cioè la capacità dei batteri di mutare diventando resistenti agli antibiotici. L’ antibiotico resistenza costituisce oggi un’emergenza mondiale che, secondo l’OMS, causa oltre 700mila morti all’anno con un trend in continua crescita, che potrebbe provocare nel 2050 almeno 10milioni di morti l’anno, una statistica allarmante se confrontata con gli 8.2 milioni di morti di cancro previsti per lo stesso anno2. Ogni anno in Italia dal 7% al 10% dei pazienti ospedalizzati viene colpito da un’infezione batterica multiresistente e migliaia sono i decessi; nel nostro paese la resistenza agli antibiotici infatti è tra le più elevate, ben al di sopra della media europea. In Europa ogni anno si verificano 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti che causano 37.000 decessi e una spesa di circa 1,5 miliardi di euro l’anno. Il fenomeno ha cause diverse, prima tra tutte il crescente e inappropriato impiego di antibiotici non solo in sanità, ma anche nel mondo veterinario e nell’ambiente. Il “Bug Bus”, iniziativa patrocinata dalla Regione Lazio e realizzata in occasione della Settimana Mondiale sull’Antibiotico Resistenza (12-18 Novembre) promossa dall’ OMS, ha sostato ieri in Piazza Bucarest per informare e sensibilizzare il pubblico con un percorso guidato sul tema anche in modo divertente attraverso “Battle the Bacteria”: un gioco-quiz con domande per testare la conoscenza del pubblico sui batteri e sul fenomeno dell’ antibiotico resistenza. “Battle the Bacteria” ha anche un obiettivo benefico perchè Pfizer ha donato 1 euro, per ogni persona che si è cimentata nel gioco, a Fondazione Dottor Sorriso ONLUS, che dal 1995 si occupa di clownterapia con la missione fondamentale di rasserenare la degenza dei pazienti più piccoli in ospedale. L’equipe di clown-dottori è costituita da professionisti formati specificamente che ogni settimana visitano gli ospedali e gli istituti di riabilitazione di tutta Italia per portare un sorriso ai bambini ricoverati.
“In Pfizer siamo guidati dal desiderio di contribuire al miglioramento della salute pubblica globale affiancando i pazienti nella loro lotta alle infezioni ”, ha affermato Imanol Echevarria, Global Therapy Area Lead (VP), di Pfizer Anti-Infettivi, “Continueremo a collaborare a stretto contatto con governi, legislatori e organizzazioni sanitarie per sviluppare soluzioni e condividere risorse per aiutare a ridurre l’impatto globale dell’antibiotico resistenza.”
“In una situazione di emergenza per le infezioni multi-resistenti, sia a livello globale che in Italia, Pfizer conferma oggi sempre più il suo ruolo di partner di riferimento della comunità scientifica e degli operatori sanitari nella lotta alle infezioni batteriche e fungine.“ – ha aggiunto Barbara Capaccetti, Direttore Medico Pfizer in Italia – “Educazione, aggiornamento scientifico e innovazione di processi, strumenti e modelli organizzativi, sono solo alcuni degli ambiti in cui l’azienda è presente in maniera attiva al fianco di tutti gli attori coinvolti nella prevenzione e nella cura delle infezioni comunitarie e ospedaliere, promuovendo una cultura della salute che trovi le basi anche in un miglior utilizzo delle risorse esistenti e sviluppandone di nuove in modo condiviso e sostenibile.”
I COMPORTAMENTI DA ASSUMERE PER CONTRASTARE L’ANTIBIOTICO RESISTENZA
In aggiunta agli sforzi che la comunità scientifica può compiere nell’ambito delle infezioni, ci sono comportamenti che chiunque ogni giorno può adottare per aiutare a prevenire lo sviluppo e a limitare la diffusione dell’antibiotico resistenza. Innanzitutto non assumere medicine, specialmente antibiotici, senza un effettivo bisogno. Per esempio, gli antibiotici – che colpiscono i batteri – sono inefficaci nel trattare la comune influenza, che è causata nella maggior parte dei casi da virus. Se viene prescritto un antibiotico, è necessario prenderlo seguendo le indicazioni del medico. È importante terminare la cura prescritta, non saltare alcuna dose e non prendere farmaci prescritti per altre persone o per altre indicazioni. Prevenire le infezioni, eseguendo le vaccinazioni previste dal calendario vaccinale.
L’ANTIBIOTICO RESISTENZA (AMR)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera oggi l’ antibiotico resistenza (AMR) come una delle più importanti minacce alla salute pubblica globale; l’ antibiotico resistenza può riguardare chiunque ad ogni età e in ogni paese, minacciando la nostra capacità di curare gravi infezioni e di gestire in sicurezza procedure mediche standard. I batteri stanno diventando resistenti a molti dei trattamenti antibiotici esistenti, sono causa di molte infezioni correlate all’assistenza e queste ultime sono associate ad un aumento della mortalità dei pazienti e dei costi sociali.
Premio Medicina Italia a Paolo Ascierto
News PresaGrazie al talento di Paolo Ascierto, presidente della fondazione Melanoma e direttore dell’unità di Oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative del Pascale, Napoli è ancora una volta al centro dell’eccellenza medica. Lo scienziato napoletano ha infatti vinto il Premio Medicina Italia che è stato consegnato ieri presso la Sala dei Marmi della Provincia di Pescara. La manifestazione è giunta alla terza edizione ed è curata dall’associazione culturale “Ulisse 2000” in collaborazione con uno staff di medici. L’obiettivo dell’iniziativa è dare un riconoscimento a quelle equìpe mediche che si sono distinte in campo nazionale (e non solo) nei rispettivi settori di competenza.
Lavoro di squadra
Nel ringraziare la giuria Ascierto si è detto «onorato di ricevere il premio» ma anche voluto sottolineare come il merito non sia di un solo uomo, bensì «di tutto il nostro team di ricerca del Pascale di Napoli. In questi anni abbiamo portato avanti importanti studi per la messa a punto di terapie sempre più efficaci in grado di contrastare il melanoma. Si tratta di una patologia oncologica della pelle molto pericolosa e in forte crescita in Italia. In totale nell’ultimo decennio tra le mura del nostro dipartimento sono state condotte più di 100 sperimentazioni per un totale di oltre 3.000 pazienti coinvolti».
Verso l’eccellenza
Obiettivo di Attilio Bianchi (direttore generale del Pascale) è quello di proseguire in questa direzione e far diventare sempre più l’Istituto un centro di livello internazionale nella lotta contro i tumori. Il Pascale è già un punto di riferimento per la rete oncologica regionale della Campania e accoglie molti pazienti che vengono da tutto il Sud d’Italia. In questo contesto la Fondazione Melanoma Onlus (nata nel 2010) vuole essere un punto di riferimento per i cittadini, sostenendo progetti di ricerca e campagne di informazione. Le iniziative che la Fondazione ha condotto in più di 8 anni hanno sensibilizzato i cittadini, che si sono sottoposti in gran numero agli esami di screening. Le campagne di prevenzione contro il cancro si traducono in milioni di vite salvate e in risparmi per il sistema. Il prof. Ascierto è anche membro del Board of Directors della Society for Immunotherapy of Cancer (SITC), la società più importante al mondo sull’immunoterapia, è coordinatore delle linee guida AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) sul melanoma e presente nei maggiori board internazionali sull’immunoterapia.
Italia e Danimarca, bilancio della 1ªconferenza economica bilaterale
News PresaIstituzioni, esperti, manager di grandi aziende italiane e danesi si sono incontrati a Roma per discutere delle sfide future nella prima edizione della conferenza economica bilaterale tra Italia e Danimarca “Italy – We think Business”. L’economia italiana è al terzo posto dell’Eurozona in termini di grandezza e rappresenta uno dei mercati più importanti per l’export danese. Nel 2017 l’export dalla Danimarca in Italia è stato poco più di 2,2 miliardi di Euro e la Danimarca ha importato prodotti e servizi italiani pari a 2,8 miliardi di Euro. L’Italia è la seconda destinazione preferita dai turisti danesi e aziende italiane hanno realizzato in Danimarca progetti nella metropolitana di Copenaghen e nella costruzione di ponti che collegano le varie isole della Danimarca. Alla presenza delle Loro Altezze Reali di Danimarca il Principe Ereditario Frederik e la Principessa Ereditaria Mary, alti rappresentanti delle istituzioni, manager ed esperti si sono confrontati sulle possibilità di cooperazione in tre aree fondamentali: salute; tecnologie pulite e produzione alimentare sostenibile. L’obiettivo è quello di trovare spazi per l’innovazione, possibilità di business e nuove collaborazioni.
Salute
Il settore sanitario italiano è un mercato in crescita per le esportazioni danesi e ha un grande potenziale per il reciproco apprendimento e la condivisione di best practice consolidate. La domanda per i servizi sanitari continua ad aumentare, influenzata dall’invecchiamento della popolazione, l’aumento di malattie croniche e la ricerca di una migliore qualità della vita. In questo contesto, la longevità e l’avanzamento tecnologico contribuiscono a una maggiore consapevolezza da parte dei pazienti, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura delle patologie.
Sostenibilità
L’agenda dell’Italia in tema di sostenibilità dà nuove opportunità alle aziende danesi specializzate nel campo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, che possono aiutare a soddisfare le richieste italiane di soluzioni green con attenzione alle città e in generale a temi che riguardano l’acqua, l’energia e l’urbanizzazione. Tra le idee emerse dal dibattito, la necessità di introdurre piani strutturati di efficientamento energetico degli edifici, che rappresentano quasi il 40% dell’intero consumo energetico globale, e l’esigenza di adottare modelli virtuosi di gestione della risorsa idrica in previsione di una crescita della domanda che toccherà il 30% entro il 2030.
Alimentazione
Infine, nel settore alimentare, il focus degli incontri è stata l’intensificazione della cooperazione tra imprese danesi e italiane, basata sulle aspirazioni comuni per elevati standard di qualità alimentare, sicurezza e sostenibilità. Infatti, nonostante la sostenibilità non sia un tema nuovo per questo settore, la necessità di un impegno concreto resta indispensabile.
Tassare la carne rossa, da Oxford una proposta choc
AlimentazioneLa carne rossa, se mangiata in quantità eccessive, fa male. Così, alcuni ricercatori di Exoford hanno proposto di tassarne il consumo per compensare il costo sociale delle malattie associate ad un consumo eccessivo. Ovviamente l’obiettivo finale è ridurre la quantità di carne rossa consumata e migliorare lo stato di salute dei cittadini. La ricerca, molto apprezzata nella comunità scientifica del regno unito (ma anche guardata con diffidenza dai cittadini) è stata pubblicata sulla rivista Plos One.
Cancro e diabete
Lo studio parte dal presupposto che il consumo eccessivo di carne rossa può portare a cancro, malattie cardiache e diabete e dunque la cura di queste malattie rappresenta un costo per la società. Una tassa compenserebbe questi costi sociali e farebbe calare il consumo. La ricerca sostiene che le malattie legate alle carni rosse costano 285 miliardi di dollari all’anno nel mondo. Viene quindi proposta una imposta del 20% sulla carne non lavorata (come le bistecche) e del 110% su quella lavorata (come gli insaccati, le salsicce e la pancetta).
Risparmio
La misura raccoglierebbe 170 miliardi di dollari all’anno nel mondo e farebbe risparmiare 41 miliardi di dollari annui in cure mediche: in pratica, si eliminerebbe o compenserebbe il 70% dei costi sanitari dovuti alle carni rosse, e si eviterebbero 220.000 decessi all’anno. Il consumo medio di carne sarebbe ridotto di due porzioni alla settimana: attualmente nei paesi ricchi la media è una porzione al giorno. Il consumo di carni rosse lavorate calerebbe del 16%.
Diete sane
L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato nel 2015 che la carne rossa lavorata è cancerogena e quella rossa non lavorata potenzialmente cancerogena. Nel settembre scorso l’assemblea dell’Onu (su pressione anche dell’Italia) ha approvato un documento in cui afferma che non esistono “cibi sani o insalubri”, ma “diete sane o insalubri”. A novembre però sette paesi (fra i quali la Francia) hanno presentato un progetto di risoluzione Onu che “esorta gli Stati Membri a adottare politiche fiscali e regolatorie” verso “cibi e bevande insalubri”.
ASMR, ecco come vincere lo stress
PsicologiaSe soffrite di stress o ansia probabilmente vi siete già imbattuti nel fenomeno ASMR, se non vi è ancora capitato allora è il momento di conoscere il mondo del relax totale. Una premessa è d’obbligo: lo stress è ormai un’epidemia, in Italia ne soffrono nove persone su dieci, negli Stati Uniti il 40% della popolazione ammette di sentirsi più stressato dell’anno precedente. Secondo l’Oms lo stress è il male del secolo, quindi, se vivete stati di ansia e non riuscite a frenare le palpitazioni non sentitevi “diversi”, probabilmente provate le stesse sensazioni di molti vostri conoscenti (anche se in pochi amano parlarne).
Autonomous sensory meridian response
Tornando al fenomeno ASMR è in realtà un acronimo della locuzione «Autonomous sensory meridian response» che in italiano suonerebbe risposta autonoma del meridiano sensoriale. Per farla semplice, il fenomeno ASMR consiste in una moltitudine di suoni e rumori, stimoli audio video che generano rilassamento. Si può trattare di un sussurro o di un fruscio, dell’acqua o lo schiocco di un bacio. La cosa incredibile p che il nostro cervello reagisce all’emissione di questi suoni mettendosi in una condizione di relax. Per chi non ci crede ecco un esempio (VIDEO).
Dopamina
Del fenomeno ASMR se ne sono occupati in tanti. Uno degli articoli più interessanti è stato pubblicato dall’huffpost. «Non bollare queste immagini come erotiche – si legge in un passaggio – anche se alcune sono borderline e hanno del grottesco, gli studiosi e gli scienziati stanno cominciando a pensare che ci sia del vero in questa pratica e che potrebbe aprire nuovi scenari nel campo della ricerca del benessere psicofisico. «La dopamina potrebbe essere coinvolta e la serotonina, che sono ormoni del benessere» ha detto, in un’intervista al Time, Karissa Ann Burgess, una dottoranda che si occupa di ricerche e della raccolta di dati per la sperimentazione, «ci sono anche alcune teorie interessanti che dicono che l’ASMR potrebbe essere una sorta di fenomeno che stimola il rilascio di ossitocina».