Over 70: al via progetto per prevenire e vincere cancro
Solo il 48,4% delle donne e il 48,1% degli uomini, fra gli over 70 in Italia, sono vivi a cinque anni dalla diagnosi di tumore. Una netta differenza rispetto alla fascia d’età poco più giovane (55-69 anni) che invece registra una sopravvivenza del 68,2% nelle donne e del 56% negli uomini. Tra le cause: stili di vita scorretti, non inserimento nei programmi di screening (che solitamente si fermano all’età di 69 anni), ritardo nella diagnosi e meno accesso alle terapie più efficaci e agli studi clinici. AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione AIOM, in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, hanno lanciato il primo progetto nazionale per prevenire e vincere i tumori negli anziani (“Cancro, la prevenzione non si ferma dopo i 65 anni”), presentato in un convegno nazionale in Vaticano.
L’incontro è stato preceduto da un’udienza in cui Papa Francesco ha accolto una delegazione di AIOM, Fondazione AIOM e di Senior Italia FederAnziani dando il proprio sostegno al progetto di sanità pubblica. “Preoccupa la diffusione di stili di vita scorretti fra gli anziani – ha detto Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore dipartimento oncologico, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Negrar” . Il 57% degli over 65 è in sovrappeso o obeso, il 10% fuma, il 48,7% è sedentario (soltanto il 10,3% pratica attività fisica con costanza) e solo l’11% consuma 5 o più porzioni di frutta e verdura ogni giorno. Grazie a questo progetto, gli oncologi entreranno nei centri anziani per coinvolgerli in programmi di prevenzione primaria, relativi cioè agli stili di vita corretti. La campagna avrà uno sviluppo articolato, con corsi di cucina nei centri anziani per insegnare le regole della corretta alimentazione e lezioni di danza per favorire l’attività fisica. inoltre saranno sviluppate campagne per combattere il tabagismo, ancora troppo diffuso fra gli anziani e l’eccessivo consumo di alcol. Saranno realizzati anche progetti per migliorare l’adesione agli screening, punti cardine della prevenzione secondaria che permettono di individuare la malattia in fase iniziale quando le possibilità di guarigione sono più elevate.
La prevenzione
In Italia il Servizio Sanitario Nazionale fornisce gratuitamente tre programmi di screening anticancro: per il tumore del seno (mammografia ogni due anni per le donne tra i 50 e i 69 anni), della cervice uterina (Pap test ogni tre anni per le donne tra i 25 e i 64 anni; in sei Regioni – Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Basilicata è stato adottato il test HPV ogni 5 anni) e del colon-retto (ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni per uomini e donne tra i 50 e i 69 anni). “L’età limite per la mammografia e per il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è fissata a 69 anni – ha sottolineato Stefania Gori -. In realtà, questi esami andrebbero estesi almeno fino a 74 anni, perché hanno contribuito a ridurre in maniera costante e statisticamente significativa la mortalità per queste neoplasie. L’età è uno dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo del cancro. Ad esempio, il tumore del colon-retto è il terzo più frequente negli uomini over 70 (14% dei casi) e il secondo fra le donne in questa fascia d’età (17%). E il carcinoma della mammella è il più diagnosticato nelle over 70 (22%). In Italia, alcune Regioni, tra cui Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana e Lombardia, hanno ampliato in maniera strutturata fino a 74 anni la fascia d’età da coinvolgere in questo programma di screening, seguendo l’indicazione dell’ultimo Piano Nazionale della Prevenzione. Nel 2016 però è rimasto invariato il numero di donne sopra i 70 anni sia invitate che aderenti allo screening mammografico: quindi, nulla è cambiato nei fatti in gran parte del nostro Paese”.
I numeri
Ogni anno in Italia più di 184.500 casi di tumore vengono diagnosticati negli over 70 (oltre la metà del totale delle diagnosi). Le 5 neoplasie più frequenti negli uomini che hanno superato questa soglia sono quelle della prostata (20%), polmone (17%), colon-retto (14%), vescica (12%) e stomaco (5%). Nelle donne, al primo posto si trova il carcinoma della mammella (22%), seguito dal colon-retto (17%), polmone (7%), pancreas (5%) e stomaco (5%).
“In 40 anni (1975-2015) – ha spiegato Fabrizio Nicolis – la speranza di vita si è molto allungata in entrambi i sessi: oggi un over 65 ha ancora davanti a sé più di un ventennio. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e agli screening anche in età avanzata: una diagnosi precoce può fare la differenza”.
L’età non deve rappresentare più un limite alle terapie oncologiche: questo è presupposto del progetto. “Il numero di guariti, che include molti over 70, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana colpita da tumore il ritorno alla vita attiva – ha detto Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani -.