Trapianti: 5 vite salvate in 4 giorni
Quattro giorni per un’impresa straordinaria: salvare cinque vite grazie alla generosità di due famiglie che, nonostante il dolore della perdita, hanno scelto di donare gli organi. È successo all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove si è svolta una vera e propria maratona nel campo della trapiantologia.
Senza respiro
La corsa contro il tempo ha preso il via il 28 febbraio, quando gli organi provenienti da un donatore deceduto di età pediatrica hanno permesso di effettuare i primi tre trapianti. Una bambina di 5 anni, affetta da cirrosi biliare secondaria ad atresia delle vie biliari, ha ricevuto una nuova speranza con la parte sinistra del fegato. In attesa da quattro mesi, la sua vita è stata trasformata grazie alla generosità di chi ha consentito all’espianto di procedere.
Libera dalla dialisi
Ma non era finita qui. I reni prelevati da questo stesso donatore hanno raggiunto due ragazze in attesa disperata di una nuova possibilità di vita. Una di 18 anni, affetta da nefronoftisi, e un’altra di 17 anni, con una storia di rene policistico e idronefrosi ostruttiva, sono state libere dalla dialisi, rispettivamente, dopo 37 e 28 lunghi mesi di attesa. La sequenza trapiantologica è stata un tour de force che ha impegnato l’equipe medica per 34 ore, iniziando alle 4:30 del mattino del 28 febbraio e concludendosi alle 14:30 del giorno successivo.
Split liver
Ma la maratona non si è fermata qui. Il 1° marzo, un fegato prelevato da un donatore deceduto adulto ha permesso la realizzazione di due ulteriori trapianti. Un procedimento innovativo di split liver ha consentito di suddividere l’organo in due parti, trapiantate in contemporanea a una bambina di otto anni e a una ragazza di 14 anni. La bambina, afflitta da epatite fulminante, è stata messa in lista solo due giorni prima del trapianto, mentre la ragazza di 14 anni, con la malattia di Wilson, ha aspettato per ben 50 giorni il suo turno.
Senza precedenti
Questa procedura, tanto complessa quanto innovativa, ha richiesto un’opera di coordinamento senza precedenti. Chirurghi, anestesisti, rianimatori, radiologi, epatologi, nefrologi, infermieri e molti altri professionisti hanno collaborato sinergicamente per portare a termine questa straordinaria impresa. Marco Spada, responsabile di Chirurgia Epato-Bilio Pancreatica e dei Trapianti di Fegato e Rene al Bambino Gesù, ha sottolineato l’importanza del contributo di tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, compresi i donatori e le loro famiglie, cui va un ringraziamento speciale per il loro gesto di altruismo senza pari.
Lavoro di squadra
Un grande lavoro di coordinamento e dedizione professionale, ha commentato Sergio Giuseppe Piccardo, responsabile Anestesia, Rianimazione e Comparti Operatori del Bambino Gesù di Roma, che non sarebbe stato possibile senza la generosità dei donatori e delle loro famiglie. È loro che dobbiamo ringraziare per un gesto di grande altruismo che ha donato una nuova vita a 5 giovani pazienti. La maratona trapiantologica all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù non solo ha portato sollievo a cinque vite in pericolo, ma ha anche dimostrato il potere dell’altruismo e della dedizione nel salvare vite umane. Un successo che rimarrà inciso nei ricordi di tutti coloro che vi hanno preso parte e che continuerà a ispirare speranza nelle persone in attesa di un trapianto.