Clinica Telematica, presentata alla Camera dei Deputati
Presentato alla Camera dei Deputati il progetto “Clinica Telematica”. L’obiettivo è rispondere al bisogno di digitalizzazione del settore sanitario, accelerato dalla pandemia da COVID-19. L’innovazione tecnologica oggi può infatti aiutare i cittadini sul territorio a entrare in contatto con le strutture sanitarie locali. In particolare, è uno mezzo per rendere efficiente la spesa sanitaria e quindi le strutture, riducendo sovraffollamenti, liste d’attesa e viaggi fuori regione per cercare cure disponibili. Il progetto è ideato promosso dal Dott. Luigi Giuseppe Esposito, Presidente Consorzio UNERFA -Unione Europea Ricerca e Formazione Applicata.
Telemedicina e territorio
Clinica Telematica nasce dalla consapevolezza delle disparità tra luoghi centrali e periferie, con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi sanitari in modo equo e digitalizzato. La pandemia ha innescato una crescita della telemedicina, non sempre controllata. Il progetto mira a qualificare i servizi, rispettare le periferie e le strutture sanitarie locali, e favorire il confronto manageriale e lo sviluppo etico della medicina digitale.
I punti chiave includono benchmarking, confronto manageriale, divulgazione scientifica, medicina legale e una rete territoriale con punti dedicati alla salute come Telefarmacie.it e Telemedici di Famiglia.it. Questi servizi collegano medici di base e specialisti.
Clinica Telematica
In un mondo sempre più connesso, l’approccio etico di Clinica Telematica intende ridefinire l’accesso ai servizi sanitari, accorciando le distanze e migliorando la qualità della cura a livello globale. Il progetto promuove convenzioni con presidi locali, coinvolgendo le comunità e favorendo la distribuzione equa dei servizi sanitari digitali. Clinica Telematica si sviluppa principalmente in due direzioni: visite a distanza, come consulti e monitoraggi, e terapie riabilitative, per offrire servizi qualificati ed etici.
Gli interventi
Durante la presentazione, l’On. Simona Renata Baldassarre, Assessore Regione Lazio Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia, Servizio civile, ha ribadito che i finanziamenti in medicina non sono costi, ma investimenti. “La telemedicina – ha sottolineato – consente i tre capi saldi della medicina: uguaglianza, universalità ed equità e può, inoltre, alleggerire il sovraffollamento dal pronto soccorso e dagli ospedali”. Poi ha ribadito: “i finanziamenti in medicina non sono costi, ma investimenti, che la telemedicina consente i tre capi saldi della medicina che sono: uguaglianza, universalità ed equità e che essa può, inoltre, permettere di togliere un po’ di sovraffollamento dal pronto soccorso e dagli ospedali.”
L’On. Marco Osnato, membro della Camera dei deputati, che ha fatto un saluto istituzionale, ha affermato: “la tecnologia può andare incontro al paziente e che le istituzioni possono giovare da questi progetti per amministrare al meglio la cosa pubblica.”
Al dibattito è intervenuta l’Ingegnere Eugenia Papaleo Dirigente Ingegnere Biomedico e PhD presso IFO (Istituti Fisioterapici Ospitalieri) – Roma. “La telemedicina – ha affermato – conviene a tutti. Riduce l’affollamento delle strutture sanitarie, poiché consente di prendere in cura e di monitorare i pazienti direttamente da casa. Ciò porta a una significativa riduzione dei costi e dei tempi, ottimizzando la prestazione sanitaria e permettendo ai cittadini di evitare spostamenti, risparmiando tempo e denaro. Oltre al risparmio, però, c’è una motivazione molto più decisiva che rende la telemedicina vantaggiosa per tutti. Essa, infatti, offre qualcosa che la sanità tradizionale non è più in grado di offrire a pazienti, professionisti sanitari e strutture: un’esperienza di salute migliorata e una sostenibilità mai raggiunta prima, al passo con le nuove esigenze di persone e aziende sanitarie.”
Il Dott. Sergio Pillon, Vicepresidente e responsabile delle relazioni istituzionali AiSDeT, associazione italiana della sanità digitale e telemedicina, è intervenuto con un video-messaggio. “Una clinica telematica è un luogo, un contesto, non si sostituisce a un reparto, ma integra l’attività di reparto – ha spiegato. Che differenza c’è tra una clinica telematica ed una semplice televisita, un teleconsulto, una teleassistenza? Una clinica telematica è un luogo dove, esattamente come in un ricovero, ci si prende cura per una serie di atti del paziente. Quindi non è un singolo atto sporadico, ma ad esempio immaginate un ricovero di riabilitazione. È un ricovero in cui non solo si fa l’attività riabilitativa, ma si fanno anche altre attività anche con la possibilità magari di fare delle analisi, di fare degli approfondimenti, per esempio un esame RX. Bene, tutto questo viene integrato in un percorso clinico, in una clinica telematica a distanza, quindi ci sarà l’RX domiciliare, ci sarà eventualmente l’invio dell’infermiere a domicilio per un cliente, immaginatelo non solo per la riabilitazione, immaginate per esempio per aspetti di tipo psicologico, di supporto psicologico-clinico, ma per esempio in una patologia oncologica, in una patologia che comunque ha bisogno anche di una visita di un clinico specifico o anche durante questi colloqui improvvisamente succede qualcosa, va messa a punto una glicemia e lì si introdurrà una televisita. Insomma, una clinica telematica è l’integrazione di queste attività in un luogo che non sostituirà il ricovero tradizionale, ma lo integrerà, un modo per prendersi cura a distanza di un paziente.”
Il Dott. Salvatore Nicitra Presidente AIAS – Associazione Italiana Assistenza Spastici di Roma, ha detto in collegamento video: “AIAS promuove il diritto delle persone disabili alla riabilitazione e alla salute e come associazione facciamo questo lavoro anche a distanza da anni, soprattutto a seguito della pandemia e l’emergenza sanitaria. Clinica Telematica è un supporto per la continuazione a distanza del percorso riabilitativo e psicologico del paziente.”
Progetti di prevenzione di Clinica Telematica
- Progetto SOS Neomamma, progetto che vuole aiutare la donna e la coppia nel percorso alla genitorialità, accompagna nel periodo che va dal settimo mese di gravidanza fino ai primi mesi dopo il parto, in cui i genitori affrontano nuove sfide. Il Prof. Vincenzo Caretti Direttore dell’Istituto Italiano di Psicoterapia Psicoanalitica è il referente scientifico.
- I progetti “Teleabusi” e “Pronto Soccorso Psicologico” aiutano le vittime di abusi e chi si trova in una situazione di ansia, attacco di panico e stress. I referenti sono il Prof. Giannino di Carlo, Psicoterapeuta esperto di abusi e Vicedirettore dell’Istituto Italiano di Psicoterapia Psicoanalitica.
- Il Dott. Prof. Luigi Janiri Presidente della FIAP, Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia e Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’Ospedale Gemelli è il referente del progetto “SOS Nuove dipendenze” e “SOS Conducenti”. Il primo si concentra sulla prevenzione, soprattutto per gli adolescenti, per quanto riguarda tutto il mondo delle nuove e dipendenze, il secondo un progetto di prevenzione per gli autisti.