Ricette elettroniche, da ora cambia tutto
La decisione di rendere definitivo l’impiego della ricetta elettronica è stata presa. Manca solo un passaggio alle Camere, ma dovrebbe trattarsi solo di una formalità. Trattandosi di un tema che incide sulla vita di milioni di assistiti, abbiamo deciso di elencare quelle che sono le principali novità, molte delle quali promettono di semplificare, non di poco, la nostra vita.
I CAMBIAMENTI
Stando alla bozza del testo che dovrà essere definitivamente approvato, come prima misura c’è, come detto, quella che riguarda le ricette dei farmaci, che diventano tutte digitali, anche nel caso di terapie non rimborsate dal SSN. Ben più importante, però è la scelta che riguarda i pazienti cronici, per i quali è prevista la possibilità che il medico, in un’unica ricetta, indichi posologia e confezioni dispensabili al massimo per 12 mesi (sospendibile dallo stesso curante). Soprattutto, si introduce la ripetibilità illimitata delle prescrizioni fatte a pazienti cronici e con patologie invalidanti. Questo significherà non dover tonare in continuazione dal medico di famiglia.
LE CARENZE
In questo contesto emerge però un quadro di carenze drammatiche rilevate dall’Agenas, che ben disegna la penuria di medici di medicina generale su tutto il territorio. Un problema che dovrà essere affrontato al più presto, perché si corre il rischio che molti citta dini restino privi del medico di famiglia. Stando al rapporto, nel 2021 risultavano in attività 40.250 medici di medicina generale (in calo di 1.457 unità rispetto al 2020), di questi circa il 75% con oltre 27 anni di anzianità. Sempre nel 2021, il rapporto tra cittadini assistibili e medici di medicina generale risultava pari a 1.237, in calo di una unità (1.238) rispetto al 2020. Mentre il rapporto tra medici di medicina generale e cittadini per 10.000 abitanti, a livello nazionale, era di 6,81. A livello europeo, nel 2020, il maggior numero di medici di medicina generale è stato registrato in Francia (94.000), seguita dalla Germania (85.000), mentre il Portogallo (medici abilitati all’esercizio della professione) e l’Irlanda hanno riportato il maggior numero di medici di medicina generale per 10.000 abitanti (rispettivamente 29,2 e 18,8)