L’incredibile mix tra influenza e Covid.
È un cocktail pericoloso quello che sta mettendo sotto pressione gli ospedali di tutta Italia. Da un lato l’Australiana, influenza di stagione mai aggressiva come quest’anno; dall’altro la variante Cerberus del Covid. Assieme hanno creato una mappa delle emergenze che non risparmia le regioni “virtuose”, con accessi in pronto soccorso che si sono intensificati del 50% rispetto a quanto si vedeva a settembre. E le previsioni che arrivano dalla Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza (Simeu) non sono rosee per le prossime settimane.
IL PICCO
Gli esperti si aspettano che il picco di questa epidemia influenzale arrivi nel pieno delle feste, quando il numero dei pazienti anziani sarà ai massimi e saranno diversi anche i medici ammalati. Da Sud a Nord del paese ci si attende, dunque, una situazione critica. E a gravare su questo tsunami è anche il fatto che l’influenza è arrivata quest’anno in anticipo, con un’ondata iniziata circa 3 settimane fa. Rispetto al normale andamento delle epidemie da virus influenzali, quest’anno si ha un anticipo di circa un mese. I medici vedono numeri che pre pandemia si raggiungevano solo a metà gennaio. I primi ad ammalarsi sono stati i bambini, ma ora l’età si sta alzando.
I VACCINI
Ecco perché sale forte l’appello dei medici alla vaccinazione anti Covid, ma anche a quella anti influenzale. Il vaccino non evita di contrarre il virus, ma lo rende molto meno pericoloso e consente ai più di evitare conseguenze serie. Per i pazienti fragili e anziani la vaccinazione può fare la differenza tra qualche linea di febbre e la necessità di correre in pronto soccorso. Il consiglio, per chi non lo avesse già fatto, è di consultare il proprio medico e prenotare al più presto l’iniezione.