Hiv: donna guarita con cura sperimentale. Terzo caso al mondo
Una donna americana ha ricevuto un trattamento sperimentale contro l’Aids. Dopo oltre un anno non c’è traccia del virus nel suo sangue. Si tratta di una svolta nella ricerca che apre a nuove speranze per molti altri malati. La notizia è stata data alla conferenza in corso a Denver in Colorado proprio su ‘I retrovirus e le infezioni opportunistiche’. Ad oggi è la terza persona al mondo, la prima di sesso femminile, ad essere stata curata dall’ infezione con il virus Hiv. La terapia è stata somministrata con successo al New York-Presbyterian Weill Cornell Medical Center in New York City. Si basa su un metodo di trapianto di sangue del cordone ombelicale neonatale e successivamente di cellule staminali adulte. La donna è identificata come “la paziente di New York”, poiché il primo ad essere stato curato dall’Aids venne soprannominato “il paziente di Berlino”.
Hiv: la nuova terapia sperimentale
Il team della Weill Cornell ha identificato nel sangue del cordone ombelicale di un neonato una anomalia genetica che lo rendeva resistente al virus Hiv e ne ha utilizzato le cellule per il trapianto. L’intervento è stato eseguito nel 2017, la paziente ha preso farmaci anti-rigetto e antivirali per 37 mesi, dopo i quali ha sospeso ogni terapia. A distanza di 14 mesi non c’è traccia di virus Hiv nel suo sangue. Gli altri unici due pazienti avevano entrambi ricevuto trapianti di cellule staminali adulte da donatori con la mutazione genica resistente all’ Aids. Il sangue dei cordoni ombelicali è molto più facilmente disponibile delle cellule staminali usualmente impiegate per i trapianti di midollo spinale per le quali è molto più difficile trovare la compatibilità.