Coronavirus o allergia? Ecco come distinguere
Con le prime fioriture, i primi pollini che lievemente svolazzano nelle città oggi deserte per la pandemia di Coronavirus, iniziano implacabili i primi sintomi delle allergie primaverili. Ma in questi giorni la domanda più frequente che si pongono gli oltre 18 milioni di italiani che soffrono di allergie più o meno gravi è la seguente: E’ allergia o coronavirus? Cerchiamo di chiarire. I sintomi principali e caratteristici delle allergie sono: starnuti a raffiche e naso che cola molto con secrezione limpida. A questi sintomi tipici molto spesso si associano anche congiuntivite, tosse, lacrimazione ed occhi arrossati: questi ultimi sintomi spesso presenti anche nelle fasi iniziali dell’infezione da Covid-19. Uno dei sintomi non associati alle manifestazioni allergiche è sicuramente la febbre, che invece è frequentemente presente nelle infezioni sintomatiche o paucisintomatiche da Coronavirus.
Insomma chi è allergico in questa stagione deve seguire i consigli e le terapie prescritte dal proprio allergologo generalmente a base di antistaminici e corticosteroidi inalatori che riducono la sintomatologia. Se i sintomi delle allergie dopo 5 giorni non regrediscono allora è il caso di rivolgersi nuovamente al medico curante per un ulteriore valutazione ed approfondimento.
Le persone con allergie sono più’ a rischio di contrarre il Coronavirus?
Secondo uno studio svolto dai ricercatori cinesi di Wuan, pubblicato sulla rivista Allergy, su un campione – va specificato – molto ristretto di 140 pazienti ricoverati con Covid-19, nessuno di loro soffriva di malattie allergiche o asma. Un campione ancora troppo piccolo per escludere le allergie come maggiore fattore di rischio per contrarre il virus.
Allergici o meno, il consiglio – anzi l’obbligo – in questi giorni, per ridurre il rischio di contagio e di diffusione del Coronavirus è soltanto uno: #restateacasa