In coma, giovanissimo ritrova la vita al Gaslini
Per ragioni di privacy lo chiameremo Anton, lui è un giovanissimo albanese che in Italia – al Gaslini di Genova – ha ritrovato speranza e salute. A soli 15 anni, la sua è una di quelle storie che scaldano il cuore e danno speranza a chi pensa di non averne. All’istituto genovese Anton ci era arrivato in stato vegetativo da mesi, con una grave disfagia, una doppia emiparesi e blocco delle articolazioni. Il ragazzo era rimasto vittima di un incidente a agosto, in Albania. Nel suo paese, dopo un lungo ricovero, sembrava non esserci più speranza alcuna fino a quando, grazie a una raccolta di fondi lanciata dai genitori attraverso una emittente albanese, i parenti sono riusciti a organizzare un trasporto straordinario e far arrivare il ragazzo al Gaslini.
UNA LUCE
Oggi, a distanza di nove mesi dall’incidente e a cinque mesi dal ricovero al Gaslini il ragazzo è stato dimesso. Il Gaslini lo ha «restituito a una vita normale – ha detto il dg del Gaslini Petralia -. Un successo di squadra grazie alla perseveranza e alla sincronia dei diversi operatori del Policlinico – Gastroenterologia, Riabilitazione, Chirurgia e Ortopedia – che insieme hanno restituito speranza e guarigione al ragazzo». Il giovanissimo Anton non è il solo ad aver ritrovato speranza grazie al Sistema sanitario italiano. Molto presto anche dieci bambini venezuelani con gravi patologie arriveranno a giorni all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per ricevere cure e, in alcuni dei casi, il trapianto di midollo. L’Ospedale ha infatti dato la disponibilità rispondendo alla richiesta di accoglienza per i piccoli lanciata da Croce Rossa Internazionale e ospedale di Caracas. Garantirà l’accoglienza umanitaria dei 10 bimbi e dei loro accompagnatori. Due hanno già ottenuto i documenti per la partenza e non ci sarebbero ostacoli neppure per gli altri.
CATENA UMANITARIA
I bambini che verranno accolti a titolo umanitario al Bambino Gesù, secondo quanto si apprende, sono affetti da gravi patologie oncologiche e neurologiche: 5 dei piccoli necessitano di interventi di neurochirurgia, 4 sono malati oncologici e per loro è urgente il trapianto di midollo. Un bambino è invece affetto da una grave patologia cardiaca. Anche il Bambino Gesù, come alcune altre strutture sanitarie italiane, ha un credito pregresso con le autorità del Venezuela per il trattamento di pazienti accolti in passato ma tale situazione, si sottolinea dall’ospedale pediatrico, non impedisce l’accoglienza di nuovi piccoli pazienti a titolo umanitario.