Italia, un anziano su 4 ha problemi di vista, udito o masticazione. Maggiori a sud
In Italia tra over 65 una persona su 4 ha almeno un problema di tipo sensoriale (vista, udito o masticazione) che non risolve neppure con l’aiuto di ausili. I dati emergono dall’indagine di Passi d’Argento che, nel biennio 2016-2017, ha indagato le disabilità percettive legate a vista e udito. Condizioni che limitano le capacità di comunicazione, peggiorano la qualità di vita, favorendo isolamento, depressione e cadute, spesso con la conseguente frattura del femore, una delle principali cause di disabilità per l’anziano.
Vista
Circa l’11% degli intervistati ultra65enni ha problemi di vista (non correggibili neppure con gli occhiali). Questa quota cresce con l’età (a 65-74 anni è del 5% ma sale al 29% dopo gli 85 anni) ed è mediamente più alta fra le donne. La quota di persone con problemi di vista è maggiore fra le persone con bassa istruzione (15% vs 6% delle persone con alta istruzione) e coloro che hanno molte difficoltà economiche (21% vs 7% fra chi non ne riferisce). Da Nord a Sud del Paese le cose cambiano: nelle Regioni meridionali c’è una quota quasi 3 volte più alta di persone con problemi della vista, rispetto a quanto si osserva fra i residenti nelle regioni settentrionali. Mentre il 69% degli anziani intervistati ricorre agli occhiali e risolve il suo deficit visivo.
Udito
Fra gli ultra 65enni, il 14% ha un problema di udito (non risolto o non risolvibile con un apparecchio acustico). Questa quota cresce con l’età (a 65-74 anni è del 8% ma sale al 34% dopo gli 85 anni) e non mostra differenze di genere. La quota di persone con problemi di udito è maggiore fra le persone con bassa istruzione (19% vs 9% delle persone con alta istruzione) e fra quelle con molte difficoltà economiche (21% vs 7% fra chi non ne riferisce). Nelle Regioni meridionali c’è una quota quasi 2 volte più alta di persone con problemi dell’udito. Il 5% degli anziani intervistati ricorre ad un apparecchio acustico per risolvere il suo deficit uditivo.
Masticazione
Circa il 13% degli intervistati riferisce di avere problemi di masticazione e non riesce a mangiare cibi difficili (una difficoltà non risolta o non risolvibile con l’uso della dentiera). Questa quota cresce con l’età (a 65-74 anni è del 8% ma sale al 30% dopo gli 85 anni) ed è mediamente più alta fra le donne. La quota di persone con problemi di masticazione è più alta fra chi ha bassa istruzione (17% vs 8% delle persone con alta istruzione) o molte difficoltà economiche (28% vs 7% fra chi non ne riferisce). Anche il gradiente geografico da Nord a Sud del Paese è significativo: nelle Regioni meridionali c’è una quota quasi 3 volte più alta di persone con problemi di masticazione, rispetto a quanto si osserva fra i residenti nel Nord Italia. Solo una persona su 4 degli intervistati con problemi di masticazione ha fatto una visita dal dentista nei 12 mesi precedenti l’intervista (27%). Il 33% degli anziani intervistati ricorre alla dentiera per risolvere le proprie difficoltà a masticare cibi difficili.
Le cadute
Il 9% degli anziani intervistati è caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista. Di questi il 18% ha avuto necessità di un ricovero ospedaliero. Le cadute aumentano con l’avanzare dell’età (pari al 7% fra il 65-74enni raggiunge il 12% fra gli ultra 85enni) e fra le donne (10% vs 7% negli uomini). Rilevante il gradiente sociale che mostra una quota più elevata cadute fra le persone con molte difficoltà economiche (16% vs 7% fra le persone senza difficoltà economiche). Anche le differenze geografiche sono significative e fra i residenti del meridione c’è una quota maggiore di cadute (11% vs 7% fra i residenti nel Nord Italia).
La caduta incute timore: circa 4 intervistati su 10 hanno paura di cadere e fra coloro che hanno già vissuto questo evento la paura di cadere è riferita da 7 persone su 10. La paura di cadere cresce con l’età, è maggiore fra le donne, fra chi ha molte difficoltà economiche o bassa istruzione, fra chi vive solo. La caduta è associata al malessere psicologico e la prevalenza di persone con sintomi depressivi fra le persone che hanno subito una caduta negli ultimi 30 giorni sale al 26% (vs 13% del campione totale).
Le cadute avvengono per lo più all’interno della casa (62%), nonostante la casa sia percepita sicura. Il 60% degli intervistati riferisce di adottare il tappetino come presidio anticaduta nell’uso della vasca da bagno o della doccia, mentre minore è il ricorso ai maniglioni (20%) o ai seggiolini (16%). Tuttavia, complessivamente, solo il 65% degli intervistati ricorre all’uso di almeno uno di questi presidi anticaduta in bagno.