Il nuovo volto della dermatologia 2.0
Purtroppo, oltre agli effetti collaterali ben noti, la chemioterapia e la radioterapia creano gravi danni anche alla pelle. In Italia ogni anno si diagnosticano 1.000 nuovi casi di cancro. Nel Centro Sud Italia esiste una realtà, l’ambulatorio “Il Corpo Ritrovato”, divenuta punta di riferimento per chi deve affrontare questi problemi. L’ambulatorio nasce nel 2010 per prevenire, curare e contrastare le conseguenze di terapie temporaneamente invalidanti e ormai da tempo offre un supporto che va dall’estetica medica fino al counselling psicologico. Restituire vita e dignità al corpo logorato di un paziente oncologico è un modo fondamentale per accelerarne la guarigione fisica e psicologica. Anche di questo si è parlato nel corso di un rendez vous di esperti in dermatologia che sino a domani (venerdì 30 novembre) terrà banco a palazzo Salerno. L’argomento principe è «Il nuovo volto della dermatologia 2.0», attorno al quale si è scelto di organizzare tre giorni di convegni promossi dalla sezione di Dermatologia del dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, con la direzione scientifica dei Professori Mario Delfino e Gabriella Fabbrocini.
Nuove terapie
Molto interessanti anche le discussioni nate sulla conoscenza dei farmaci biosimilari, che è ancora vaga e imprecisa tra gli italiani. Oggi però il loro utilizzo sta potenziando nuove vie terapeutiche e permesso di raggiungere obiettivi clinici elevati, con miglioramenti significativi della qualità di vita del paziente. Alcune terapie biotecnologiche sono già disponibili in Italia, altre sono in arrivo e serviranno a trattare la psoriasi moderata-grave (30% di tutte le forme di psoriasi) e a gestire altre malattie infiammatorie cutanee croniche (MICC) come ad esempio la dermatite atopica (ne soffrono 35.000 adulti in Italia) e l’orticaria (che ha un impatto estremamente negativo sui rapporti sociali, lavorativi e relazionali). Si tratta di una svolta per le speranze di guarigione dei pazienti psoriasici che rappresentano il 3% della popolazione italiana, oltre 170.000 pazienti nella sola regione Campania. Il dibattito tra esperti dovrà ora abbattere i dubbi relativi alla scelta tra un farmaco biotecnologico e uno generico considerando anche gli aspetti farmaco-economici e di sostenibilità sul loro utilizzo, che possono mutare da Regione a Regione, rendendo complessa l’applicazione di linee terapeutiche condivise.