Quei campanelli d’allarme che possono salvare il nostro cuore
Cardiopalmo, dispnea (affanno), dolore toracico, (angina), svenimenti (sincope), sono alcuni dei campanelli d’allarme che possono comparire all’improvviso e avvertirci di un problema potenzialmente letale al cuore. E’ per questo che, nel caso, bisogna essere bravi a riconoscerli. Un elettrocardiogramma, se fatto in tempo e ben interpretato, può ancora salvare una vita. Un ECG, dopo più di mezzo secolo, è ancora uno strumento preziosissimo che ci aiuta a capire se in quel momento c’è un problema cardiaco più o meno serio e di che natura. Tuttavia, con un medico esperto e preparato si può andare anche oltre e capire se quel problema è solo cardiaco o lo specchio di qualcosa che non va nel nostro organismo (come succede in malattie sistemiche quali ad esempio l’amiloidosi).
Fare prevenzione
In presenza di sintomi sospetti al cuore ci sono delle domande che sarebbe bene farsi, su consiglio del medico si potrebbe anche rendere necessaria una risonanza magnetica al cuore? Certo, non è un esame da fare tutti i giorni ma, se si presentassero dei campanelli d’allarme il medico di famiglia potrebbe chiedere una valutazione specialistica, e quindi arrivare alla risonanza. Del resto proprio risonanza è la tecnica ad oggi più raffinata per studiare le dimensioni, la geometria e la funzione del nostro cuore. Rispetto alle tecniche classiche di imaging (ecocardiografia) ci da in più un dato indiretto sulla struttura del cuore. Ci dice ad esempio se quel muscolo è integro o ha subito un insulto ischemico o un infarto. Se il muscolo è infiltrato da proteine o da glicogeno che possono portare ad una disfunzione.
La genetica
Anche la genetica sta entrando sempre più nella pratica del medico, e ha enormi potenzialità, se usata con raziocinio e appropriatezza. Se si ha un problema di cuore ereditario, la genetica aiuterà ad esempio a capire se fratelli e figli possono esserne affetti e se il problema passa di genitore in figlio.
Esperti a confronto
Tutti questi temi saranno oggetto di una discussione che vede riuniti a Napoli i maggiori esperti nazionali ed internazionali delle malattie acquisite, genetiche e rare del cuore. Il meeting «Update in cardiomyopathies & heart failure» è organizzato all’ospedale Monaldi di Napoli e presieduto da Raffaele Calabrò che sottolinea come «Lo scompenso cardiaco è ad oggi una vera a propria epidemia, ed una delle principali cause di burden economico-sanitario nei paesi occidentali». Il rendez vous di esperti è promosso dall’Unità di Scompenso Cardiaco del Monaldi (AO Colli) diretta dal professor Pacileo, che insieme al professor Limongelli, è responsabile scientifico e direttore del corso. Il corso è organizzato in collaborazione con il gruppo di studio delle cardiomiopatie e malattie del pericardio della Società Italiana di Cardiologia), e ha ricevuto il patrocinio del network cardiologico della comunità europea sulle malattie rare (European reference Network on Rare Disease – Guard Heart), di cui l’Osp. Monaldi (AO Colli) rappresenta uno dei 24 centri europei di eccellenza.
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