Furbetti del cartellino, tutti rinviati a giudizio
La notizia è esplosa come una bomba su di un Loreto Mare che ormai sembra non possa più avere pace. «Ottantasette imputati – soprattutto infermieri e impiegati, più alcuni medici – sono stati rinviati a giudizio. Sono tutti accusati dei reati di assenteismo nell’ospedale divenuto tristemente noto per i “furbetti del cartellino”. La decisione di procedere e di dare avvio al giudizio è arrivata dal gip Roberta Zinno, che ha accolto le richieste del pubblico ministero Ida Frongillo. Si andrà in aula il prossimo 10 novembre, davanti al giudice monocratico della prima sezione del Tribunale di Napoli.
La vicenda
Il fatto risale al mese di febbraio, quando 55 persone vennero messe agli arresti domiciliari (altre furono indagate a piede libero). Intercettazioni, pedinamenti e riprese di telecamere svelavano un quadro sconsolante, con strisciate clandestine abituali. Tanti i dipendenti coinvolti che il gip Pietro Carola decise di autorizzare i più ad andare comunque al lavoro, per evitare che l’attività del Loreto Mare si bloccasse. E del resto, per un presunto assenteista, quale pena peggiore? Alla fine a processo ci sono andate quasi 90 persone. Il meccanismo era talmente diffuso da rendere anche possibile qualche errore grossolano, facendo risultare in servizio colleghi in ferie. Il costo della “cricca dei furbetti”, secondo i calcoli degli investigatori, circa 800.000 euro. Gli accertamenti e le successive indagini portarono poi a scoprire anche altre irregolarità, tra queste la costruzione a tavolino di falsi referti medici per truffare le assicurazioni con falsi incidenti stradali e falsi infortuni sul lavoro.
L’Ordine dei Medici
Da subito una delle reazioni più dure è arrivata dai Medici napoletani. Il presidente Silvestro Scotti, che già a febbraio chiese pene esemplari, ora rinnova la fiducia nella magistratura. «Siamo pronti – si legge in una nota – a completare il procedimento disciplinare già in corso con le sanzioni più severe». Questo il commento di Silvestro Scotti rispetto alle decisioni assunte dal gip Roberta Zinno. «Siamo consapevoli – conclude Scotti – della risonanza mediatica che il processo potrà avere, la speranza è che questa vicenda possa arrivare ad una rapida conclusione, isolando eventuali mele marce dalla stragrande maggioranza dei medici che invece onora ogni giorno la professione».