Tumori del sangue, un patto per la vita
I tumori del sangue sono malattie insidiose, per le quali è essenziale trovare un medico del quale potersi fidare ciecamente. Nell’era della medicina di precisione «l’alleanza terapeutica» tra medico e paziente deve poggiare su almeno quattro colonne portanti: lealtà, fiducia, ascolto, engagement. E’ su questo si è focalizzato il dibattito che a Roma ha visto riunirsi i maggiori esperti di tutta Italia. Un patto che è parte di un progetto più ampio «La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere», proposto da Salute Donna Onlus, con le Associazioni dei pazienti e dei medici. Un focus sull’importanza dell’alleanza terapeutica tra medici e pazienti, sull’importanza della fiducia reciproca tra le due figure, messa a dura prova dal flusso di notizie – spesso senza fondamento – che i pazienti riescono a reperire attraverso internet.
Il ruolo dell’informazione
«Il rapporto medico-paziente è centrale per l’efficacia dei processi sanitari – spiega Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus e organizzatrice dell’evento – in questo ambito l’informazione al paziente riveste un ruolo fondamentale per assicurare trasparenza, condivisione e partecipazione attiva di entrambi al percorso terapeutico». La prospettiva i pazienti favoriscono è quella di un’alleanza strategica con i medici per assicurare la scelta delle migliori opzioni nell’ottica di una medicina sempre più efficace e personalizzata. La comunicazione tra medici e pazienti onco-ematologici è parte integrante del progetto, in quanto essere informati è uno dei diritti fondamentali del paziente e attraverso l’informazione i pazienti hanno migliore consapevolezza di tutti i propri diritti.
I quattro pilasti
Dunque, la lealtà (intesa come medico che non deve nascondere nulla al paziente, valutandone però l’impatto emotivo), ascolto (linguaggio comprensibile da parte del medico verso il paziente), fiducia (del medico nella capacità del paziente di comprendere le scelte terapeutiche, quella che deve nutrire il paziente nella diagnosi e nella terapia indicate dal medico. Infine l’engagement, con medico e paziente ugualmente coinvolti nel percorso di cura.