Oggi al piccolo Charlie verrà staccata la spina
Ancora poco e al piccolo Charlie Gard, ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra, verrà staccata la spina del ventilatore che lo tiene in vita. Una tragedia che ancora una volta ci fa riflettere sul diritto di ciascuno, e in questo caso di due genitori, di decidere della propria vita (o di quella di un figlio). Il bimbo, affetto da una rarissima patologia (16 casi nel mondo), è stato considerato da sempre senza alcuna speranza, anche se i genitori hanno fatto di tutto per provare almeno a trasferirlo negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto essere sottoposto ad una cura sperimentale.
Le sentenze
A nulla sono serviti i ricorsi intentato dai genitori di Charlie, arrivati sino alla Corte Europea, per tentare di veder riconosciuto il proprio diritto di cercare, almeno questo, di salvare quel figlio al quale ora dovranno dire addio. Tutti i ricorsi sono stati rigettati, per la “giustizia” la decisione dei sanitari è quella giusta: la spina va staccata. Bene, anzi, bene per nulla, ma almeno ai genitori avrebbero potuto concedere il dolore di portare il bimbo a casa, di farlo morire circondato dall’affetto di amici e parenti in quella culla preparata per lui e mai usata. Connie Yates, mamma del piccolo, in un video girato in ospedale e inviato poi al Mail online ha detto: «Abbiamo promesso ogni giorno al nostro bimbo che lo avremmo riportato indietro.
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Volevamo fargli il bagnetto — ha aggiunto il padre Chris — metterlo nella culla in cui non ha mai potuto dormire, ma ce lo hanno negato. Sappiamo che nostro figlio morirà ma non abbiamo voce in capitolo su come accadrà». I genitori hanno diffuso anche una foto nella quale appaiono sdraiati accanto a Charlie per «passare le ultime ore preziose vicino al nostro bimbo. Non ci hanno permesso di scegliere se far vivere nostro figlio e non ci hanno permesso di scegliere dove o quando morirà», hanno scritto su Facebook.
Lasciati soli
«Siamo stati abbandonati dalle istituzioni», il commento dei genitori, che hanno invece ringraziando tutti i cittadini che hanno dato sostegno, anche economico tramite una colletta, alla loro causa. Quel denaro verrà usato dopo la morte del piccolo per aiutare altri bimbi malati e magari concedere loro quella speranza che Charlie non ha mai avuto.