Genitori, non pubblicate foto dei vostri figli. Allarme pedopornografia
Padri e madri pubblicano foto dei loro figli, perché vorrebbero mostrare al mondo l’amore che provano per loro. Le foto di bambini al mare o in casa invece possono diventare bersaglio dei pedofili camuffati nella rete.
Allora la privacy diventa uno strumento indispensabile per la sicurezza, non solo dei bambini.
La tutela della privacy è uno strumento “indispensabile” anche nella lotta al terrorismo: lo rivendica il Garante, Antonello Suoro, nella Relazione al Parlamento. Dopo l’11/9 il rapporto tra libertà e sicurezza è cambiato, ma i fatti hanno dimostrato “come di fronte alle nuove minacce, la privacy sia non solo possibile, ma addirittura indispensabile per rendere le attività di contrasto più risolutive, perché meno massive e quindi orientate su più congrui bersagli. Per far sì che nella lotta al terrorismo siamo più efficaci, non meno liberi”.
Secondo recenti ricerche, poi, “la pedopornografia in rete e, particolarmente nel dark web, sarebbe in crescita vertiginosa: nel 2016 due milioni le immagini censite, quasi il doppio rispetto all’anno precedente“. “Fonte involontaria – sottolinea Soro – sarebbero i social network in cui genitori postano le immagini dei figli”.
I giganti del web come Google, Apple Facebook e Microsoft “sono ormai più potenti dei governi”: e “a questo strapotere non ci può rassegnare, nessuno stato stato democratico può rassegnarsi”, ha sottolineato la presidente della Camera Laura Boldrini introducendo nella sala della Regina a Montecitorio la relazione annuale del Garante della Privacy.