Il presidente Vincenzo De Luca lo aveva detto chiaramente che in caso di aumento dei casi oltre i 1.000 nelle 24 ore ci sarebbero state misure drastiche. Ieri queste misure sono arrivate. Che ci fosse un certo nervosismo nell’aria lo si era capito dalle continue riunioni con i manager delle Aziende ospedaliere e delle Asl e dalla richiesta da parte della Regione di aumentare i posti letto Covid in forza dei nuovo contagi. Poi, nel corso della giornata il bollettino dell’Unità di Crisi della Protezione Civile ha certificato più di 1.100 casi e puntale è arrivata in tarda serata la nuova ordinanza con misure rigorose per il contenimento del contagio.
SCUOLE, RISTORANTI E FESTE
«Per il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico, nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre», si legge in una nota «sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno. Sono vietate le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente. Sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi. E’ fatta raccomandazione agli Enti e Uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza. A tutti gli esercizi di ristorazione è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21. Resta consentito il delivery senza limiti di orario».
REAZIONI
Molte sono state le reazioni a questa nuova stretta. In primis le mamme, che sui social hanno contestato la decisione di chiudere le scuole, convinte che i contagi non dipendano dalle classi. Molti genitori sono ovviamente in difficoltà non sapendo a chi lasciare i figli, non volendo (per ovvie ragioni) coinvolgere i nonni. Anche dal mondo politico le razioni dure non sono mancate, prima tra tutte quella della ministra Azzolina. «È una decisione gravissima e profondamente sbagliata e anche inopportuna» ha commentato il ministro dell’Istruzione. «Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0,75% degli studenti è risultato positivo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0,80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola». Il ministro ha precisato: «Non ho né il potere di aprire le scuole né il potere di chiudere le scuole. I presidenti di Regione e le province hanno il potere di chiuderle».