Tempo di lettura: 3 minutiIl mio viaggio in Antartide non sarebbe potuto arrivare in un momento più emblematico. Mi sono trovata in questa terra straordinaria e libera da ogni contaminazione mentre sull’Europa e sul mondo ha iniziato a sporgersi l’ombra della pandemia. Forse anche per questo sento il mio percorso ancor più incisivo. Perché, anche se il virus ci segnerà, sarà nostro dovere trarne degli insegnamenti. Magari ripensando a un mondo più sostenibile. Nel corso di questa spedizione in collaborazione con il National Geographic, ho avuto la possibilità di parlare di clima, oceani, ghiacci e fauna con alcuni dei più grandi esperti. Ora rientro a casa con una visione più consapevole, una sorta di istantanea dello stato di salute della terra. Con la speranza che queste poche righe possano farvi viaggiare, evadere con la mente da una quarantena domestica tanto dura. Immaginare l’Antartide significa visualizzare un mondo senza confini né barriere. Essere tra i ghiacci ci riporta ad una dimensione primordiale. Si deve partire disposti ad accettare ciò che ti verrà offerto, senza pensare che ci sarà un’altra occasione.
Nella stessa giornata siamo passati da 11° sopra lo zero a meno 30 gradi. A volte splendeva il sole, altre la nebbia era talmente fitta da non vedere il proprio naso. Sono risalita di fianco a un ghiacciaio solo per ammirare un panorama della baia assolutamente incredibile. Potrei descrivere per ore il mio viaggio, ma l’unica parola che credo possa riassumere tutte le sensazioni che ho provato è «magia». Sì, l’Antartide è un luogo assolutamente magico. Marion Fourquez, che gira il mondo su navi oceanografiche per studiare la salute dei mari e dei suoi abitanti, mi ha fatto da guida. È stato lui a spiegarmi che il phito plancton è alla base della catena alimentare e che molta della salute degli oceani si misura dal suo stato di salute. Mi ha anche parlato della carenza di ferro che gli scienziati stanno riscontrando nei fondali, spiegandomi però che non è possibile somministrare una cura come invece si può fare in caso di anemia per gli esseri umani. Non si può perché gli oceani sono popolati da una moltitudine di creature diverse e ciò che farebbe bene ad alcune di esse nuocerebbe ad altre.
Tutti noi almeno una volta abbiamo visto ai TG immagini allarmanti di una Antartide rossa. I miei compagni di viaggio, gli scienziati che viaggiano con noi, mi hanno spiegato che è un fenomeno del tutto naturale. Il colore è legato ad un’alga endemica dei territori antartici che sta sotto i ghiacci. A causa delle temperature più alte registrate negli ultimi tempi, però, si è sciolto più ghiaccio di ciò che avviene normalmente. È per questo che l’immagine si rivelata in maniera più netta. Questo ci ricorda anche che i ghiacci si stanno sciogliendo più velocemente, l’analisi dei dati ottenuti dai satelliti tra il 1992 ed il 2017 ha evidenziato un netto assottigliamento nei ghiacci su entrambi i Poli della terra. L’assottigliamento si starebbe verificando a una velocità sei volte superiore a quella di trent’anni fa, questo fenomeno pur riconducibile ai cambiamenti climatici, ha spiegazioni differenti per i due Poli. In quello boreale accade per un riscaldamento della temperatura dell’aria, in quello australe per un riscaldamento delle acque. Vi offro una piccola anteprima in esclusiva. Robert Kunzig, senior editor di National Geographic per l’ambiente, mi ha spiegato che la rivista ad aprile presenterà una veste grafica molto accattivante e si potrà consultare in modo differente: scegliendo di avere una visione positiva o negativa di quello che sarà il pianeta tra trent’anni.
Il lettore potrà scegliere di leggere cosa accadrà sulla terra in base a quelle che saranno le scelte e i comportamenti assunti dalla politica e dei singoli abitanti per salvaguardare l’ambiente. Una sorta di «sliding doors». Dottor Kunzig la sua visione è positiva o negativa?, gli ho chiesto. E lui: «Difficile rispondere. A volte mi dico che stiamo distruggendo il pianeta con emissioni molto alte di anidride carbonica. Altre volte penso che non andrà così male. Guardando come le coscienze, soprattutto quelle giovanili, si stanno risvegliando (Greta Thunberg è solo la più nota), e guardando gli aspetti positivi che abbiamo messo nel numero in uscita della mia rivista, mi dico che siamo riusciti a preservare la terra fino a oggi. Risvegliando le coscienze e facendo più attenzione anche nelle scelte di ogni giorno sono fiducioso che sarà possibile continuare ad abitare sulla terra in modo sostenibile ancora per molto tempo». Forse, il messaggio più importante è questo. Siamo ancora in tempo per salvare il pianeta: farlo significherà anche per noi restare in salute.
Fonte: Il Mattino – Speciale Salute & Prevenzione