Oggi tra i piccoli pazienti ricoverati al Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS sono arrivati i supereroi. L’iniziativa è stata organizzata dalla Polizia di Stato attraverso l’Ispettorato Pubblica Sicurezza ‘Vaticano’ e ha visto la partecipazione della Banda della Polizia di Stato e di Mattia Villardita, noto ai più piccoli come lo Spiderman di corsia.
“E’ stato un grande onore poter ospitare questa iniziativa- spiega il professor Eugenio Mercuri, Direttore del Dipartimento Scienze della salute della donna, del bambino e di sanità pubblica. Per i bambini è molto importante vivere occasioni di divertimento e gioia anche e soprattutto nel contesto ospedaliero. Siamo pertanto grati alla Polizia di Stato e a Mattia Villardita per questa straordinaria opportunità.”
Una giornata che ha visto un grande impegno organizzativo da parte dell’Ispettorato Pubblica Sicurezza “Vaticano”.
“In questa circostanza – sottolinea il Dirigente Luigi Carnevale la Banda della Polizia di Stato – ha voluto dedicare ai bambini ricoverati nel Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS un momento di allegria attraverso la musica. E per l’occasione è stato coinvolto Mattia Villardita, lo Spiderman che visita i bambini ricoverati negli ospedali italiani e che è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica, dal Presidente Mattarella, lo scorso mese di dicembre. Prima di incontrare i bambini – continua Carnevale – Spiderman, già con l’abito di supereroe indosso, ha avuto l’opportunità di accedere all’Udienza Generale del mercoledì per un saluto al Pontefice, al quale è riuscito a strappare un sorriso riconoscente e divertito che ha poi portato ai piccoli malati”.
“Fino all’età di 19 anni sono stato un paziente del Gaslini per una malformazione congenita ad una gamba e questa avventura mi ha fatto crescere e vedere quante persone fanno del bene all’interno di queste strutture – racconta Mattia Villardita. Mi ero ripromesso che sarei tornato come volontario speciale: ho comprato il costume del mio supereroe preferito e sono andato nelle corsie non più come paziente ma come volontario. Per me è una vera e propria missione di vita”.