Addio ad Umberto Veronesi, un uomo che ha fatto della sua vita la testimonianza di un attivismo che ha oltrepassato i confini della scienza a favore di un impegno che lo ha visto misurarsi sia nel campo politico che sociale. Fino alla fine della sua vita quando, a causa dell’evolversi della sua malattia, è stato costretto a diradare sempre più presenze e testimonianze. La sua competenza in campo medico, oltre ai riconoscimenti e le onorificenze guadagnate per la sua attività clinica e di ricerca, lo ha condotto anche a ricoprire l’incarico di Ministro della Sanità con il secondo governo Amato. Fondatore e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi, ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico emerito dell’Istituto europeo di oncologia.
Una vita per i pazienti e per la ricerca
È stato direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal 1976 al 1994. La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro. In particolare si è occupato del carcinoma mammario, prima causa di morte per tumore nella donna. Veronesi è stato primo teorizzatore e strenuo propositore della quadrantectomia, dimostrando come nella maggioranza dei casi le curve di sopravvivenza di questa tecnica, purché abbinata alla radioterapia, sono le stesse di quelle della mastectomia, ma a impatto estetico e soprattutto psicosessuale migliore.