Tempo di lettura: 4 minutiI raggi ultravioletti producono effetti positivi sull’organismo, ma possono fare danni se ci si espone senza proteggersi. Le regole sono ormai risapute: evitare le ore più calde e non restarvi a lungo, applicare più volte una crema solare con un fattore di protezione superiore a 30, indossare occhiali, cappello maglietta e non esporre direttamente al sole neonati e bambini piccoli. Vanno tenuti sotto controllo i nei, sempre e non solo in estate. I consigli arrivano dall’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, in vista della stagione estiva.
I nei
Per i nei vale la regola dell’Abcde, dove A sta per asimmetria, B per bordi irregolari e frastagliati, C per colore della macchia molto scuro o con diverse gradazioni, D per dimensioni superiori a 6 mm o in aumento, E per evoluzione nell’aspetto di una macchia, come un neo che diventa da liscio a rugoso o che comincia a bruciare, prudere o sanguinare.
Airc spiega che l’esposizione ai raggi solari ha diversi effetti positivi sull’organismo: stimola infatti la produzione della vitamina D e ha un effetto benefico sull’umore. I raggi ultravioletti UVA e UVB, però, contribuiscono alla formazione dei tumori della pelle. In particolare raddoppia il rischio di sviluppare un melanoma cutaneo, uno dei principali tumori in giovane età: in Italia è il terzo più frequente sotto i 50 anni.
Nel 2017 si stima che in Italia 14.000 persone, 7.300 uomini e 6.700 donne, abbiano ricevuto una diagnosi di melanoma della cute. Purtroppo l’incidenza cresce ogni anno del 4,4% nella popolazione maschile e del 3% in quella femminile. La sopravvivenza a 5 anni, però, è pari all’86,8%, fino al 93,6% nei pazienti giovani (15-44 anni). Questo grazie ai progressi della ricerca. Nel solo 2018, Airc ha destinato oltre 2,6 milioni di euro per 34 progetti e borse di studio sui tumori della pelle.
L’umore
L’esposizione ai raggi solari ha anche un effetto positivo sull’umore, soprattutto in chi soffre di un disturbo affettivo stagionale, una forma di depressione innescata dai cambi di stagione.
Le componenti della luce solare
•Raggi infrarossi: hanno la capacità di riscaldare, ma proprio per questo possono dilatare i capillari e i vasi superficiali, favorendo la formazione di inestetismi cutanei come la couperose e facilitando o peggiorando le vene varicose delle gambe.
•Luce visibile: indispensabile per la vita sulla terra, può però favorire la degenerazione maculare della retina, prima causa di cecità negli anziani dei Paesi più sviluppati.
•Raggi ultravioletti UV-A: rappresentano il 99% circa delle radiazioni ultraviolette che raggiungono la superficie terrestre. Penetrano in profondità nella pelle, stimolando un’abbronzatura lenta e duratura, ma danneggiando le sue fibre elastiche: sono quindi i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo e della formazione di rughe.
•Raggi ultravioletti UV-B: catalizzano la produzione di vitamina D nella pelle, ma sono anche causa delle scottature solari: un’eccessiva esposizione a questi raggi è associata a diverse patologie tumorali, e non solo, della pelle e degli occhi.
I rischi del sole
Occhi
I raggi ultravioletti possono provocare in rari casi un carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva, ma più spesso favoriscono la cataratta, una degenerazione del cristallino, che diventa sempre più opaco fino a compromettere la vista e che, in certi casi, può portare anche alla cecità. Può svilupparsi anche uno pterigio, un ispessimento della congiuntiva che porta a opacizzazione della cornea o a una limitazione dei movimenti oculari. Non bisogna poi dimenticare che il melanoma si può sviluppare anche all’interno dell’occhio.
Labbra
In chi soffre di herpes labiale, un eccesso di raggi UV può favorire la riattivazione del disturbo.
Pelle
Un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti favorisce a breve termine l’insorgenza di scottature e a lungo andare la formazione di rughe e cheratosi, malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali.
•Dai melanociti, le cellule che producono il pigmento melanina che conferisce il colore alla pelle, può avere origine il melanoma, il più pericoloso dei tumori cutanei. La sua insorgenza può dipendere da esposizioni al sole intense e occasionali, che provocano scottature, soprattutto nell’infanzia. Diversamente dagli altri tipi di tumori della pelle, provocati quasi esclusivamente da una prolungata esposizione ai raggi solari, il melanoma dipende anche da altri fattori (come la predisposizione familiare, la pelle chiara o la presenza di molti nei).
•Dalle cellule basali dell’epidermide possono originare i tumori basocellulari, o basaliomi, frequenti come quelli a cellule squamose soprattutto in chi per ragioni professionali (contadini, pescatori eccetera), vive gran parte del tempo all’aria aperta, esposto in maniera continuativa all’azione dei raggi ultravioletti. Sono i più frequenti tumori della pelle, rappresentandone circa l’80% dei casi, ma hanno una crescita molto lenta e localizzata per cui è molto difficile che possano mettere in pericolo la vita prima di essere individuati e asportati chirurgicamente.
•Dalle cellule squamose dell’epidermide possono originare i tumori squamocellulari detti anche a cellule squamose o spinose, frequenti soprattutto in chi per ragioni professionali (contadini, pescatori, eccetera), vive gran parte del tempo all’aria aperta, esposto in maniera continuativa all’azione dei raggi ultravioletti. Sono tre volte più comuni dei melanomi, ma molto meno aggressivi, tanto che raramente mettono in pericolo la vita.
Bilanciare rischi e benefici
Trarre tutti i vantaggi derivanti dal sole evitandone i rischi è possibile. Lo si può fare scegliendo con buon senso tempi e modi dell’esposizione e proteggendosi in maniera adeguata, tenendo anche conto dell’età e del tipo di pelle di ognuno.
Non esistono infatti regole valide per tutti, in ogni luogo e in tutte le stagioni: ognuno, nelle diverse situazioni, dovrà trovare, eventualmente col consiglio del proprio medico o del pediatra, la propria misura per esporsi al sole in maniera equilibrata.
Un bambino con i capelli rossi e la pelle lentigginosa andrà protetto anche dal primo sole di primavera in città, ma anche un adulto con una pelle olivastra di tipo mediterraneo, se non sta attento, potrà scottarsi al sole dei Tropici.