Chi si aspettava di trovare dati fuori scala, chi credeva di veder tratteggiato il profilo di una regione ai limiti della catastrofe, è rimasto sbalordito. All’ombra del Vesuvio «l’incidenza dei tumori maligni nei bambini e negli adolescenti è in linea con quella osservata nel resto d’Italia». A rivelarlo sono i dati venuti fuori in occasione della presentazione del Registro tumori infantili della Campania, una rete che monitora l’11 per cento della popolazione italiana, vale a dire 1.200.000 cittadini.
Un taglio con il passato
A commentare i dati è stato il governatore Vincenzo De Luca, che ha chiarito: «Dall’indagine scientifica vasta e approfondita, fatta con i protocolli del Cnr, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Oms abbiamo un dato forse inimmaginabile e cioè che i numeri della Campania sui tumori sono in linea con dati nazionali e il focus sulla Terra dei Fuochi conferma questo dato».
Basta falsi miti
«Sulla Terra dei Fuochi, in particolare, non c’è nessuno scostamento statistico – ha sottolineato De Luca – rispetto a dati nazionali e al resto della Campania, spero che i mezzi d’informazione diano a questo almeno la metà dello spazio che dedicano al gossip. Mi sembra un dato importante perché trasmette serenità a cittadini e famiglie e un più trasmette un altro dato di serenità, confermando che siamo al lavoro in modo attento su tutto il territorio regionale e questo ci permette di ricostruire un’immagine di dignità, forza istituzionale, professionale, scientifica della nostra regione sul piano nazionale. Già oggi siamo una Regione che ha una copertura per malattie tumorali del 71% della popolazione monitorata. Entro l’anno, quando Avellino e Benevento saranno accreditate nel registro tumori, saremo l’unica Regione d’Italia con il 100% di copertura».
Un enorme lavoro
Il governatore ha sottolineato che per analizzare i dati ci sono voluti «due anni di lavoro duro per fornire un dato di grande rilievo scientifico, sociale e che colloca il nostro sistema sanitario campano in ambito nazionale, visto che è uno dei primi risultati raggiunti rispetto ai nostri obiettivi». «A questo lavoro affianchiamo anche quello che svolgiamo per il monitoraggio dei terreni e acque, di cui abbiamo controllato il 96%», ha aggiunto. De Luca ha concluso sottolineando che sulle malattie oncologiche c’è ancora «un 30% di emigrazione di malati in altre regioni, sia per i bambini che per gli adulti. Ma miglioreremo anche su questo dato».
Le razioni
«In scienza e coscienza – si legge in una lettera a firma dei dottori Antonio Marfella, Gaetano Rivezzi, Gennaro Esposito, Luigi Costanzo e Giuseppe Comellada dell’Isde, medici per l’ambiente – da anni affermiamo che la Campania non mostra una incidenza dei tumori pediatrici maggiore rispetto alla già tragica Italia, ma da anni affermiamo che, rispetto alla già drammatica situazione dell’Italia in tema di tumori pediatrici, la velocità di crescita dei tumori infantili in Campania risulta essere sostanzialmente doppia a quella (pessima!) italiana nell’ultimo ventennio di ormai certificato disastro ambientale regionale. La diffusione di dati in maniera scientificamente corretta e volutamente “non allarmista”, ma non discussa con Società Scientifiche autonome ed indipendenti, come ISDE MEDICI AMBIENTE CAMPANIA, a nostro parere non deve consentire alla politica di continuare ad avere alibi per non assumersi le proprie responsabilità. La Regione Campania oggi sta bene operando in tema di gestione dei rifiuti urbani (cioè per il 19 % del problema rifiuti in Campania, dati Osservasalute 2016). Siamo invece ancora in grave ritardo nella corretta gestione dei rifiuti speciali, industriali e tossici (cioè dell’89% del problema rifiuti oggi, specialmente in Terra dei Fuochi) dove ancora registriamo un tragico zero assoluto ( dati ISPRA) nella presenza di impianti regionali per la corretta gestione e smaltimento ad esempio dei rifiuti ospedalieri e tossici come l’amianto. Quindi, rispetto alla drammatica Italia, non possiamo certamente sentirci rassicurati dai dati presentati oggi dai registri tumori pediatrici, ma stimolati tutti a continuare ad impegnarci al massimo nella tutela dell’ambiente e della salute dei nostri figli in Campania, ancora in grave pericolo ogni giorno. Stiamo solo cominciando a fare chiarezza: che non si cerchi di deresponsabilizzare la Politica. Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere per riportare in concreto la tutela della salute dei nostri figli a livelli non diciamo italiani ma europei».